Leone XIV è Papa: il mondo saluta il primo pontefice americano con un’ovazione globale.
Dalla fumata bianca all’abbraccio dei leader: la nomina di Robert Francis Prevost accende la speranza tra i fedeli e unisce le grandi potenze sotto il segno della pace.
Roma – La fumata bianca, uscita dal comignolo della Cappella Sistina alle 18:08, ha scatenato un’ovazione fragorosa. Le campane di San Pietro hanno suonato a festa, e l’intera piazza si è trasformata in un mosaico di lacrime, canti e bandiere. Suore danzanti, bambini in girotondo, cori che intonavano “Viva il Papa”. Poi, alle 19:13, l’annuncio ufficiale. E subito dopo, l’affaccio del neoeletto Leone XIV. La folla ha risposto con entusiasmo alle sue parole di pace, con lunghi applausi e grida di gioia.
L’orgoglio americano: Trump guida il coro
La reazione più immediata e simbolicamente potente è arrivata dalla Casa Bianca. Il presidente Donald Trump, sul suo social Truth, ha scritto:
«Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. È un onore realizzare che è il primo Papa americano. Che emozione per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrarlo!».
Trump ha anche definito l’elezione «un momento di grande significato», sottolineando l’orgoglio nazionale per una figura che, pur statunitense, rappresenta una spiritualità globale e un passato missionario lontano dalla politica.
L’Europa applaude: “Guida per la pace”
Entusiasta anche la risposta del continente europeo.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, hanno diffuso una dichiarazione congiunta: «Ci congratuliamo sinceramente con Sua Santità Leone XIV. Siamo fiduciosi che userà la sua voce sulla scena mondiale per promuovere la dignità umana, la pace e l’unità».
Dalla Francia, il presidente Emmanuel Macron ha scritto su X: «Momento storico per la Chiesa. A Papa Leone XIV, a tutti i cattolici, rivolgo un messaggio fraterno. Il suo pontificato sia portatore di pace e speranza».
Anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sottolineato il valore simbolico dell’elezione: «Attraverso il suo ufficio, Papa Leone XIV sta dando speranza e guida a milioni di credenti in questi tempi difficili».
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha definito la sua elezione un segno di speranza: «Che la tua guida della Chiesa sia un faro per il mondo».
Da Meloni a Zelensky: congratulazioni trasversali
Il nuovo Papa è riuscito a unire anche realtà politiche molto diverse.
Giorgia Meloni ha elogiato le parole pronunciate da Leone XIV dalla Loggia: «In un tempo segnato da conflitti, sono un richiamo potente alla pace, alla fraternità e alla responsabilità».
Dall’Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine alla Santa Sede per il sostegno morale durante il conflitto con la Russia e ha augurato al nuovo Papa «saggezza, ispirazione e forza».
Anche il premier spagnolo Pedro Sánchez ha evidenziato l’importanza del ruolo papale nella difesa dei diritti umani e del dialogo internazionale.
Il sostegno dell’Est Europa e oltre
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha salutato l’elezione scrivendo: «Habemus Papam! Una nuova speranza. Dio benedica Papa Leone XIV».
Il presidente polacco Andrzej Duda ha parlato di «grande speranza» per il popolo cattolico dell’Europa centrale. Reazioni calorose sono giunte anche da America Latina, Asia e Africa, testimoniando l’eco globale del nuovo pontificato.
Una figura che unisce: Leone XIV
Robert Francis Prevost è un uomo di Chiesa dal profilo sobrio e dialogante, con una forte impronta missionaria e una sensibilità maturata tra Nord e Sud America. È considerato il più latinoamericano tra i cardinali statunitensi e il meno “politico” tra i porporati a stelle e strisce. Ha evitato l’inglese nel suo primo discorso, scegliendo invece l’italiano e lo spagnolo, a dimostrazione della sua apertura e del desiderio di parlare al mondo, non solo al suo paese d’origine.
«Il mondo ha bisogno della luce di Cristo, dell’amore di Dio. Costruiamo ponti con il dialogo», ha detto Leone XIV nel suo primo intervento. Poi ha ringraziato Papa Francesco e ha invitato i fedeli a non temere: «Siamo tutti nelle mani di Dio. Il male non prevarrà».
Concludendo con un’Ave Maria recitata insieme alla folla, il nuovo Papa ha invocato la pace nel giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Poi ha concesso l’indulgenza plenaria. E ha iniziato così un pontificato che il mondo già guarda con attenzione, speranza e commozione.
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