Roma, sventato blitz di Ultima Generazione: 13 attivisti fermati vicino alle sedi istituzionali
Tredici attivisti di Ultima Generazione fermati dalla polizia a Roma: tentavano di incatenarsi vicino al Senato e a Palazzo Chigi con cartelli “sciopero della fame”.
Roma, sventato blitz di Ultima Generazione: 13 attivisti fermati vicino alle sedi istituzionali.
Roma, 27 settembre 2025 – Un nuovo blitz del movimento ambientalista Ultima Generazione è stato sventato questo pomeriggio nel centro storico di Roma. Intorno alle ore 15:00, le Forze dell’ordine hanno fermato 13 attivisti nelle aree circostanti il Senato, la Camera dei Deputati e Palazzo Chigi, impedendo che la protesta degenerasse in azioni dimostrative a ridosso delle principali sedi istituzionali.
Il tentativo al Senato
Secondo quanto riferito dalla Questura, il gruppo più numeroso, composto da sei attivisti, è stato intercettato mentre tentava di incatenarsi alle balaustre poste a presidio del Senato della Repubblica, in Corso Rinascimento.
Gli agenti di polizia già presenti sul posto, insieme a rinforzi inviati per l’occasione, hanno impedito che l’azione venisse portata a termine. I manifestanti erano muniti di zaini contenenti catene, alcune delle quali già fissate al corpo, e di cartelli con la scritta “sciopero della fame”, slogan che accompagna da settimane le proteste del movimento.
Altri fermi tra Pantheon e Piazza Colonna
Un secondo gruppo, composto da tre attivisti, è stato fermato nei pressi del Pantheon mentre esponeva cartelli con la medesima dicitura.
Infine, quattro persone sono state bloccate in prossimità di Piazza Colonna, area che ospita Palazzo Chigi, prima che potessero mettere in atto qualsiasi azione dimostrativa.
Accompagnati in Questura e possibili denunce
Tutti i 13 attivisti sono stati condotti negli uffici della Questura di Roma per gli accertamenti del caso. Le autorità procederanno a contestare il reato di manifestazione non preavvisata, oltre a valutare eventuali misure di prevenzione a carico dei soggetti coinvolti, qualora risultassero già destinatari di precedenti provvedimenti.
Il movimento e la strategia della protesta
Il blitz odierno si inserisce nella scia delle azioni dimostrative organizzate negli ultimi anni da Ultima Generazione, movimento che fa parte della rete internazionale di attivismo climatico. Le proteste, spesso caratterizzate da gesti eclatanti come blocchi stradali, imbrattamenti o incatenamenti a luoghi simbolici, mirano a denunciare l’inazione delle istituzioni sul fronte della crisi climatica e a richiedere misure urgenti contro le emissioni di gas serra.
Lo slogan “sciopero della fame”, esibito oggi, richiama una delle forme di pressione adottate dal movimento per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica.
Sicurezza rafforzata attorno alle sedi istituzionali
La presenza degli attivisti ha confermato il livello di allerta elevato attorno alle sedi del potere legislativo ed esecutivo. Negli ultimi mesi, la Questura di Roma ha rafforzato i presidi permanenti e predisposto piani di sicurezza dinamici, capaci di mobilitare rapidamente rinforzi in caso di tentativi di intrusione o protesta non autorizzata.
Grazie a questo dispositivo, l’intervento odierno ha permesso di sventare l’azione prima che si trasformasse in un gesto mediatico destinato ad avere forte impatto simbolico.
Con i 13 attivisti ora sotto indagine, sarà la magistratura a valutare i provvedimenti più adeguati, in un contesto in cui la tensione tra attivismo climatico e ordine pubblico sembra destinata a intensificarsi.
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