Roma, paura al Colosseo: 19enne ferito con un coltello. Arrestato il ragazzo responsabile dell’aggressione.
Una tranquilla uscita serale al Colosseo è stata sconvolta da un accoltellamento che ha coinvolto un 19enne e un pusher successivamente arrestato. Il giovane, originario di Terracina, era in città per trascorrere la serata con un gruppo di amici, quando è stato accoltellato al fianco da un altro ragazzo dopo aver rifiutato prima l’acquisto di hashish e poi la richiesta di consegnare dieci euro.
Un episodio violento e apparentemente inspiegabile che riapre il dibattito sulla sicurezza nelle zone nevralgiche della capitale e sul fenomeno dei giovanissimi coinvolti in microcriminalità e spaccio.
La serata tra amici e l’avvicinamento dei due pusher
Era passata da poco la mezzanotte quando il gruppo di amici, dopo una serata trascorsa nel centro di Roma, si è fermato sul ponte degli Annibaldi per scattare alcune foto con lo sfondo dell’anfiteatro Flavio illuminato. Un momento conviviale, di quelli che centinaia di ragazzi vivono ogni giorno nella capitale.
È qui che due giovani — descritti come di origini nordafricane — si sono avvicinati al gruppo con il classico approccio da strada: «Ragazzi, volete del fumo?»
Il 19enne e i suoi amici hanno risposto con un semplice no, senza immaginare che quel rifiuto avrebbe innescato un’escalation di violenza.
Il doppio rifiuto e la reazione improvvisa
Di fronte alla prima risposta negativa, uno dei due pusher — un tunisino, irregolare in Italia e con diversi precedenti — avrebbe insistito, cambiando tono: prima l’offerta di hashish, poi la richiesta diretta di dieci euro.
Al secondo rifiuto, l’aggressore avrebbe estratto una lama di circa 7 centimetri nascosta nella manica della felpa bianca che indossava. Un colpo rapido, inferto al fianco sinistro del ragazzo, che è crollato a terra tra lo shock degli amici.
L’aggressore, insieme al complice, si è dileguato subito dopo in direzione Esquilino.
Il panico, le grida e la richiesta di aiuto
Le grida della comitiva hanno attirato l’attenzione di una ragazza che ha allertato gli agenti del commissariato Esquilino, già di pattuglia in zona.
Nel frattempo, gli amici del ferito sono corsi incontro alla volante indicandole il luogo dell’aggressione. Il 19enne, fortunatamente colpito in modo superficiale, è stato medicato sul posto dal 118 e ha poi deciso di recarsi autonomamente in ospedale per ulteriori accertamenti.
La caccia all’aggressore e il fermo grazie alla felpa bianca
La descrizione dettagliata fornita dalla vittima — felpa bianca, cappuccio, carnagione nordafricana — ha permesso agli agenti di avviare in tempi rapidi le ricerche.
Poco dopo l’1:30, il 17enne è stato intercettato tra via Amendola e via Gioberti, nel quartiere Esquilino.
La felpa bianca sgargiante, la stessa indicata dalla vittima, non ha lasciato dubbi.
Durante il controllo, gli agenti hanno rinvenuto nella manica della felpa lo stesso coltello a scatto con cui era stato colpito il giovane. Accompagnato negli uffici del commissariato Viminale, il minorenne è stato riconosciuto dalla vittima e quindi arrestato.
L’accusa: tentata rapina aggravata
Il 17enne tunisino, senza dimora e già noto alle forze dell’ordine per vari precedenti, è stato arrestato con l’accusa di tentata rapina aggravata.
Ancora in corso, invece, le ricerche del secondo giovane coinvolto nell’aggressione.
Un episodio che richiama altre recenti aggressioni
L’episodio arriva a poche settimane da un’altra vicenda simile avvenuta a Milano, dove un giovane studente di 22 anni è rimasto seriamente ferito per un’aggressione legata a una richiesta di denaro da parte di un gruppo di ragazzi.
Il ripetersi di queste dinamiche violente, spesso scatenate da somme irrisorie, solleva interrogativi inquietanti su fenomeni come:
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la crescente criminalità minorile,
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la diffusione di armi improprie tra giovanissimi,
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la vulnerabilità delle aree ad alta concentrazione turistica,
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lo spaccio gestito da ragazzi in condizioni di estrema marginalità.
Conclusioni: una notte che poteva finire in tragedia
Il 19enne se l’è cavata con una ferita superficiale, ma la violenza del gesto e la casualità dell’aggressione dimostrano quanto fragile possa essere la percezione di sicurezza anche nei luoghi più frequentati della capitale.
Il Colosseo, simbolo mondiale di Roma e meta di milioni di visitatori, si è trasformato in uno scenario di paura per un gruppo di ragazzi che stava semplicemente scattando una foto ricordo.
La rapidità con cui la polizia è intervenuta ha evitato che la situazione precipitasse ulteriormente e ha permesso di assicurare il responsabile alla giustizia.
Resta, però, la consapevolezza che episodi come questo impongono riflessioni profonde e interventi concreti per garantire maggiore sicurezza nelle strade della capitale, specialmente nelle ore notturne.
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