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Roma, fratello maggiore tenta di strangolare il fratello dopo una lite: fermato dalla Polizia

Aggressione in un'autorimessa a conduzione familiare nella zona Casilino. L’uomo colpisce il fratello con pugni, bastonate e tenta di strangolarlo

Roma, fratello maggiore tenta di strangolare il fratello dopo una lite: fermato dalla Polizia

Era più “anziano” di quattro anni del fratello e, forte del suo ruolo di primogenito, pretendeva di avere anche la “leadership” nell’amministrazione dell’autorimessa a conduzione familiare che i due gestivano da tempo in zona Casilino. Il suo atteggiamento da “padre padrone” gli è costato il fermo di indiziato di delitto della Polizia di Stato per lesioni personali aggravate.

Tutto è iniziato quando, dopo l’ennesima discussione per questioni lavorative, il maggiore di casa ha aggredito il fratello colpendolo al volto con diversi pugni. Poi, non pago dei colpi infertigli, ha iniziato ad infierire su di lui col manico di una scopa. Infine, dopo averlo stordito a “suon” di bastonate, lo ha afferrato per il collo e ha cercato di strangolarlo.

Solo a quel punto la vittima è riuscita a divincolarsi e a fuggire in direzione di via Casilina, dove dopo pochi istanti, sfinita dall’aggressione subita, è svenuta a terra. Grazie alla segnalazione di un cittadino che ha contattato il numero unico di emergenza 1 1 2, riferendo di una persona priva di sensi all’altezza di Viale Alessandrino, gli agenti del Reparto Volanti si sono potuti precipitare sul posto, mentre, nel contempo, un’autoambulanza trasportava d’urgenza l’uomo al pronto soccorso più vicino.

Qui, dopo essere stato sottoposto alle cure del caso, si è confidato con i poliziotti su quanto avvenuto all’interno del garage di famiglia. Proprio nell’autorimessa da cui era scaturita la lite, gli agenti hanno rintracciato il fratello maggiore. Era ancora “armato” del manico di scopa che aveva utilizzato per colpire la vittima. Per l’uomo, un trentaseienne di origini egiziane, è scattato il fermo di indiziato di delitto per lesioni personali aggravate. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato.

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