Minacce e persecuzioni ai condomini con un martello: arrestato 43enne a Roma.
Per oltre un anno avrebbe trasformato la vita quotidiana dei suoi vicini in un incubo, seminando paura e tensione all’interno di un condominio della periferia di Roma. Un uomo di 43 anni, di origini canadesi, è stato arrestato dalla Polizia di Stato perché gravemente indiziato del reato di atti persecutori. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma.
L’arresto è il risultato di una lunga e articolata attività investigativa condotta dagli agenti del III Distretto Fidene-Serpentara, che hanno ricostruito una serie di comportamenti minacciosi e violenti messi in atto dall’uomo ai danni dei residenti dello stabile.
Un’escalation di minacce e intimidazioni
Secondo quanto emerso dalle indagini, la vicenda si sarebbe sviluppata in un contesto abitativo apparentemente ordinario, dove nel tempo la presenza del 43enne avrebbe compromesso in maniera significativa la serenità dei condomini. L’uomo avrebbe posto in essere minacce ripetute, aggressioni verbali, danneggiamenti e condotte ossessive, con un’intensità crescente, tali da generare un clima di costante allarme e paura.
In più occasioni, stando alla ricostruzione degli investigatori, l’indagato si sarebbe aggirato per le scale condominiali armato di un martello, colpendo le porte delle abitazioni e proferendo minacce di morte nei confronti dei residenti. Un comportamento che avrebbe raggiunto livelli tali da costringere una donna ad abbandonare la propria casa, di sua proprietà, nel tentativo di sottrarsi a una situazione ormai divenuta insostenibile.
Le denunce e il ricostruito quadro indiziario
Il quadro indiziario a carico dell’uomo si fonda su numerose denunce presentate dai condomini, sulle dichiarazioni concordanti di più testimoni, nonché sui ripetuti interventi delle forze dell’ordine nel corso dei mesi. Gli investigatori hanno inoltre raccolto e cristallizzato nel tempo una serie di elementi che hanno permesso di delineare una condotta persecutoria strutturata e continuativa.
A rendere la posizione dell’indagato ancora più grave sarebbe stata la sua indole aggressiva, unita alla presenza di precedenti penali, tra cui anche reati legati all’evasione. Tutti elementi che, secondo gli inquirenti, avrebbero evidenziato una pericolosità sociale in costante aumento.
La custodia cautelare in carcere
Alla luce delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica di Roma – Dipartimento criminalità diffusa e grave ha richiesto l’applicazione di una misura cautelare. Il Giudice per le indagini preliminari ha quindi disposto nei confronti del 43enne la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari.
L’ordinanza è stata eseguita dagli stessi agenti del III Distretto Fidene-Serpentara, che hanno tratto in arresto l’uomo e lo hanno associato a un istituto di pena, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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