Ravenna, smantellata rete del favoreggiamento della prostituzione: Arresti e sequestri per oltre 43mila euro
Arrestati due cittadini, misure cautelari e sequestri per denaro, auto e immobili. Scoperta un’organizzazione che sfruttava la prostituzione tramite “casting” e attività di riciclaggio
Ravenna, smantellata rete del favoreggiamento della prostituzione: Arresti e sequestri per oltre 43mila euro
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ravenna, collaborati dai colleghi della Stazione CC di Russi e dei Comandi Provinciali di Bologna e Alessandria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ravenna nei confronti di un’organizzazione delinquenziale finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, traendo in arresto una donna di anni 60, domiciliata a Russi e un uomo di 41 anni, residente a Bologna, entrambi di origine cinese.
Per la convivente dell’uomo, sua connazionale, di anni 41 è stato disposto l’obbligo di firma. Tre italiani residenti in provincia di Ravenna e Alessandria sono stati deferiti a piede libero perché a vario titolo ritenuti responsabili di aver facilitato l’attività illecita, mettendo a disposizione l’appartamento utilizzato, per aver provveduto all’attivazione e al pagamento delle utenze e per essersi adoperati in diversi aspetti logistici, anche per gli spostamenti delle donne impiegate nel meretricio. Le accuse sono quelle di concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro e impiego di denaro di provenienza illecita.
L’attività di indagine ha avuto inizio nel marzo 2024 quando i Carabinieri della Stazione di Russi attenzionavano un appartamento sito nel centro storico dove vi era un andirivieni di persone, realizzando che presso quell’immobile si esercitava un’attività di meretricio. Le investigazioni venivano poi estese più in larga scala dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Ravenna ed approfondite sino al mese di febbraio 2025. Gli inquirenti si sono imbattuti in una organizzazione strutturata che provvedeva a reclutare donne di origine cinese attraverso appositi “casting”. Le donne venivano poi allocate presso l’abitazione di Russi, gestita da una connazionale che fissava gli incontri e tratteneva il denaro ricavato, poi raccolto dalla coppia di Bologna.
Le ingenti somme venivano poi riciclate con l’acquisto di auto di grossa cilindrata, immobili, oggetti di lusso oppure trasferiti con bonifici estero su estero. Con l’ausilio dei Carabinieri di Bologna e Alessandria e di due unità cinofile della Guardia di Finanza di Bologna e Ravenna con cani addestrati per la ricerca del denaro, gli operanti hanno eseguito le misure cautelari, rinvenendo in un appartamento a Bologna la somma contante di € 43.000, parte della quale occultata all’interno di un frigorifero e individuati grazie al fiuto del cane impiegato, mentre su Russi la somma di € 1.200 e un orologio di valore.
Oltre a sottoporre a sequestro la contabilità e la documentazione comprovante i collegamenti dei diversi indagati nell’attività illegale, gli operanti hanno provveduto a sottoporre a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, oltre al denaro rinvenuto, due appartamenti su Bologna e relative pertinenze, tre autovetture di grossa cilindrata e ingente valore. Dopo le formalità di rito, le due persone fermate sono state accompagnate presso le rispettive abitazioni, in regime di arresti domiciliari. Accertamenti in corso circa la regolarità sul T.N. di una donna di origine cinese, trovata a Russi, all’interno dell’appartamento gestito dalla maitresse.
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