Ragusa, evade dai domiciliari e aggredisce un giovane sul lungomare di Marina: 22enne finisce in carcere
Il giovane, già ai domiciliari per rapina aggravata, ha colpito con un calcio al volto un ragazzo incontrato a Marina di Ragusa
Ragusa, evade dai domiciliari e aggredisce un giovane sul lungomare di Marina: 22enne finisce in carcere
Il Tribunale di Ragusa ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di M.B., 22enne di origini tunisine, ritenuto gravemente indiziato dei reati di evasione e lesioni personali. Il giovane si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso mese di luglio a seguito di un precedente arresto per rapina aggravata, ma ha deciso di allontanarsi arbitrariamente dalla propria abitazione, violando le prescrizioni imposte dalla misura cautelare.
Raggiunta la località balneare di Marina di Ragusa, il 22enne si è unito a un gruppo di conoscenti e, secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa, avrebbe aggredito senza motivo un giovane che si trovava sul lungomare. Dalle prime indagini, l’aggressione sarebbe iniziata con un alterco verbale, degenerato rapidamente in violenza fisica: il tunisino avrebbe sferrato un violento calcio al volto della vittima, che ha poi dovuto ricorrere alle cure mediche presso la Guardia Medica locale.
I militari dell’Arma, informati dell’accaduto, hanno avviato immediatamente le indagini, riuscendo a identificare il responsabile nel giovane già sottoposto ai domiciliari. Dopo averlo denunciato per evasione e lesioni personali, i Carabinieri hanno informato la Procura della Repubblica di Ragusa, che ha chiesto l’aggravamento della misura cautelare.
Il Tribunale del capoluogo ibleo, valutata la gravità dei fatti e la violazione delle precedenti prescrizioni, ha emesso una ordinanza di sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato notificato dai Carabinieri di Ragusa al 22enne, che è stato trasferito nella casa circondariale di via G. di Vittorio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

