Sindrome di Cushing nel cane: sintomi, diagnosi e cure per una malattia spesso sottovalutata
A cura del Dr. Giuseppe Faranda
Sindrome di Cushing nel cane: sintomi, diagnosi e cure per una malattia spesso sottovalutata.
La salute dei nostri amici a quattro zampe è un tema sempre più centrale per i proprietari, che spesso notano cambiamenti fisici e comportamentali senza riuscire a identificarne subito la causa. Uno dei disturbi endocrini più diffusi ma spesso trascurati è la sindrome di Cushing, una condizione caratterizzata da un’eccessiva produzione di cortisolo, conosciuto anche come “l’ormone dello stress”. Questa malattia può compromettere seriamente la qualità di vita del cane, ma con una diagnosi tempestiva e cure adeguate è possibile gestirla con successo.
Che cos’è la sindrome di Cushing?
La sindrome di Cushing è una patologia ormonale che colpisce il sistema endocrino del cane. A provocarla è un’alterazione nella produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali, due piccoli organi situati vicino ai reni. Il cortisolo è fondamentale per numerose funzioni vitali, tra cui la regolazione del metabolismo, della pressione sanguigna e della risposta allo stress. Tuttavia, quando viene prodotto in quantità eccessiva, diventa dannoso per l’organismo.
La malattia può manifestarsi in diverse forme:
- Forma ipofisaria (80-85% dei casi): causata da un tumore benigno all’ipofisi, la ghiandola che regola il funzionamento delle altre ghiandole endocrine.
- Forma surrenalica (15-20% dei casi): provocata da un tumore che interessa direttamente le ghiandole surrenali.
- Forma iatrogena: conseguenza dell’assunzione prolungata di farmaci cortisonici.
I sintomi da non sottovalutare
Uno degli aspetti più insidiosi della sindrome di Cushing è la varietà dei sintomi, che spesso vengono confusi con normali segni di invecchiamento. Tuttavia, ci sono campanelli d’allarme precisi che devono spingere il proprietario a rivolgersi a un veterinario:
- sete e minzione eccessive: il cane beve e urina molto più del solito;
- aumento dell’appetito: nonostante la fame costante, spesso non vi è un aumento di peso proporzionale;
- addome gonfio: noto come “pancia a botte”, dovuto alla ridistribuzione del grasso e al rilassamento dei muscoli addominali;
- perdita di pelo e fragilità cutanea: il mantello si dirada e la pelle diventa sottile, talvolta soggetta a lesioni o calcificazioni;
- stanchezza e letargia: il cane appare meno energico, si affatica facilmente e riduce le attività quotidiane.
Riconoscere questi sintomi in tempo è fondamentale per evitare che la malattia progredisca indisturbata.
Come si diagnostica la sindrome di Cushing
La diagnosi di questa patologia richiede esami specifici, poiché i sintomi possono essere confusi con altre malattie metaboliche o ormonali. Il veterinario può ricorrere a diversi strumenti:
- test endocrini (come il test di soppressione con desametasone o la stimolazione con ACTH), che misurano la risposta del corpo al cortisolo;
- ecografia addominale, utile per valutare lo stato delle ghiandole surrenali;
- risonanza magnetica o TAC, in caso di sospetto tumore ipofisario;
- analisi del sangue, per individuare alterazioni tipiche dell’ipercortisolemia.
Questi accertamenti consentono di distinguere la forma ipofisaria da quella surrenalica, fondamentale per impostare la terapia corretta.
Terapie e prospettive di vita
La buona notizia è che la sindrome di Cushing può essere gestita efficacemente. Le cure dipendono dalla causa scatenante:
- forma ipofisaria: si utilizzano farmaci come il trilostano, in grado di ridurre la produzione di cortisolo e migliorare i sintomi;
- forma surrenalica: può richiedere un intervento chirurgico per rimuovere il tumore, oppure un trattamento farmacologico mirato;
- forma iatrogena: prevede la riduzione graduale dei cortisonici sotto stretto controllo veterinario, per evitare squilibri ormonali pericolosi.
Con la terapia adeguata e un monitoraggio costante, molti cani affetti da questa sindrome riescono a vivere diversi anni con una buona qualità di vita.
In sintesi
La sindrome di Cushing non è una condanna: è una malattia cronica che può essere tenuta sotto controllo con le giuste cure. Fondamentale è il ruolo del proprietario, che deve prestare attenzione ai cambiamenti nel comportamento e nell’aspetto del cane, rivolgendosi tempestivamente al veterinario. Solo così sarà possibile garantire al proprio amico a quattro zampe una vita lunga, dignitosa e serena.
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