Conto alla rovescia per il Conclave: cardinali al lavoro tra riflessione, preghiera e ricerca di consenso.
A due giorni dall’elezione del nuovo Pontefice, le Congregazioni si intensificano: i porporati cercano ancora un’intesa sul profilo del Papa che guiderà la Chiesa post-Bergoglio.
Conto alla rovescia per il Conclave: cardinali al lavoro tra riflessione, preghiera e ricerca di consenso.
A due giorni dall’elezione del nuovo Pontefice, le Congregazioni si intensificano: i porporati cercano ancora un’intesa sul profilo del Papa che guiderà la Chiesa post-Bergoglio.
Roma – Mancano ormai due giorni all’apertura del Conclave che porterà all’elezione del successore di Papa Francesco, e il clima che si respira in Vaticano è carico di attesa, ma anche di consapevolezza: servono ancora tempo, confronto e preghiera per avvicinarsi a una scelta tanto delicata quanto decisiva per il futuro della Chiesa cattolica. Oggi, lunedì 5 maggio, le Congregazioni generali si terranno in doppia sessione, alle 9 del mattino e alle 17, segno evidente della volontà dei cardinali di approfondire il dialogo prima dell’ingresso in Cappella Sistina.
Il clima tra i porporati appare sereno ma tutt’altro che risolto. La rosa dei papabili resta ampia e, come confermano diverse fonti, non si è ancora delineata una figura capace di ottenere quel consenso largo necessario a raggiungere il quorum di 89 voti sui 133 elettori. I cardinali, come ha sottolineato il cileno Fernando Chomali Garib, “sono tanti e molto diversi tra loro”, il che rende più complesso trovare una sintesi. Unanime, però, è la consapevolezza che il tempo dedicato alla riflessione e al confronto sia indispensabile.
Durante le Congregazioni di questi giorni, molti porporati hanno chiesto di intervenire. I temi al centro delle discussioni ruotano intorno al profilo ideale del nuovo Pontefice e alle priorità della Chiesa post-Bergoglio. Tra le ipotesi emerse vi è quella di puntare su una figura in grado di fare da ponte tra le diverse anime del collegio cardinalizio, valorizzando l’esperienza del “C9”, il consiglio di cardinali voluto da Francesco per affiancarlo nel governo della Chiesa universale.
La giornata di ieri, terza domenica di Pasqua, è stata invece un momento di pausa e raccoglimento. Molti cardinali hanno celebrato messa nelle parrocchie romane a cui sono titolari, chiedendo ai fedeli di pregare per l’elezione del nuovo Papa. Un gesto non solo simbolico ma anche profondamente spirituale, che ha riportato molti di loro a contatto diretto con la realtà quotidiana della Chiesa.
A Santa Maria ai Monti, il cardinale di Marsiglia Jean-Marc Aveline, tra i candidati del fronte progressista, ha parlato della responsabilità che grava su chi guiderà la Chiesa: “Un fardello pesante sulle spalle di Pietro”. Ha poi ribadito l’urgenza di un’accoglienza universale, in linea con la visione di Francesco, citando Charles De Foucauld: “Non abbiamo paura di coloro che sono diversi da noi”. Parole che risuonano come un chiaro segnale di continuità con il pontificato appena concluso.
Alcuni tra i cardinali più esposti nelle riflessioni pre-conclave, come Pietro Parolin, Pierbattista Pizzaballa e Luis Antonio Tagle, hanno scelto invece il silenzio e la discrezione, rinunciando a celebrare pubblicamente. Matteo Zuppi, altro nome ricorrente, è tornato per un giorno nella sua diocesi, Bologna, e ha celebrato sull’Appennino bolognese, in un centro per persone con disabilità, segno di uno stile pastorale che non dimentica i margini.
Intanto si è concluso ufficialmente il tempo del lutto per Papa Francesco con i Novendiali nella basilica di San Pietro. Il cardinale Dominique Mamberti, protodiacono designato ad annunciare il nuovo Papa, lo ha ricordato come “fedele alla sua missione fino all’estremo consumo delle sue forze”.
Resta il nodo del tempo. Domani, martedì 6 maggio, al momento è prevista solo la congregazione mattutina, ma non si esclude che venga convocata una seconda sessione anche nel pomeriggio. Il cardinale Claudio Gugerotti ha usato una metafora scherzosa per descrivere la fase attuale: “Siamo fiori, un po’ da annaffiare… Mercoledì come si fa? È dopo mercoledì che deve sbocciare”. Mercoledì 7 maggio, infatti, sarà il giorno della messa “Pro eligendo Romano Pontefice” e dell’ingresso in Conclave, previsto per le 16:30. Da quel momento, i 133 cardinali elettori – tutti sotto gli ottant’anni, come previsto dal motu proprio Ingravescentem Aetatem di Paolo VI – resteranno isolati dal mondo, senza dispositivi elettronici, fino alla fumata bianca. I lavori di sistemazione a Santa Marta, dove i porporati alloggeranno durante il Conclave, dovrebbero concludersi proprio oggi.
Il tempo stringe, le preghiere si intensificano, ma lo Spirito soffia dove vuole. E in queste ore, più che mai, i cardinali sembrano volerlo ascoltare
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