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Operazione “Lilliput”, sgominata banda del riciclaggio di auto: nove arresti e sequestrate 34 vetture

Smantellata un’organizzazione attiva tra Lazio e Marche: auto rubate “clonate”, flussi di denaro sospetti e acquirenti ignari.

Operazione “Lilliput”, sgominata banda del riciclaggio di auto: nove arresti e sequestrate 34 vetture.

ALBANO LAZIALE / ROMA / NETTUNO / ANZIO – Un’organizzazione criminale specializzata nel riciclaggio di veicoli rubati è stata smantellata dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione denominata “Lilliput”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri. L’operazione ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari, tra custodia in carcere e arresti domiciliari, oltre a sedici perquisizioni eseguite nei confronti di indagati residenti tra Nettuno, Anzio, Roma e Giulianova (Marche).

L’indagine è stata condotta dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Albano Laziale, con il supporto della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale “Lazio e Umbria” e della Sezione Polizia Stradale di Roma. Le ordinanze sono state emesse dal GIP del Tribunale di Velletri al termine di un’articolata attività investigativa.

Il meccanismo del riciclaggio: auto incidentate e telai “clonati”

Le indagini hanno preso avvio alla fine del 2024, quando gli investigatori hanno iniziato a monitorare alcuni soggetti sospettati di fungere da prestanome per operazioni di riciclaggio. Il gruppo acquistava veicoli gravemente incidentati o irreparabili, intestandoli formalmente a soggetti compiacenti o tramite intermediari.

Una volta ottenuti i documenti delle auto danneggiate, l’organizzazione si attivava nel circuito criminale per individuare vetture rubate identiche o molto simili. Su queste ultime venivano ripunzonati i numeri di telaio originali corrispondenti ai documenti in loro possesso; in alcuni casi venivano applicate le targhe autentiche, in altri si procedeva alla reimmatricolazione con nuove targhe.

I veicoli, accuratamente “ripuliti” e resi apparentemente regolari, venivano poi rivenduti a ignari acquirenti, che li acquistavano in buona fede, ignari della loro provenienza illecita.

Flussi di denaro sospetti e sequestri

L’analisi dei conti correnti riconducibili agli indagati ha fatto emergere movimentazioni finanziarie per quasi un milione di euro a partire dal 2023, ritenute compatibili con l’attività di riciclaggio.

Nel corso delle indagini sono state sequestrate 34 autovetture, tutte risultate oggetto di riciclaggio. I mezzi sono stati successivamente restituiti alle vittime dei furti, ponendo fine a una lunga catena di illeciti che aveva colpito numerosi proprietari.

Arresti, irreperibili e ulteriori denunce

Oltre ai nove soggetti sottoposti a misure cautelari, altre sette persone sono state denunciate in stato di libertà per il loro coinvolgimento nelle stesse attività illecite.

Al momento dell’esecuzione delle misure, quattro indagati sono risultati irreperibili, essendosi allontanati dalle abitazioni note. Nei giorni successivi, due di loro sono stati rintracciati dal Commissariato di Anzio, mentre un terzo si è presentato spontaneamente presso il carcere di Teramo.

Un duro colpo al traffico illecito di veicoli

L’operazione “Lilliput” rappresenta un importante colpo al riciclaggio di auto rubate, un fenomeno che alimenta un mercato illecito ramificato e altamente redditizio. L’intervento della Polizia di Stato ha consentito non solo di individuare i responsabili, ma anche di restituire i veicoli ai legittimi proprietari e di interrompere un meccanismo criminale ben strutturato e collaudato.

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