Sardegna, al via incentivi per trasformare contratti part-time in full-time
L’assessora Desirè Manca annuncia un milione di euro per sostenere le aziende che assumono a tempo pieno, con priorità a giovani e donne
Sardegna, al via incentivi per trasformare contratti part-time in full-time
“I contratti part-time, quando imposti dal datore di lavoro, possono diventare una trappola da cui difficilmente si riesce ad uscire. Dietro il fenomeno del part-time involontario si cela una forma di precariato che colpisce soprattutto le donne, costrette a lavorare meno ore, ad accettare buste paga ridotte e spesso a fare straordinari non retribuiti. Di fatto, è un ostacolo a un’indipendenza economica reale che impedisce al lavoratore di pianificare il futuro, una famiglia, di avere una qualità della vita dignitosa. Troppo spesso è una condanna a una vita di povertà.”
Per contrastare questo fenomeno, la Giunta regionale ha approvato una nuova misura, annunciata dall’assessora del Lavoro Desirè Manca, che ha stanziato 1 milione di euro per incentivare le aziende a trasformare i contratti a tempo determinato e parziale (part-time) in contratti a tempo indeterminato e pieni (full-time), previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
“Per ciascuna trasformazione – spiega l’assessora – proponiamo l’erogazione di un incentivo pari al 75% della retribuzione lorda annua per i lavoratori tra 18 e 35 anni e le donne; del 70% per i lavoratori tra i 35 e i 50 anni; e del 65% per chi ha più di 50 anni.”
Un provvedimento nato in risposta ai dati preoccupanti: il Rapporto Istat 2025 registra un aumento del part-time involontario, con la Sardegna ultima in classifica.
I numeri principali:
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Il 24% delle lavoratrici non ha un contratto full-time, pur desiderandolo.
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Tra gli under 35, il 28,1% ha un lavoro a termine e il 5,9% anche un part-time involontario.
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Per le donne i dati sono ancora più critici: 13,7% con part-time involontario, e di queste il 4,3% ha anche un contratto a termine.
“Lavoriamo per incrementare e salvaguardare i livelli occupazionali – conclude Manca – e ci impegniamo soprattutto per garantire una qualità della vita dignitosa a tutte le persone, con particolare attenzione a chi ha più difficoltà.”
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