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Roma, tragedia a Monteverde: la morte di Leonardo Fiorini e i segni di una violenta colluttazione. Arrestato l’amico.

Le prime analisi autoptiche sul corpo di Leonardo Fiorini confermano i segni di una violenta colluttazione prima della caduta dal balcone del B&B a Monteverde. Arrestato l’amico, accusato di omicidio.

Roma, tragedia a Monteverde: la morte di Leonardo Fiorini e i segni di una violenta colluttazione. Arrestato l’amico.

I risultati preliminari dell’autopsia sul corpo di Leonardo Fiorini, il 27enne morto dopo essere precipitato dal balcone di un bed and breakfast nel quartiere Monteverde, a Roma, confermano la drammatica ipotesi avanzata sin dalle prime ore: il giovane avrebbe subito lesioni compatibili con una violenta colluttazione prima della caduta fatale. Il decesso, avvenuto dopo un volo di circa dodici metri, ha portato all’arresto di David Stojanovic, 25 anni, amico e coinquilino della vittima, accusato di omicidio e attualmente ai domiciliari.

I risultati dell’autopsia: traumi e segni di scontro fisico

Secondo quanto emerso dalle prime analisi medico-legali, Fiorini avrebbe riportato lesioni da impatto al suolo, ma anche traumi e segni compatibili con una lotta corpo a corpo. I rilievi autoptici rafforzano quindi la tesi dei carabinieri e dei testimoni, secondo i quali tra i due giovani sarebbe scoppiata una lite violenta, culminata con la caduta dal terrazzo del terzo piano dell’appartamento di via San Calepodio.

Durante l’autopsia sono stati effettuati anche i prelievi per gli esami tossicologici, i cui risultati arriveranno nelle prossime settimane. Gli stessi accertamenti sono stati disposti per Stojanovic, che potrebbe aver assunto droghe o medicinali prima della tragedia.

La lite nel B&B e la caduta nel vuoto

La sera del 13 novembre, Fiorini e Stojanovic si trovavano nella stanza del bed and breakfast che condividevano da qualche tempo. Secondo la ricostruzione, la discussione sarebbe iniziata all’interno della camera e poi proseguita sul balcone. I due, originari di Isola del Liri (Frosinone) e amici dai tempi del liceo, si sarebbero spintonati fino a quando Fiorini, parzialmente svestito, è precipitato nel cortile interno del palazzo.

I carabinieri della Compagnia San Pietro, giunti sul posto dopo la segnalazione di alcuni residenti, hanno trovato Stojanovic in stato di forte agitazione psicofisica, probabilmente dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti. All’interno della stanza, inoltre, è stata rinvenuta una modica quantità di hashish.

Le testimonianze dei residenti: “urla, rumori e una colluttazione sul balcone”

Un ruolo chiave nell’indagine è stato dato alle testimonianze dei condomini, che raccontano una scena concitata durata diversi minuti. “Abbiamo sentito urla, insulti e rumori di mobili rovesciati – ha dichiarato una residente – poi li abbiamo visti spintonarsi sul balcone”.

Altri testimoni hanno riferito di aver notato il 25enne tenere per i piedi l’amico, ormai oltre la ringhiera, mentre urlava chiedendo aiuto e domandava ai vicini di portare dei materassi in cortile per attutire la caduta: “aiutatemi, correte, portate giù i materassi!”. Tuttavia, secondo alcuni di loro, Stojanovic avrebbe cercato di soccorrere l’amico solo dopo essersi accorto di essere osservato.

La versione dell’arrestato: “cercavo di impedirgli di lanciarsi”

Davanti ai carabinieri e al pubblico ministero, Stojanovic ha fornito una versione diversa, dichiarando di aver tentato di impedire a Fiorini di gettarsi volontariamente dal balcone, dopo che quest’ultimo, in preda all’agitazione e forse sotto effetto di droghe, avrebbe minacciato di suicidarsi.
Una ricostruzione che gli inquirenti considerano parziale e non del tutto coerente con i riscontri raccolti, soprattutto alla luce delle ferite presenti sul corpo della vittima e delle testimonianze che parlano di un violento scontro fisico.

Le indagini: ipotesi di lite degenerata

Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, puntano a chiarire se la caduta sia avvenuta a seguito di una spinta o di un tentativo maldestro di trattenere la vittima. Non si esclude che entrambi i giovani avessero assunto droghe o alcol, elemento che potrebbe aver contribuito ad alterare i loro comportamenti e ad aggravare la lite.

Nel frattempo, Stojanovic resta ai domiciliari con l’accusa di omicidio volontario, in attesa della convalida del fermo e dell’esito definitivo degli esami tossicologici.

Amici, ma convivenza difficile

Fiorini, tecnico informatico in servizio presso il Ministero della Difesa, e Stojanovic, commesso in un negozio della Capitale, avevano deciso di condividere la stanza del bed and breakfast per ragioni economiche e logistiche. Nonostante l’amicizia di lunga data, alcuni conoscenti avrebbero riferito di tensioni recenti tra i due, che potrebbero aver fatto da detonatore alla lite. Gli inquirenti stanno ora analizzando i cellulari dei protagonisti per ricostruire messaggi, chat e contatti delle ultime ore.

Un mistero ancora da chiarire

La morte di Leonardo Fiorini scuote il quartiere Monteverde e la comunità di Isola del Liri, dove entrambi erano molto conosciuti. La famiglia del giovane chiede ora verità e giustizia, mentre i carabinieri continuano a esaminare ogni dettaglio della scena e i risultati dell’autopsia per capire se quella tragica notte sia stata una fatalità o un gesto volontario compiuto durante una lite esplosa per motivi ancora ignoti.

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