Un’altra significativa operazione dei Carabinieri ha inferto un duro colpo alla criminalità organizzata della Piana di Gioia Tauro, con il sequestro di un arsenale composto da armi da guerra e materiale esplosivo, ritrovato a Polistena, nel cuore della Piana di Gioia Tauro. Il ritrovamento segue i precedenti sequestri di armi ad Arghillà e a Gioia Tauro, che hanno messo in luce la continua presenza di attività illecite nel territorio reggino.

Il rinvenimento dell’arsenale

Nel corso di un’operazione di perlustrazione, i Carabinieri della Compagnia di Taurianova, supportati dai Cacciatori di Calabria, hanno individuato un casolare abbandonato nelle zone periferiche di Polistena. Nonostante l’edificio fosse in stato di degrado e apparentemente disabitato, al suo interno sono stati rinvenuti segni evidenti di recente utilizzo.

Dopo un’accurata ispezione dell’area, i militari hanno trovato, nascosto sotto terra, un bidone di plastica contenente:

• Due fucili d’assalto Kalashnikov
• Numerosi fucili da caccia di grosso calibro, tra cui uno equipaggiato con ottica di precisione
• Tre chili di esplosivo artigianale

L’intervento degli specialisti

Considerata la pericolosità delle armi e degli ordigni ritrovati, sono prontamente intervenuti gli esperti del team Artificieri e Antisabotaggio del Comando Provinciale di Reggio Calabria per mettere in sicurezza l’area.

I tre chili di esplosivo artigianale, dotati di miccia a lenta combustione, sono stati ritenuti estremamente pericolosi. Se utilizzati, avrebbero potuto causare danni devastanti, come la distruzione di un veicolo o l’esplosione di un’intera abitazione.

Dopo aver messo in sicurezza l’area, gli artificieri hanno provveduto a far brillare sul posto gli esplosivi, scongiurando così ogni rischio per la comunità locale.

Le armi sequestrate e le indagini

Le armi sequestrate sono state subito trasferite al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina, dove saranno condotti approfonditi rilievi balistici.

Gli atti d’indagine sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Palmi, all’attenzione del Procuratore Emanuele Crescenti e del magistrato di turno, per la convalida e il successivo prosieguo delle indagini.

Gli inquirenti mirano a risalire alla provenienza dell’arsenale e a verificare eventuali collegamenti con le organizzazioni criminali operanti nel territorio.

Un altro duro colpo alla criminalità

Il sequestro di oggi si inserisce in un quadro più ampio di lotta alla criminalità organizzata, che negli ultimi mesi ha visto un’intensificazione delle operazioni da parte dell’Arma dei Carabinieri in tutto il territorio reggino.

Nonostante i continui tentativi della criminalità di occultare armi e droga, le operazioni di contrasto al crimine proseguono senza sosta, con l’obiettivo di restituire sicurezza e legalità al territorio.