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Milano, nuovo reparto di terapia intensiva al San Paolo

L’Ospedale San Paolo di Milano ha un nuovo reparto di terapia intensiva e una nuova scintigrafia di ultimissima generazione

Milano, nuovo reparto di terapia intensiva al San Paolo.

L’Ospedale San Paolo di Milano da oggi ha un nuovo reparto di Rianimazione e una nuova tomoscintigrafia con Sistema SPECT/TC (Single Photon Emission Computed Tomography) nel reparto di Medicina Nucleare.

Entrambi sono stati inaugurati dal presidente della Regione Lombardia, insieme alla vice presidente e assessore al Welfare, al direttore generale dell’ospedale, Matteo Stocco; a quello dell’Ats di Milano, Walter Bergamaschi e al rettore dell’Università Statale di Milano, Elio Franzini.

Potenziare la rianimazione in un ospedale come il San Paolo che tanto ha contribuito nella lotta al Covid – ha detto il presidente – è un passo molto significativo e conferma l’impegno della Regione per il potenziamento dell’offerta delle strutture sanitarie regionali, in particolare verso quei reparti che più sono stati impegnati nella pandemia.

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Desidero dunque ringraziare tutti i medici, gli infermieri e il personale sanitario per il grandissimo livello di attenzione e cura che hanno sempre garantito. E’ un’ulteriore testimonianza che abbiamo il capitale umano migliore in assoluto; le nuove tecnologie inaugurate consentiranno loro di lavorare in un modo ancora migliore”.

La nuova tomoscintigrafia della Medicina Nucleare, attraverso un nuovo sistema di acquisizione delle immagini, consente un trattamento personalizzato di tumori ad oggi eseguito in pochissimi centri regionali e non. “Segno che la Regione – ha proseguito – investe anche in termini di innovazione e avanguardia dei macchinari e della strumentazione per rispondere più efficacemente ai bisogni di cura dei cittadini lombardi”.

Lo stop di cantieri a causa della pandemia – ha sottolineato il governatore – non ha impedito quindi al nostro Sistema Sanitario di evolvere per il meglio. Segno di un sistema che resiste, reagisce e cresce, consentendoci di guardare al futuro con grande fiducia.”

“Una grande sfida ci attende, dunque – ha concluso il presidente – quella di fare fronte agli scenari che si prospettano in ambito assistenziale e sanitario con soluzioni modulari e flessibili, percorsi protetti, strumentazioni innovative, servizi al territorio e nuovi investimenti. L’Ospedale San Paolo ha fornito un aiuto concreto al territorio nel pieno dell’emergenza, lo stesso farà nel contribuire a realizzare la sanità del futuro”.

IL NUOVO REPARTO/SCHEDA

L’area prevede un totale di 8 posti letto, di cui uno dedicato a paziente isolato, una zona controllo, una cucina-tisaneria, alcuni studi medici e i servizi igienici.

Sono stati realizzati nuovi impianti elettrici e speciali, idrico-sanitari, riscaldamento e condizionamento, ricambi d’aria, antincendio, l’installazione di UTA dedicata per la Terapia Intensiva ed un nuovo impianto di gas medicinali.

Completano l’intervento l’installazione di nuovi pensili a doppio braccio (lato monitoraggio ed infusionale), l’acquisizione di nuovi monitor per il controllo dei parametri vitali dei pazienti collegati ad una centrale di monitoraggio ubicata nella zona di controllo infermieri, di pompe infusionali e a siringa, e di ventilatori polmonari.

I locali sono strutturati in modo da permettere una completa indipendenza e autonomia dei percorsi orizzontali di malati e personale, rispetto a quelli del pubblico.

Le postazioni sono suddivise da tende elettriche scorrevoli dall’alto per garantire un agevole e rapido accesso al personale.

Ogni postazione è dotata di lavandino, con possibilità di acqua deionizzata per la dialisi.

All’interno dell’ambiente è prevista una grande postazione di controllo per il personale che può gestire parametri ambientali, luci e monitoraggio dei pazienti.

PRESSIONE POSITIVA/NEGATIVA – Una peculiarità dell’impianto di ventilazione è la possibilità di invertire le pressioni da positiva a negativa e viceversa di tutto il reparto e garantire così i gradienti di pressione necessari alla gestione dei pazienti come dettato dall’emergenza Covid.

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