Tragedia a Rieti: assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket 2000, muore un autista. Tre ultras reatini fermati
Tre ultras della Real Sebastiani Rieti fermati dopo l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket 2000: muore colpito da un sasso l’autista 65enne Raffaele Marianella.
Tragedia a Rieti: assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket 2000, muore un autista. Tre ultras reatini fermati.
Un lancio di sassi contro il pullman dei tifosi pistoiesi ha provocato la morte di un autista sessantacinquenne. La Polizia di Stato ha fermato tre ultras della Real Sebastiani Rieti, accusati di essere coinvolti nell’assalto.
Una serata di sport si è trasformata in tragedia a Rieti, dove un assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket 2000 è costato la vita a Raffaele Marianella, autista sessantacinquenne colpito mortalmente da un masso lanciato contro il parabrezza del bus. L’episodio si è verificato nella notte tra il 19 e il 20 ottobre 2025, al termine della partita del campionato di Serie A2 tra Real Sebastiani Rieti e Pistoia Basket 2000, disputata al PalaSojourner e vinta dalla formazione toscana.
La partita e la tensione sugli spalti
L’incontro, secondo quanto riferito dalla Questura di Rieti, si è disputato regolarmente, ma già durante la gara si erano registrati momenti di tensione. Un gruppo di ultras reatini aveva tentato di raggiungere i sostenitori ospiti, venendo fermato dal dispositivo di sicurezza predisposto per l’ordine pubblico.
Terminata la partita, la situazione è nuovamente degenerata all’esterno del palazzetto: alcuni tifosi locali hanno cercato di avvicinarsi ai pistoiesi mentre uscivano dall’impianto, ma anche in questa occasione l’intervento degli agenti di Polizia ha evitato il contatto diretto tra le due tifoserie.
L’agguato sulla superstrada
Per garantire la sicurezza dei tifosi toscani, è stato predisposto un servizio di scorta al pullman della Pistoia Basket 2000, con un’unità dedicata alla bonifica preventiva dell’itinerario in uscita dal capoluogo reatino.
Tuttavia, intorno al chilometro 5+800 della superstrada, a circa cento metri dallo svincolo per Contigliano, il bus è stato improvvisamente colpito da un violento lancio di sassi proveniente da un gruppo di persone nascoste tra la vegetazione, in una zona scarsamente illuminata.
Uno dei massi, di notevoli dimensioni, ha infranto il parabrezza anteriore, centrando in pieno il secondo autista, Raffaele Marianella, 65 anni, che ha riportato lesioni gravissime, risultate fatali nel giro di pochi minuti. Un altro sasso ha frantumato il vetro laterale, ma senza provocare ulteriori feriti tra i passeggeri.
La fuga e il fermo dei sospetti
Gli agenti del servizio di scorta hanno immediatamente notato alcune persone travisate che si allontanavano di corsa, salendo su alcune auto parcheggiate sotto un cavalcavia. Una delle vetture è stata bloccata sul posto dagli uomini della Polizia di Stato, che hanno accompagnato gli occupanti in Questura per l’identificazione e gli accertamenti di rito.
Le indagini, proseguite senza sosta per tutta la notte e la giornata successiva, hanno portato a individuare diverse persone coinvolte nei fatti. Per tre di loro sono emersi gravi indizi di colpevolezza in relazione all’omicidio di Marianella.
I tre ultras reatini fermati
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti, i tre ultras, tutti riconducibili ai gruppi organizzati della Real Sebastiani Rieti, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e trasferiti presso la Casa Circondariale di Rieti.
L’Autorità giudiziaria dovrà ora valutare la convalida del fermo e la posizione dei tre sospettati, mentre proseguono gli accertamenti per identificare eventuali altri complici o testimoni dell’assalto.
Una morte assurda che sconvolge lo sport
La morte di Raffaele Marianella ha profondamente scosso la città di Rieti e il mondo dello sport, gettando un’ombra su un evento che avrebbe dovuto essere una semplice festa sportiva.
Le autorità hanno espresso cordoglio alla famiglia della vittima e condannato con fermezza l’episodio, definendolo “un atto vile e inaccettabile che nulla ha a che vedere con la passione sportiva”.
Intanto, la Federazione Italiana Pallacanestro e le società coinvolte hanno manifestato solidarietà ai familiari della vittima e invitato a una riflessione urgente sul fenomeno della violenza negli stadi e nei palazzetti.
IL FERMO DEI TRE ULTRAS REATINI
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

