Bocca e salute generale
A cura del Dottor Luigi Russo - Odontoiatra
Bocca e salute generale.
Perché il dentista non si occupa solo dei denti
Quando pensiamo al dentista, di solito ci vengono in mente carie, otturazioni e poco altro. In realtà la bocca è parte del corpo, non un “pezzo a parte”, e molte malattie generali hanno effetti diretti su gengive, denti, impianti e osso mascellare.
In questo articolo vedremo i collegamenti più importanti tra:
- bocca e diabete
- bocca e cuore
- farmaci (pressione, anticoagulanti, ecc.)
- osteoporosi e farmaci per l’osso
e perché è fondamentale informare sempre il dentista sulla propria salute generale.

1. Diabete e bocca: un legame a doppio senso
Chi ha il diabete sa che deve controllare glicemia, occhi, reni… Spesso la bocca viene dimenticata, ma in realtà:
- il diabete mal controllato aumenta il rischio di gengivite e parodontite
- una parodontite non curata può a sua volta peggiorare il controllo della glicemia
È davvero una strada a doppio senso.
Cosa può succedere in bocca con il diabete
Nei pazienti diabetici si osservano più spesso:
- gengive che si infiammano facilmente
- sanguinamento quando ci si lava i denti o si usa il filo
- guarigione più lenta dopo estrazioni o interventi chirurgici
- maggior rischio di infezioni (ascessi, tasche parodontali)
Per questo, nel paziente diabetico, la salute delle gengive non è solo una questione “dentale”, ma rientra a pieno titolo nella gestione complessiva della malattia.
Curare la bocca aiuta anche il diabete
Una terapia parodontale ben fatta (igiene professionale, trattamento delle tasche, istruzioni di igiene, richiami regolari) riduce l’infiammazione cronica e può contribuire a migliorare il controllo glicemico in molti pazienti.
Messaggio chiave:
Curare gengive e denti è parte integrante della cura del diabete, non un optional.
2. Bocca e cuore: gengive e malattie cardiovascolari
Da anni si studia il legame tra malattie gengivali e malattie cardiovascolari. Non significa che una parodontite “causi” da sola un infarto, ma:
- la parodontite è una infezione cronica
- i batteri e le sostanze infiammatorie non restano solo in bocca, ma possono entrare in circolo
- questa infiammazione sistemica è stata associata a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari in diversi studi
In parole semplici:
Se in bocca c’è un’infezione cronica, il resto del corpo non può ignorarla.
Perché al cardiologo interessa la tua bocca
In molti casi, prima o dopo alcuni interventi cardiaci (per esempio protesi valvolari), viene consigliata una bonifica del cavo orale:
- eliminare focolai infettivi (radici in necrosi, ascessi, denti gravemente compromessi)
- stabilizzare eventuali parodontiti
per ridurre il rischio che batteri dalla bocca arrivino nel sangue in grandi quantità.
Per questo, se hai problemi cardiaci, è importante vedere dentista e cardiologo come alleati: la bocca rientra nella prevenzione complessiva.
3. Farmaci, pressione alta e anticoagulanti: cosa deve sapere il dentista
Molti pazienti pensano: “Prendo farmaci per il cuore o per la pressione, ma sono cose da dire al medico, non al dentista”.
In realtà queste informazioni sono fondamentali anche in studio odontoiatrico.
Anticoagulanti e antiaggreganti
Farmaci come:
- anticoagulanti orali
- nuovi anticoagulanti (DOAC)
- antiaggreganti (per esempio a base di aspirina o simili)
possono influenzare:
- estrazioni dentarie
- chirurgia implantare
- interventi parodontali
Non significa che vanno sempre sospesi (anzi, spesso non è opportuno), ma che:
- il dentista deve sapere esattamente cosa assumi
- in alcuni casi può essere necessario confrontarsi con il cardiologo o il medico curante
- la procedura va programmata in modo da ridurre il rischio di sanguinamenti importanti
Se il dentista non sa che stai assumendo anticoagulanti e ti sottoponi a una semplice estrazione “di routine”, il rischio è una emorragia più difficile da controllare, che si sarebbe potuta gestire meglio con le informazioni corrette.
Pressione alta e anestesia
Chi è iperteso, soprattutto se non ben controllato, può:
- reagire in modo più marcato allo stress della seduta
- avere risposte più sensibili all’adrenalina presente in alcuni anestetici locali
Se il dentista sa che:
- hai la pressione alta
- stai seguendo una terapia
- i tuoi valori sono tendenzialmente stabili
può:
- scegliere l’anestetico più adatto
- ridurre stress e durata della seduta
- programmare gli appuntamenti negli orari della giornata per te più tranquilli
Dire al dentista che prendi farmaci per la pressione non è un dettaglio: serve per curarti in sicurezza.
