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Roma, Premio Nazionale Risorgimento: riconoscimenti a Catherine Brice, Giuliano Amato, Dino Messina e Maurizio Isabella

La cerimonia del 29 novembre a Roma ha premiato i protagonisti della ricerca storica sul Risorgimento italiano, con riconoscimenti alla carriera, alla divulgazione storica e al miglior libro dell’anno.

Roma, Premio Nazionale Risorgimento: riconoscimenti a Catherine Brice, Giuliano Amato, Dino Messina e Maurizio Isabella.

Promuovere la conoscenza del Risorgimento italiano e dei fondamentali valori politico-culturali e civili che lo hanno caratterizzato. Al tempo stesso offrire un riconoscimento tangibile alle personalità, italiane e straniere, che si sono distinte per il loro contributo alla ricerca scientifica e alla divulgazione storica sui temi, i fatti, le figure e le idee che hanno segnato l’Ottocento italiano ed europeo.

Questi gli obiettivi del Premio nazionale Risorgimento, organizzato dall’Istituto per la storia del Risorgimento (ISRI) con il patrocinio del Ministero della Cultura. I riconoscimenti sono stati assegnati venerdì 29 novembre 2024, in occasione di una cerimonia tenuta nella Sala Spadolini del Collegio Romano.

La stagione risorgimentale, i suoi valori civili e politico-culturali, gli ideali di libertà e impegno civile – queste le parole del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in un messaggio letto in apertura dei lavori – acquistano carattere di lungimiranza e rappresentano il fondamento della nostra unità nazionale. Il Premio Nazionale Risorgimento ha il merito di restituire all’Italia una visione integrale che si fa carico della memoria di tutte le singole parti, attraverso la ricerca storica e un dialogo intellettuale aperto alle diversità delle opinioni. Gli studi sul Risorgimento che vengono premiati sono opere lodevoli di autori che si sono distinti oltre i confini nazionali, espressioni del pluralismo delle idee, prezioso antidoto contro pericolose forme di pensiero, ideologiche, intolleranti e totalitarie“.

Nel corso degli ultimi mesi – ha spiegato Alessandro Campi, direttore dell’ISRI – due giurie composte da studiosi italiani e stranieri e da giornalisti e operatori culturali hanno esaminato le diverse candidature raccolte. Un lavoro non facile, considerata il valore dei nomi e dei volumi che sono stati segnalati. Ma le scelte fatte sono state alla fine ben ponderate ma soprattutto di grande qualità. La storia è per definizione uno strumento di conoscenza e un fattore identitario. Quella del Risorgimento, per un paese come l’Italia, lo è a maggior ragione. E promuoverne lo studio è anch’esso uno degli obiettivi che da sempre persegue l’Istituto. Questo Premio alla sua prima edizione vuole dunque essere anche un riconoscimento simbolico a tutti i grandi maestri che nel corso dei decenni hanno contribuito ad una conoscenza sempre più dettagliata, critica e obiettiva del nostro passato”.

Tre le sezioni previste

Il Premio alla carriera, dedicato a una personalità italiana o straniera che abbia dato un significativo contributo scientifico allo studio del “lungo Risorgimento”.

Il Premio per la divulgazione storica, destinato a una personalità italiana o straniera che abbia contribuito in modo significativo alla divulgazione storica del “lungo Risorgimento”.

Il Premio libro dell’anno, assegnato a un’opera storica pubblicata in Italia o all’estero che abbia offerto un contributo innovativo agli studi sul “lungo Risorgimento”.

Per quanto riguarda il complesso dell’opera scientifica, il Premio è andato alla storica francese Catherine Brice, a lungo docente di storia contemporanea presso l’Institut d’études politiques di Parigi e attualmente professore emerito all’Università di Parigi. Allieva di Jacques Droz e Pierre Milza, la Brice si è occupata nel corso della sua carriera accademica della storia italiana tra Otto e Novecento, di cui è considerata tra i maggiori esperti in Francia. Specialista in particolare del Risorgimento e dell’Italia liberale, ha studiato a lungo il rapporto tra monarchia sabauda e identità nazionale, il tema dell’esilio politico nei suoi aspetti economici, le politiche di risarcimento delle vittime politiche del Risorgimento, il ruolo della monumentalità e del simbolismo politico nella costruzione dello Stato unitario, le vicende della città di Roma in età napoleonica.

Il Premio alla divulgazione storica, assegnato da una giuria apposita, è invece andato al giornalista, scrittore e saggista Dino Messina, storica firma del “Corriere della Sera”, giornale dove ha lavorato trent’anni e con il quale collabora con articoli di attualità e cultura.

Il Premio libro dell’anno, riferito alle opere pubblicate, anche all’estero, nel corso del 2023, è infine andato a Maurizio Isabella, da molti anni docente di Storia moderna presso il Queen Mary College della University of London. Già research fellow al Birkbeck College, University of London, e Stanley J. Seeger Fellow alla Princeton University, Isabella, uno degli storici più brillanti della sua generazione, è stato premiato per il suo libro “Southern Europe in the Age of Revolutions”, pubblicato dalla Princeton University Press e dedicato alla dialettica rivoluzione-controrivoluzione nei Paesi dell’area mediterranea nei primi decenni dell’Ottocento.

Il Premio speciale della giuria è stato assegnato al Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato per il suo volume, pubblicato nel 2023, “C’era una volta Cavour”.

Roma, Premio Nazionale Risorgimento: riconoscimenti a Catherine Brice, Giuliano Amato, Dino Messina e Maurizio Isabella

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