CAMBIA LINGUA

Conclave: al via l’elezione del nuovo Papa, oggi la prima fumata dalla Cappella Sistina.

Comincia ufficialmente il Conclave per scegliere il 268° Pontefice della Chiesa cattolica: 133 cardinali elettori riuniti in Vaticano. Parolin tra i favoriti. Tutti i riti, le regole e i tempi dell’elezione.

Conclave: al via l’elezione del nuovo Papa, oggi la prima fumata dalla Cappella Sistina.

Comincia ufficialmente il Conclave per scegliere il 268° Pontefice della Chiesa cattolica: 133 cardinali elettori riuniti in Vaticano. Parolin tra i favoriti. Tutti i riti, le regole e i tempi dell’elezione.

Inizia ufficialmente oggi, mercoledì 7 maggio, il Conclave che porterà all’elezione del 268° Papa della Chiesa Cattolica. Tutto quello che c’è da sapere su riti, regole, tempi e protagonisti dell’evento più atteso dal mondo cattolico.

La Chiesa entra nel tempo del Conclave. A poco più di due settimane dalla morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile scorso, 133 cardinali elettori si riuniscono oggi nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice. Alle 19 è attesa la prima fumata, che potrebbe essere già bianca ma con ogni probabilità sarà nera, come da prassi. L’elezione potrebbe richiedere giorni, ma non mancano già le ipotesi sui favoriti.

La giornata inaugurale: messa, processione e clausura

Il primo giorno del Conclave si è aperto alle 10 con la messa Pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Alla celebrazione hanno preso parte sia i cardinali elettori, che i porporati ultraottantenni, esclusi però dal voto.

Alle 16:15 partirà dalla Cappella Paolina la solenne processione verso la Cappella Sistina, guidata dal cardinale Pietro Parolin, il più anziano tra i cardinali di nomina, già Segretario di Stato vaticano. In abiti corali, i porporati intoneranno il Veni, Creator Spiritus, invocando l’assistenza dello Spirito Santo per una scelta illuminata e condivisa.

Alle 16:30 l’ingresso nella Sistina e, subito dopo, il tradizionale Extra omnes, con il quale tutti gli estranei verranno allontanati. Da quel momento, le porte si chiuderanno e prenderà ufficialmente il via il Conclave.

Le regole dell’elezione: quorum e votazioni

Il numero totale dei cardinali elettori è di 133, dopo che due porporati hanno rinunciato a partecipare per motivi di salute. Per l’elezione del nuovo Papa sono necessari almeno 89 voti, ovvero i due terzi degli elettori presenti, secondo quanto stabilito dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis.

Ogni giorno si tengono fino a quattro scrutini: due al mattino, due al pomeriggio. Tuttavia, oggi pomeriggio è previsto un solo scrutinio, con fumata attesa intorno alle 19. Nei giorni successivi, le fumate – nere o bianche – potranno avvenire intorno a mezzogiorno e alle 19, ma anche alle 10:30 e alle 17:30 in caso di elezione.

Le votazioni avvengono per scrutinio segreto: ogni cardinale scrive il nome del prescelto sulla scheda con grafia non riconoscibile, la piega e la deposita nell’urna dopo aver pronunciato un giuramento. Le schede vengono poi scrutinate e, se nessuno raggiunge il quorum, vengono bruciate producendo la fumata nera. Se invece un candidato raggiunge i due terzi, la fumata è bianca e la Chiesa ha un nuovo Pontefice.

Clausura assoluta e rigide misure di sicurezza

Da lunedì è entrato in vigore il giuramento del segreto assoluto per tutti gli addetti al Conclave – cerimonieri, medici, religiosi, infermieri, tecnici, persino ascensoristi. Pena: la scomunica latae sententiae. I cardinali sono isolati nella Domus Sanctae Marthae e da oggi ogni dispositivo elettronico è stato sequestrato. Tutti i sistemi di trasmissione all’interno del Vaticano sono stati disattivati per impedire qualsiasi contatto con l’esterno.

Nel frattempo, intorno alla Città del Vaticano sono state attivate tre aree di sicurezza: nessuna zona rossa, ma controlli rigorosi agli ingressi da Prati, Porta Cavalleggeri, lungotevere e Castel Sant’Angelo.

I cardinali in Conclave: geografie e generazioni

I 133 elettori provengono da 71 Paesi: 52 europei, 37 americani (tra cui 16 dagli Stati Uniti), 23 asiatici, 17 africani e 4 dall’Oceania. Per la prima volta partecipano porporati nati in 15 Paesi mai rappresentati prima, da Haiti al Sudan del Sud. Il più giovane è l’ucraino-australiano Mykola Bychok, 45 anni; tra i più anziani, lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, 79.

Chi sono i favoriti

Al momento, il nome più ricorrente è quello di Pietro Parolin, già Segretario di Stato, considerato figura di equilibrio tra le anime della Chiesa. Secondo indiscrezioni, potrebbe contare su una cinquantina di voti iniziali, ma servirà un’intesa più larga per superare la soglia dei 2/3.

Tra gli altri papabili, gli italiani Matteo Zuppi, presidente della Cei, e Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. Da fuori Europa, spiccano il filippino Luis Antonio Tagle, già prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, e lo svedese Anders Arborelius, primo cardinale della storia di Svezia.

Un’elezione sotto l’ombra dell’eredità di Francesco

Durante le congregazioni generali, i cardinali hanno discusso dei nodi irrisolti del pontificato di Papa Francesco: dagli scandali legati agli abusi ai conti della Santa Sede, fino all’impegno per la pace e la diplomazia vaticana. L’elezione del nuovo Papa sarà anche una risposta all’eredità lasciata da Jorge Mario Bergoglio, il primo Papa latinoamericano della storia.

Oggi, con la prima fumata, si accende l’attesa. Sarà nera o sarà bianca? La Chiesa e il mondo intero attendono il prossimo “Habemus Papam”.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×