4. Osteoporosi, farmaci per l’osso e cure odontoiatriche
L’osteoporosi è una malattia “silenziosa”: le ossa diventano più fragili, spesso senza sintomi, finché non compaiono fratture. Per ridurre questo rischio, il medico può prescrivere farmaci specifici, che aiutano a rinforzare l’osso.
Questi farmaci sono spesso fondamentali, soprattutto in chi ha già avuto fratture o è ad alto rischio.
Proprio perché agiscono sull’osso, è importante che il dentista sappia se li assumi.
Perché il dentista deve saperlo
Alcuni farmaci utilizzati per l’osteoporosi e per altre patologie possono, in rari casi, essere associati a una complicanza chiamata:
osteonecrosi dei mascellari
In parole semplici, si tratta di zone di osso della mascella o della mandibola che faticano a guarire, soprattutto dopo estrazioni o interventi chirurgici importanti.
Il rischio dipende da molti fattori:
- tipo di farmaco
- durata della terapia
- via di somministrazione
- presenza di infiammazioni/parodontite
- condizioni generali del paziente
Per questo è importante che il dentista sappia:
- se hai osteoporosi
- da quanto tempo sei in terapia
- il nome del farmaco che assumi
Con queste informazioni può:
- valutare con attenzione la necessità di estrazioni o chirurgia
- preferire cure conservative quando possibile
- programmare gli interventi in accordo con il medico che ti segue
Meglio prevenire: visita odontoiatrica prima della terapia
L’ideale sarebbe fare una valutazione odontoiatrica completa prima di iniziare una terapia a lungo termine per l’osteoporosi:
- si curano denti compromessi
- si trattano infiammazioni gengivali
- si controllano protesi mobili o apparecchi urtanti
- si imposta un programma di igiene
Se la terapia è già iniziata, non è “troppo tardi”: semplicemente il dentista dovrà pianificare con maggiore cautela.
Perché NON bisogna sospendere da soli i farmaci
Un punto delicatissimo:
I farmaci per l’osteoporosi servono per ridurre il rischio di fratture serie.
Sospenderli da soli, perché si deve andare dal dentista, può essere molto rischioso.
La decisione di modificare la terapia:
- non va presa in autonomia
- va condivisa tra medico curante/specialista e dentista
Messaggio chiave:
Farmaci per l’osteoporosi e cure odontoiatriche non sono in conflitto: funzionano meglio quando medico e dentista lavorano insieme.
5. Perché il dentista ti fa “tutte quelle domande”
Quando arrivi in studio per una carie o una pulizia, ti vengono chieste informazioni su:
- malattie pregresse
- farmaci che assumi
- abitudini (come il fumo)
- eventuali interventi recenti
Dal punto di vista del paziente sembra burocrazia.
Dal punto di vista medico è anamnesi, la base per curarti in modo:
- più sicuro
- più personalizzato
- più prevedibile
Sapere che un paziente è diabetico, iperteso, in terapia anticoagulante o in cura per osteoporosi può cambiare:
- il tipo di intervento
- il modo di eseguirlo
- i tempi di guarigione
- la frequenza dei controlli
Un dente non è mai “solo un dente”: dietro c’è tutto il resto del tuo corpo.
6. Cosa dire sempre al dentista: checklist pratica
Quando compili un questionario o parli col dentista, comunica sempre se:
- hai diabete (e se è controllato o no)
- hai avuto problemi cardiaci
- assumi anticoagulanti, antiaggreganti, farmaci per la pressione, statine
- hai una diagnosi di osteoporosi o altre malattie delle ossa
- soffri di malattie autoimmuni o assumi cortisone
- fumi
- hai avuto interventi o ricoveri recenti
Ogni volta che la tua situazione medica cambia, aggiorna anche il dentista.
Conclusione: la bocca fa parte del tuo corpo, non è un capitolo a parte
La salute orale non è solo estetica o evitare il mal di denti.
Gengive infiammate, infezioni croniche e cure eseguite senza considerare terapie farmacologiche o malattie generali possono avere ripercussioni più ampie.
Informare il dentista su:
- diabete, cuore, pressione, farmaci, osteoporosi
- cambiamenti di salute nel tempo
non è un dettaglio, ma un modo per permettergli di:
- scegliere le cure migliori
- ridurre complicanze
- proteggere bocca e salute generale
In sintesi:
Più il dentista sa di te, più può lavorare per te, non solo sui tuoi denti.
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