Italia in Lutto per Papa Francesco: Cinque Giorni di Cordoglio Nazionale, Funerali Sabato 26 Aprile alle 10.
Cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Funerali sabato 26 aprile in Piazza San Pietro con leader da tutto il mondo. L’Italia si ferma per salutare il Pontefice del cambiamento.
Italia in lutto per Papa Francesco: cinque giorni di cordoglio nazionale, funerali sabato 26 aprile alle 10.
Cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Funerali sabato 26 aprile in Piazza San Pietro con leader da tutto il mondo. L’Italia si ferma per salutare il Pontefice del cambiamento.
Roma – Con profonda commozione l’Italia e la Chiesa cattolica salutano Papa Francesco, spentosi ieri mattina, 21 aprile, alle ore 7:35 nella sua residenza di Casa Santa Marta. A dare l’annuncio ufficiale è stato il camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, nella cappella interna della residenza papale: «Il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa».
Le cause della morte sono state accertate nelle ore successive: un ictus improvviso, insorto nell’ambito di una grave crisi cardiocircolatoria. Il Pontefice si era svegliato alle 6 e, secondo fonti vaticane, appariva in condizioni discrete. Poco dopo le 7 ha avuto un malore fatale. Il fisico era già provato da recenti infezioni respiratorie che avevano richiesto ricoveri e ventilazione assistita al Policlinico Gemelli. Nonostante i rischi, Francesco aveva scelto di restare vicino alla sua gente, non rinunciando agli impegni e mostrandosi ancora tra i fedeli fino all’ultimo giorno.
Il saluto al Pontefice e l’inizio del lutto nazionale
Il Consiglio dei ministri ha disposto cinque giorni di lutto nazionale, da oggi, martedì 22 aprile, fino a sabato 26, giorno dei funerali. In tutte le sedi pubbliche le bandiere sono esposte a mezz’asta, mentre all’interno degli edifici vengono abbrunate con due strisce di velo nero. Le celebrazioni del 25 aprile si terranno regolarmente, ma con toni sobri. Sabato, invece, si fermeranno tutte le attività sportive, incluso il campionato di calcio.
Già da domani, mercoledì 23 aprile, il corpo del Pontefice sarà traslato dalla residenza di Santa Marta alla Basilica di San Pietro. Qui verrà esposto in una bara di legno rivestita di zinco, senza catafalco e senza báculo papale, come da sue volontà. La basilica resterà aperta ai fedeli dalle 11:00 alle 24:00, orario che sarà mantenuto anche nei giorni seguenti, giovedì 24 e venerdì 25.
I funerali: sabato 26 aprile alle 10 in Piazza San Pietro
Le esequie saranno celebrate sabato 26 aprile alle ore 10:00 in Piazza San Pietro dal cardinale Giovanni Battista Re. Alla cerimonia parteciperanno numerose delegazioni internazionali, tra cui l’ex presidente americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il feretro sarà poi trasferito alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove avverrà la tumulazione in una tomba semplice tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, come da desiderio espresso dallo stesso Papa Francesco. Domenica 27 aprile, sempre in Piazza San Pietro, verrà celebrata una messa di suffragio dal cardinale Pietro Parolin.
Un momento storico e un’eredità spirituale profonda
L’ultimo saluto del Papa ha lasciato una profonda emozione: domenica, appena un giorno prima del decesso, aveva incontrato il vicepresidente USA J.D. Vance e salutato i fedeli, con sguardi, benedizioni e gesti di affetto. Nonostante i medici avessero prescritto riposo e ventilazione assistita, Papa Francesco aveva deciso di non interrompere il suo contatto con il popolo. Il suo ultimo bagno di folla resterà impresso come una testimonianza del suo amore per la gente.
Il conclave: una Chiesa globale alla ricerca del successore
Con la scomparsa di Papa Francesco si apre una nuova fase per la Chiesa. Nei prossimi giorni, nelle Congregazioni generali, i cardinali si confronteranno sul futuro del pontificato. Il conclave, composto da 138 cardinali elettori di cui 110 nominati dallo stesso Bergoglio, si annuncia il più globale di sempre: i partecipanti provengono da 65 Paesi, con una significativa presenza di America Latina, Africa e Asia, a testimonianza di una Chiesa sempre meno eurocentrica.
Il nome più citato tra i possibili successori è quello del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, 70 anni, figura di equilibrio e grande diplomazia. Accanto a lui altri italiani, come il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, e Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. Tra i “papabili” internazionali: Péter Erdő (Ungheria), Jean-Marc Aveline (Francia), Fridolin Ambongo (Congo), Blase Cupich (USA), Luis Antonio Tagle (Filippine) e Lazarus You Heung-sik (Corea del Sud).
Il futuro Pontefice sarà scelto non solo in base a correnti o nazionalità, ma come persona in grado di guidare e unificare la Chiesa, raccogliendo l’eredità spirituale e pastorale lasciata da Francesco.
Un Paese in raccoglimento
Sabato 26 aprile, alle ore 12, in tutti gli uffici e scuole pubbliche verrà osservato un minuto di silenzio. Se le strutture saranno chiuse, il momento di raccoglimento sarà posticipato al primo giorno utile. Gli eventi pubblici potranno proseguire solo se con finalità benefiche o svolti in forma ridotta. Nel frattempo, il governo ha stanziato un primo fondo di 5 milioni di euro per la gestione dei funerali, affidando il coordinamento alla Protezione Civile.
Papa Francesco lascia un vuoto enorme, ma anche un patrimonio spirituale incancellabile. La sua forza, il suo amore per gli ultimi, la sua capacità di rompere gli schemi e di parlare al cuore del mondo resteranno per sempre impressi nella memoria collettiva.
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