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Insieme contro la violenza di genere: a Roma l’incontro al Villaggio Arma

Al Villaggio Arma di Villa Borghese un incontro ricco di emozioni, parole e strumenti concreti contro la violenza. In prima linea l’Arma dei Carabinieri, Soroptimist International d’Italia e la Fondazione “Una Nessuna Centomila”.

Insieme contro la violenza di genere: a Roma l’incontro al Villaggio Arma.

Una mattinata intensa di parole, emozioni e testimonianze quella vissuta oggi al “Villaggio Arma” di Villa Borghese, dove si è svolto l’incontro “No alla violenza di genere”, promosso dall’Arma dei Carabinieri con il Soroptimist International d’Italia e la Fondazione “Una Nessuna Centomila”.

Un confronto aperto con ragazze e ragazzi per parlare di prevenzione, consapevolezza e responsabilità condivisa.
A inaugurare l’evento è stata la Dott.ssa Adriana Macchi, presidente di Soroptimist International d’Italia, madrina della manifestazione, che ha sottolineato il valore di una collaborazione concreta tra mondo civile e istituzioni.

“La violenza affonda le sue radici in una discriminazione profonda e in un rapporto di potere sbagliato, bisogna lavorare su una cultura del rispetto e della non violenza e per una società equa”, ha spiegato.

Un’alleanza tra donne, forze dell’ordine e cittadinanza attiva può davvero fare la differenza. Proprio in questa direzione vanno i progetti avviati tra Arma dei Carabinieri e Soroptimist, come “Una stanza tutta per sé”: ambienti riservati e protetti all’interno delle caserme dove le donne possono raccontare la propria storia in uno spazio accogliente, pensato per ridurre al minimo l’impatto emotivo della denuncia. E anche il “Mobile Angel”: lo smartwatch collegato alla centrale operativa dei Carabinieri per le vittime di violenza.

Insieme contro la violenza di genere: a Roma l’incontro al Villaggio Arma

Nell’occasione ha preso la parola anche il Col. Barbara Vitale, Comandante della Sezione Atti Persecutori del Reparto Analisi Criminologiche (RaCIS): “Ogni relazione violenta nasce da un’emozione mal gestita. L’ira, il senso di possesso, la frustrazione: se non impariamo a riconoscerli, rischiamo di confondere il controllo con l’amore; educare alle emozioni significa prevenire la violenza ben prima che diventi reato.”

L’incontro è stato arricchito anche dal contributo della Fondazione “Una Nessuna Centomila”, rappresentata da Monica Pasquino, formatrice, ed Eva Milella, autrice, podcaster e stand-up comedian.

Dopo la proiezione del video “Se io non voglio, tu non puoi” ed del corto “È come sembra”, ideato dal laboratorio artistico della citata Fondazione, le due ospiti hanno invitato i ragazzi a riflettere sul consenso, sul linguaggio e su come certe battute, silenzi o atteggiamenti vengano spesso normalizzati pur rappresentando forme di violenza.

A chiudere la mattinata, la testimonianza della campionessa di Taekwondo Maristella Smiraglia, atleta del Centro Sportivo Carabinieri. “Ho fatto dello sport la mia vita, la cosa che più mi ha lasciato è l’idea di costruire la mia identità. Noi siamo l’unica persona che resterà con noi tutta la vita, quella è il centro di tutto”, ha detto.

La giornalista Greta Mauro, moderatrice dell’incontro, ha chiuso l’appuntamento con un messaggio chiaro ai giovani: “Parlate, raccontate, non avete paura, non avete vergogna. Solo così si possono superare certe barriere”.

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