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Soluzioni chirurgiche contro la calvizie: qual è la più diffusa al mondo?

La caduta dei capelli è un problema che può riguardare sia gli uomini che le donne ed è un difetto estetico sempre molto sentito.

Soluzioni chirurgiche contro la calvizie: qual è la più diffusa al mondo?

La caduta dei capelli è un problema che può riguardare sia gli uomini che le donne ed è un difetto estetico sempre molto sentito.

È innegabile il fatto che i capelli influiscano in modo importante sull’aspetto, e la loro mancanza può essere vissuta con profondo disagio, al punto da incidere in maniera significativa sulla qualità della vita; il fatto che così tante persone desiderino rimediare a questo difetto, dunque, è un qualcosa che non deve stupire.

Negli ultimi anni si sono registrati dei progressi importanti nel mondo della tricologia, dunque oggi è possibile usufruire di soluzioni contro la calvizie assolutamente efficaci, in grado di donare un risultato molto naturale.

Non esiste una soluzione che possa essere considerata a priori migliore rispetto alle altre, una scelta oculata deve sempre essere effettuata partendo da un’analisi delle peculiarità del singolo caso clinico, ma qual è la metodologia chirurgica in assoluto più diffusa a livello mondiale?

È possibile rispondere a questa domanda facendo riferimento ad uno studio condotto da ISHRS, International Society of Hair Restoration Surgery, associazione medica globale senza scopo di lucro che ha preso in analisi dei campioni di dati relativi a ben 70 Paesi in tutto il mondo.

Tali dati fanno riferimento al 2022, si tratta dunque di statistiche assolutamente recenti; non esitiamo, dunque, e scopriamo che cosa è emerso.

L’autotrapianto FUE è la tecnica più diffusa: ecco in cosa consiste

La soluzione chirurgica più utilizzata al mondo per rimediare alla mancanza di capelli è l’autotrapianto con tecnica FUE, metodologia che prevale sia tra gli uomini che tra le donne, seppur con percentuali differenti.

Prima di scoprire le statistiche presentate da ISHRS andiamo a scoprire in che cosa consiste questa tecnica, e per farlo può essere senz’altro una fonte preziosa il sito Internet ufficiale di un centro tricologico molto noto a livello nazionale quale Tricomedit Group.

Come si può notare nella sezione dedicata, FUE è acronimo di Follicular Unit Extraction, che in italiano significa “estrazione di unità follicolari”.

Premesso che questa tecnica è come detto un autotrapianto, dunque prevede che le aree d’interesse vengano infoltite con capelli prelevati dall’organismo del medesimo paziente, la metodologia FUE prevede che siano prelevati dalle zone donatrici dei singoli bulbi follicolari, tramite un apposito strumento chirurgico denominato punch.

I bulbi vengono prelevati con una quantità di adipe attorno, affinché possano ben attecchire nella nuova area, sono sottoposti ad un processo di depurazione e vengono successivamente collocati nell’area da infoltire.

I punti di forza di questa metodologia sono numerosi, a cominciare dal fatto che sa essere ideale sia per infoltire aree piccole e circoscritte, come possono ad esempio essere quelle corrispondenti ad una cicatrice, che aree ben più estese.

L’autotrapianto FUE evita che si formino delle cicatrici vistose nell’area donatrice, inoltre, dal momento che il chirurgo può scegliere con precisione la collocazione di ogni singola unità follicolare, si può ottenere un risultato estremamente preciso.

A questo, ovviamente, vanno ad aggiungersi i vantaggi che contraddistinguono tutte le tecniche di autotrapianto, ovvero il fatto che impiantando capelli del medesimo organismo vengono esclusi i rigetti, che il risultato finale è perfettamente uniforme anche dal punto di vista cromatico, che il paziente accetta molto più positivamente un risultato ottenuto impiantando dei capelli endogeni, e via discorrendo.

Ciò detto, è utile presentare anche l’altra importante tipologia di autotrapianto, ovvero quella chiamata FUT.

L’altra tipologia di autotrapianto: la tecnica FUT

FUT è acronimo di Follicolar Unit Transplantation, e in questo caso, dalla zona donatrice, non sono prelevate delle singole unità follicolari, bensì delle “strips”, ovvero delle piccole porzioni di cute contenenti più unità follicolari.

La tecnica FUT consente di movimentare più facilmente delle quantità di capelli cospicue, è infatti gettonata soprattutto per infoltimenti di aree estese, per contro però è più invasiva e richiede dei tempi di guarigione superiori.

L’autotrapianto FUT, inoltre, può far insorgere delle cicatrici visibili sull’area donatrice, un problema, questo, che può comunque essere fronteggiato facilmente, dal momento che tali cicatrici possono essere facilmente coperte dagli altri capelli presenti nella zona.

Chiarito in cosa consistono gli autotrapianti con tecnica FUE e FUT, andiamo a scoprire le statistiche presentate da ISHRS nel proprio report.

Le statistiche di ISHRS relative a uomini e donne

La tecnica FUE corrisponde ben al 75,4% delle procedure chirurgiche effettuate su pazienti di sesso maschile, la tecnica FUE segue con il 21,3%, mentre con il restante 3,3% troviamo interventi in cui si fa ricorso ad entrambe le metodologie.

Per quel che riguarda le donne, invece, la tecnica FUE primeggia con il 57%, segue la tecnica FUT con il 41,7%, mentre gli interventi combinati, in cui convivono entrambe le metodologie, rappresentano l’1,4% del totale.

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