Roma, scontri al corteo per la Palestina: idranti, lacrimogeni e oltre 200 identificati
Durante la manifestazione nazionale per Gaza, gruppi di antagonisti travisati si sono staccati dal corteo principale. Violenti scontri con la polizia a Santa Maria Maggiore e piazza Vittorio.
Roma, scontri al corteo per la Palestina: idranti, lacrimogeni e oltre 200 identificati.
Corteo nazionale per Gaza: centinaia di migliaia in piazza, ma tensione e violenze nel centro storico. La polizia: “Individuati gruppi antagonisti travisati”
Roma, 4 ottobre 2025 – Si è conclusa con gravi momenti di tensione e scontri nel centro della Capitale la grande manifestazione nazionale a sostegno della Palestina.
Secondo la Questura di Roma, sono state circa 250mila le persone scese in piazza per il corteo “per Gaza”, un evento che ha attraversato la città in un clima inizialmente pacifico, degenerato poi nel tardo pomeriggio con episodi di guerriglia urbana tra alcuni gruppi di manifestanti e le forze dell’ordine.
Dalla marcia alla guerriglia urbana
Il corteo, partito da piazza della Repubblica, ha visto la partecipazione di delegazioni provenienti da tutta Italia, movimenti pacifisti, centri sociali e associazioni pro-palestinesi.
Sfilavano bandiere palestinesi, cartelli contro Israele e gli Stati Uniti, ma anche, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, alcuni vessilli di Hamas e Hezbollah e striscioni con frasi provocatorie, tra cui “7 ottobre, giornata della resistenza palestinese”.
La situazione è precipitata nel pomeriggio, quando un gruppo di circa cento persone travisate si è staccato dal corteo principale e ha deviato in direzione Santa Maria Maggiore. Per disperdere i facinorosi, la polizia ha fatto uso di idranti e lacrimogeni, mentre i manifestanti lanciavano bottiglie, petardi e bombe carta contro gli agenti.
Scontri tra via Merulana, via dello Statuto e piazza Vittorio
Le tensioni si sono propagate rapidamente. In via dello Statuto i manifestanti hanno divelto pali, rovesciato cassonetti e tavolini dei bar in mezzo alla strada, costringendo le forze dell’ordine a nuovi interventi con idranti.
A piazza Vittorio Emanuele, altri gruppi hanno eretto barricate improvvisate, lanciando fumogeni e bottiglie contro i reparti in tenuta antisommossa.
Un’auto è stata data alle fiamme, mentre in più punti del centro – da largo Brancaccio a via Lanza – si sono registrati lanci di oggetti e momenti di forte tensione.
Le famiglie e i partecipanti pacifici hanno cominciato ad allontanarsi dal corteo, impauriti dalla presenza di gruppi incappucciati e persone munite di maschere antigas.
Tre fermati e oltre 200 identificati
Secondo le prime informazioni, tre manifestanti sono stati fermati in via Labicana, all’altezza di largo Brancaccio, per essere identificati dopo aver fronteggiato le forze dell’ordine.
La Questura di Roma ha riferito che durante i controlli preventivi, effettuati in mattinata su 108 pullman e 58 minivan, sono stati sequestrati oggetti atti a offendere, mazze e maschere antigas.
In totale, circa duecento persone risultano identificate o denunciate per la partecipazione agli scontri. Due tronconi del gruppo violento sono stati isolati e bloccati rispettivamente a Santa Maria Maggiore e in via Lanza.
Area del Ghetto ebraico blindata
A titolo precauzionale, le forze di polizia hanno transennato e sorvegliato il Portico d’Ottavia, nel cuore del Ghetto ebraico di Roma, consentendo l’accesso solo a residenti e clienti dei ristoranti prenotati. Una misura adottata per prevenire eventuali provocazioni o atti di violenza.
Gli slogan e le denunce
Tra i cartelli apparsi durante manifestazioni analoghe nei giorni scorsi, uno in particolare ha suscitato allarme: “Meloni, Salvini e Tajani, farete la fine di Mussolini”.
L’autore, un uomo di 30 anni di Andria, è stato denunciato dalla Digos di Bari per minaccia e violenza a corpo politico aggravate. La sua identificazione è avvenuta grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza.
La Questura: “Gruppi antagonisti isolati e identificati”
In una nota ufficiale, la Questura di Roma ha ribadito che “l’iniziativa si è svolta complessivamente in modo regolare” e che “un gruppo di circa 200 individui travisati appartenenti ai collettivi antagonisti ha tentato a più riprese di raggiungere il centro storico, venendo tuttavia isolato e bloccato dalle forze di polizia”.
Le autorità sottolineano che l’azione di contenimento ha impedito l’estendersi della violenza al cuore della città, pur con danni e disordini limitati nelle aree di Santa Maria Maggiore e piazza Vittorio.
Tensione e paura in piazza San Giovanni
Quando il corteo ha raggiunto piazza San Giovanni, un gruppo di manifestanti incappucciati è stato fischiato e cacciato dagli stessi partecipanti pacifici al grido di “Andate via!”.
I poliziotti in tenuta antisommossa hanno mantenuto una distanza di sicurezza, mentre si registravano ancora lanci di fumogeni verso le forze dell’ordine.
Un bilancio pesante ma controllato
Alla fine della giornata, Roma ha contato oltre 200 identificazioni, tre fermati e diversi feriti lievi, oltre a danni materiali a veicoli e arredi urbani.
La manifestazione, partita come appello alla pace per Gaza, si è trasformata – almeno in parte – in una scena di scontri e vandalismo, che riapre il dibattito sulla gestione dell’ordine pubblico e sulla presenza di frange estremiste all’interno dei cortei politici.
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