Conclave blindato e giuramento degli addetti: scattano le misure di sicurezza per l’elezione del nuovo Papa.
Oltre 4.000 agenti, 1.000 volontari, controlli a più livelli, tecnologia antidrone e jammer: Roma si prepara all’evento con un dispositivo senza precedenti tra riservatezza e accoglienza. Prima del via, giuramento degli addetti.
Conclave blindato e giuramento degli addetti: scattano le misure di sicurezza per l’elezione del nuovo Papa.
Oltre 4.000 agenti, 1.000 volontari, controlli a più livelli, tecnologia antidrone e jammer: Roma si prepara all’evento con un dispositivo senza precedenti tra riservatezza e accoglienza. Prima del via, giuramento degli addetti.
Con l’approssimarsi del Conclave e dell’elezione del nuovo Papa, la macchina della sicurezza si è messa in moto con un imponente dispositivo volto a garantire l’incolumità dei partecipanti, la riservatezza del processo e l’ordinato afflusso di migliaia di fedeli e personalità da tutto il mondo. Oltre 4.000 agenti delle forze dell’ordine e 1.000 volontari della Protezione civile sono stati mobilitati per fronteggiare un evento di portata storica e dal forte impatto globale.
Controlli rafforzati e aree sorvegliate
Il cuore delle operazioni è ovviamente piazza San Pietro, che sarà sottoposta a una doppia barriera di sicurezza. L’accesso all’area sarà regolato da due livelli di controllo: un prefiltraggio ai varchi esterni, seguito da checkpoint permanenti posizionati lungo le due ali del colonnato berniniano. La sorveglianza si estende anche a via della Conciliazione, via di Porta Angelica e piazza del Sant’Ufficio, che saranno tutte perimetrate.
L’attenzione non sarà limitata al Vaticano. Le altre tre basiliche giubilari – in particolare Santa Maria Maggiore, dove riposa papa Francesco – verranno attentamente monitorate, anche in considerazione dell’incremento di pellegrini registrato negli ultimi giorni.
Un dispositivo flessibile e pronto a ogni scenario
Il piano di sicurezza è stato finalizzato questa mattina nel corso di una riunione del Tavolo tecnico convocato dal questore di Roma, Roberto Massucci, seguita da un nuovo incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Lamberto Giannini. “Non abbiamo certezza delle date, ma siamo attrezzati come se la fumata bianca potesse avvenire già dal primo giorno”, ha spiegato Giannini.
Per l’insediamento del nuovo Pontefice, che attirerà leader e delegazioni estere da tutto il mondo, verranno replicate le misure già viste durante i funerali di papa Francesco. Il momento della fumata bianca sarà uno dei più delicati: si prevede l’afflusso in pochi minuti di migliaia di persone verso San Pietro, con un picco di presenza che richiederà il massimo coordinamento tra le forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile.
Protezione civile e accoglienza: l’altro volto della sicurezza
Accanto alla sicurezza, fondamentale sarà l’accoglienza. Come sottolineato dal capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano, l’organizzazione logistica e assistenziale sarà analoga a quella approntata per le esequie del Papa defunto: “La sinergia tra forze dell’ordine e volontari sarà decisiva anche stavolta”.
Un Comitato operativo ad hoc è stato convocato per domani presso la sede della Protezione civile in via di Vitorchiano, per definire i dettagli finali.
Conclave impenetrabile: i jammer trasformano la Sistina in un bunker
Nel cuore del Conclave, la parola d’ordine sarà riservatezza assoluta. Per garantire la segretezza delle votazioni e delle deliberazioni tra cardinali, il Vaticano ha predisposto un sofisticato apparato tecnologico basato sull’uso dei jammer, disturbatori di frequenze elettromagnetiche che impediscono le comunicazioni cellulari, radio, Wi-Fi e satellitari.
Questa tecnologia, già impiegata in contesti militari – come in Afghanistan per prevenire attentati ai mezzi blindati – viene utilizzata dalla Santa Sede sin dal Conclave del 2005. La Cappella Sistina e le aree limitrofe saranno completamente schermate: nessuna comunicazione potrà uscire o entrare, trasformando l’area in un bunker anti-intrusione, sia fisica che elettronica.
I cardinali elettori dovranno consegnare ogni dispositivo elettronico prima di entrare. Oltre alla Sistina, anche la Casa di Santa Marta, dove i cardinali alloggeranno, sarà oggetto di rigidi controlli e bonifiche ambientali per escludere la presenza di microspie o apparecchi di intercettazione.
Ogni finestra sarà oscurata e le stanze schermate anche tra loro. Il sistema di sorveglianza permetterà così di evitare qualsiasi forma di captazione o fuga di notizie.
Sicurezza e fede: l’equilibrio di un momento epocale
L’elezione del nuovo Papa rappresenta un momento storico e profondamente simbolico per la Chiesa cattolica e per milioni di fedeli nel mondo. A Roma, sarà anche una grande sfida logistica, di ordine pubblico e tecnologica. Dalla sorveglianza a terra al controllo elettronico, dalla gestione dei flussi alle esigenze spirituali dei cardinali, il piano sicurezza punta a garantire un Conclave sereno, inviolabile e all’altezza del suo significato millenario.
Il giuramento
Il 5 maggio, nella Cappella Paolina, hanno prestato giuramento gli officiali e gli addetti coinvolti nel prossimo Conclave, come previsto dalla Universi Dominici Gregis. Alla presenza del cardinale camerlengo Kevin Farrell, medici, cerimonieri, confessori, personale tecnico e della sicurezza si sono impegnati al segreto assoluto su tutto ciò che riguarda l’elezione del nuovo Papa, pena la scomunica.
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