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Roma, crolla la Torre dei Conti ai Fori Imperiali: due operai finiscono sotto le macerie

Due crolli nel cantiere di restauro della torre medievale ai Fori Imperiali: tre feriti e un operaio ancora intrappolato. Indagini per lesioni colpose, rischio nuovi cedimenti.

Roma, crolla la Torre dei Conti ai Fori Imperiali: due operai finiscono sotto le macerie

Nella mattinata di oggi, lunedì 3 novembre, una nuvola di polvere ha avvolto i Fori Imperiali dopo il doppio crollo della Torre dei Conti, la struttura medievale attualmente in restauro a largo Corrado Ricci, a Roma. Un primo cedimento, quello di uno sperone risalente agli anni Trenta, si è verificato intorno alle 11.30; poco dopo le 13 un secondo crollo, più violento, ha fatto precipitare una valanga di calcinacci dal tetto e provocato una nuova nube che ha investito la zona.

Un operaio di 64 anni è stato estratto vivo e trasportato in codice rosso all’ospedale per un trauma cranico. Un altro lavoratore, rimasto intrappolato sotto le macerie, è ancora in vita e risponde ai soccorritori, ma le sue condizioni destano forte preoccupazione.

“Al momento c’è una persona che è intrappolata ma abbiamo evidenze che sia ancora in vita” ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini. “È in corso ogni sforzo per cercare di salvarlo, che è la priorità ma è un’operazione complessa.” Anche dopo il secondo crollo l’uomo dà segnali di vita, probabilmente perché, come afferma il prefetto: “nella prima entrata i Vigili del Fuoco sono riusciti, in qualche modo, a proteggerlo. “Quello che possiamo dire è che sarà un’operazione molto lunga e complessa, perché il rischio di crollo è altissimo. Ci proveremo in tutte le maniere perchè la priorità assoluta è salvare questa vita umana.”

Durante le operazioni di soccorso, il secondo crollo ha investito la squadra dei Vigili del Fuoco che stava tentando di raggiungere l’operaio. Un pompiere è rimasto ferito, trasportato all’Oftalmico per un’irritazione agli occhi. Altri due lavoratori, con lievi traumi, hanno rifiutato il trasporto in ospedale.

Tre operai che si trovavano sulle impalcature di sostegno sono stati recuperati con un’autoscala. Sul posto sono intervenute tre squadre operative dei Vigili del Fuoco, due autoscale e i nuclei speciali Usar (Urban Search and Rescue), con il supporto di Polizia, Carabinieri, Protezione civile e tecnici della Asl. L’area è completamente transennata e il traffico, pedonale e veicolare, è stato chiuso.

Le operazioni di soccorso restano in corso ma procedono con grande cautela, a causa della fragilità della struttura. Le immagini dei droni vengono utilizzate per monitorare dall’alto eventuali nuovi cedimenti.

Secondo le prime ricostruzioni, al momento del primo crollo nella torre lavoravano undici operai.

Sul posto, oltre al prefetto, sono arrivati il sindaco Roberto Gualtieri, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha espresso la sua vicinanza ai feriti: “Seguiamo con apprensione gli sviluppi e ringraziamo Vigili del Fuoco e operatori sanitari per il lavoro che stanno svolgendo in queste ore”.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per lesioni colpose, coordinato dal procuratore aggiunto Antonino Di Maio e dal pm Mario Dovinola. Sul luogo del crollo sono presenti gli uomini della polizia giudiziaria della sezione specializzata in infortuni sul lavoro. Le indagini, condotte da Carabinieri e tecnici della Asl, mirano a chiarire le cause del cedimento, forse dovuto a un collasso interno della struttura. È già stata disposta una consulenza tecnica per accertare la dinamica dell’incidente.

La torre dei conti: da simbolo del potere ecclesiastico al degrado

La Torre dei Conti, nel rione Monti, sorge sui resti del Tempio della Pace e racconta oltre mille anni di storia. Fu edificata intorno all’858 da Pietro dei Conti di Anagni, poi ampliata nel 1203 da papa Innocenzo III per la sua potente famiglia, i Conti di Segni.

Alta originariamente più di 50 metri e rivestita di travertino proveniente dai Fori, la “Torre Maggiore” dominava la zona come simbolo del potere ecclesiastico. Terremoti, incendi e interventi urbanistici ne ridussero progressivamente l’altezza fino agli attuali 29 metri. Nei secoli è stata rinforzata, abbandonata, riutilizzata come deposito e infine lasciata al degrado.

Un restauro da 6,9 milioni di euro

Il cantiere oggi teatro del disastro era parte di un intervento da 6,9 milioni di euro finanziato con fondi Pnrr, destinato al recupero strutturale, alla messa in sicurezza e alla futura apertura museale della torre.
Dopo lo sgombero degli uffici pubblici nel 2006, l’edificio non era più stato utilizzato né manutenuto. L’obiettivo del progetto era restituirlo alla città come centro museale dedicato alla storia dei Fori Imperiali e dei Conti di Segni. Il termine dei lavori era previsto per il 30 giugno 2026.

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