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Civitavecchia, smantellata organizzazione criminale: droga, armi e incendi dolosi

Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Procura, eseguono cinque misure cautelari contro un gruppo dedito a spaccio, estorsioni e violenze. Sequestrati cocaina, fucili e munizioni

Civitavecchia, smantellata organizzazione criminale: droga, armi e incendi dolosi

La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di soggetti ritenuti gravemente indiziati di spaccio di droga, uso di armi, incendi dolosi, estorsioni e violenze.

Le indagini, condotte dal Commissariato di P.S. di Civitavecchia e dal locale Comando della Stazione dei Carabinieri, sono partite da episodi incendiari che hanno coinvolto veicoli e portoni di abitazioni private, creando forte allarme sociale.

Civitavecchia, smantellata organizzazione criminale: droga, armi e incendi dolosi

L’attività investigativa ha ricostruito l’esistenza di un sodalizio criminale strutturato e radicato sul territorio, che faceva sistematico ricorso a violenze e intimidazioni, anche con armi, per consolidare la propria influenza e scoraggiare opposizioni. Secondo quanto emerso, l’organizzazione – composta da 13 persone – utilizzava “sentinelle” per controllare le aree strategiche del quartiere, monitorando i movimenti delle Forze dell’ordine e proteggendo le attività illecite.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre 2,5 kg di cocaina, in parte occultata in barattoli di vetro nascosti in un terreno nella disponibilità degli indagati.
Sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati:

  • quattro fucili di provenienza illecita,

  • oltre 100 munizioni,

  • materiale per il confezionamento della droga,

  • telefoni cellulari.

Le cinque misure cautelari odierne si aggiungono a precedenti arresti nei confronti di altri tre membri del gruppo, già detenuti per estorsione, incendio doloso, lesioni personali e atti persecutori. In totale risultano indagate altre quattro persone a piede libero.

Un dato rilevante riguarda il presunto capo del sodalizio che, pur già in carcere, continuava a impartire ordini sulle attività illecite. In tale contesto sono stati sequestrati telefoni cellulari a lui riconducibili.

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