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In trasferta con auto a noleggio truffano un anziano fingendosi avvocati: refurtiva nascosta in un quadro

A Sassari i Carabinieri arrestano due uomini del Napoletano e del basso Lazio: estorsione aggravata con la tecnica del “finto carabiniere – sedicente avvocato”.

In trasferta con auto a noleggio truffano un anziano fingendosi avvocati: refurtiva nascosta in un quadro.

Nella serata di giovedì 20 novembre, a Sassari, i Carabinieri della Compagnia di Ghilarza con il supporto della Compagnia di Sassari hanno arrestato due uomini, uno già noto alle forze dell’ordine e l’altro incensurato, residenti in Campania e nel basso Lazio.

I due sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata ai danni di un anziano di 80 anni, con la tecnica del “finto carabiniere – sedicente avvocato”.

I malfattori, sbarcati a Olbia il 17 novembre con un’auto a noleggio, avrebbero contattato telefonicamente la vittima fingendosi avvocati, sostenendo che la figlia dell’uomo fosse stata arrestata per aver investito una donna in gravi condizioni.

Per “liberarla”, avrebbero richiesto una cauzione di 14.000 euro in denaro o preziosi, da consegnare a un incaricato.

Sotto shock, l’anziano avrebbe consegnato ai truffatori 5.000 euro in contanti e numerosi gioielli.

La vittima era stata tenuta al telefono per diversi minuti per impedirgli di ricevere altre chiamate e per consentire ai criminali di localizzare l’abitazione.

Grazie a tempestive attività investigative, i Carabinieri hanno individuato la Citroën C3 utilizzata dai malviventi e, dopo un servizio di osservazione di oltre cinque ore, hanno identificato il B&B dove alloggiavano, prenotando camere con documenti falsi.

L’irruzione simultanea nelle stanze ha permesso di bloccarli e recuperare l’intera refurtiva, nascosta dentro l’intercapedine di un quadro.

Il comandante provinciale ha sottolineato come questa tipologia di estorsione rappresenti un fenomeno particolarmente grave, perché sfrutta la fragilità emotiva delle persone anziane facendo leva sulla paura e su presunte conseguenze giudiziarie.

Le indagini confermano un alto livello di organizzazione, con trasferte pianificate dalla Penisola e selezione mirata delle vittime più vulnerabili.

Gli arrestati sono stati associati al carcere di Sassari–Bancali, a disposizione della Procura della Repubblica.

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