Commando assalta portavalori sull’A2: auto in fiamme in galleria e colpo da 2 milioni di euro.
Un gruppo di malviventi blocca la galleria tra Scilla e Bagnara con auto incendiate e chiodi sull’asfalto. Esplosi colpi d’arma da fuoco, ma nessun ferito. Traffico paralizzato per ore e indagini in corso.
Commando assalta portavalori sull’A2: auto in fiamme in galleria e colpo da 2 milioni di euro.
Un’operazione rapida, violenta e orchestrata con metodo militare. È questa la dinamica del clamoroso assalto avvenuto all’alba di oggi lungo l’autostrada A2 “Autostrada del Mediterraneo”, in provincia di Reggio Calabria, dove un commando di malviventi ha preso di mira un portavalori della società Sicurtransport, riuscendo a impossessarsi di un bottino che, secondo le prime stime, ammonterebbe a circa due milioni di euro.
L’azione è scattata intorno alle 6.30 del mattino, in un tratto particolarmente delicato dell’arteria autostradale: una galleria tra gli svincoli di Scilla e Bagnara, in direzione nord. Una location scelta con cura, che ha permesso ai rapinatori di isolare il mezzo blindato e impedire qualsiasi possibile intervento tempestivo.
L’azione del commando: chiodi sull’asfalto, auto incendiate e colpi d’arma da fuoco
Secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, la banda ha predisposto un articolato sistema di blocco della viabilità:
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Più automobili sono state posizionate di traverso sulla carreggiata per ostacolare il passaggio.
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Le stesse vetture sono state incendiate immediatamente, sprigionando alte colonne di fumo e rendendo impossibile l’accesso al tratto autostradale.
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L’asfalto è stato cosparso di chiodi, tecnica spesso usata nei colpi ai portavalori per impedire manovre evasive o l’arrivo di rinforzi.
Una volta bloccata completamente la zona, i rapinatori sono entrati in azione nel cuore della galleria dove transitava il furgone portavalori. Sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco, ma fortunatamente non si registrano feriti tra gli agenti della sicurezza privata che si trovavano sul mezzo. Minacciati e circondati, gli operatori della Sicurtransport sono stati costretti a consegnare il denaro trasportato.
Tutto si è consumato in pochi minuti, al riparo delle pareti della galleria e con la strada isolata da ogni possibile testimone.
Traffico paralizzato e intervento dei soccorsi
Le conseguenze del colpo sono state immediate e pesanti sul piano della viabilità. L’arteria autostradale è rimasta bloccata per oltre un’ora, con ripercussioni a catena sulla circolazione per tutta la tratta nord della provincia di Reggio Calabria.
Per i veicoli leggeri è stata disposta l’uscita obbligatoria allo svincolo di Scilla, con rientro a Bagnara, mentre i mezzi pesanti sono stati temporaneamente trattenuti presso lo svincolo di Campo Calabro.
Nel mentre, sul posto, sono intervenuti sia i Vigili del Fuoco, impegnati nello spegnimento delle auto in fiamme e nella messa in sicurezza della galleria sia Polizia di Stato e Carabinieri, che hanno avviato i primi rilievi e la raccolta delle testimonianze.
Un colpo pianificato nei dettagli
Gli investigatori non hanno dubbi: ad agire è stato un commando esperto, ben organizzato e perfettamente preparato.
La scelta dell’orario – l’alba, quando il traffico è ancora limitato – e l’utilizzo congiunto di incendi, chiodi e blocchi stradali indicano un’azione studiata con cura.
Resta ora da accertare quante persone abbiano partecipato al blitz; come il gruppo sia riuscito a dileguarsi dopo l’assalto, e se vi siano appoggi locali o collegamenti con altri colpi simili avvenuti nel Sud Italia in anni recenti.
Le forze dell’ordine stanno analizzando ogni elemento utile: registrazioni di telecamere, scatole nere del portavalori, tracce lasciate sull’asfalto e resti dei veicoli incendiati.
Indagini in corso: il territorio sotto osservazione
La Procura e gli investigatori stanno vagliando tutte le ipotesi, compresa quella che il commando possa aver fatto un’attenta attività di sopralluogo nei giorni precedenti. Un colpo da due milioni di euro, infatti, richiede un imponente livello di preparazione logistica.
Gli esperti non escludono inoltre che i rapinatori possano aver pianificato vie di fuga alternative attraverso le zone interne della provincia reggina, caratterizzate da orografia complessa e difficili da presidiare.
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