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Abitare a Ragusa: la rigenerazione della città che parte dai ragazzi

Un’iniziativa tra didattica e cittadinanza attiva per costruire ponti tra culture e generazioni nel centro storico.

Abitare a Ragusa: la rigenerazione della città che parte dai ragazzi.

Si terrà giovedì 8 maggio, alle ore 17.30, al Centro Commerciale Culturale “Mimì Arezzo” di Via Matteotti n.61, la presentazione del progetto “Abitare a Ragusa_ per creare un’armonia tra il centro storico di Ragusa e l’essere parte del centro storico di Ragusa” promosso dall’Istituto Comprensivo “Palazzello Vann’Antò” di Ragusa, in cooperazione con l’Associazione Co-Governance e il Comune di Ragusa.

Favorire l’inclusione scolastica e sociale, valorizzare le diversità culturali, rafforzare il legame tra i più giovani e il territorio in cui vivono: sono questi alcuni degli obiettivi di “Abitare a Ragusa”, a cui hanno lavorato la classe 3 A del plesso Ecce Homo e la classe 3 A del plesso Leoncavallo con i loro docenti realizzando Mappe di Comunità.

“Da subito abbiamo sposato l’iniziativa della scuola Vann’Antò – afferma l’assessore al Centro storico, Giovanni Gurrieri – che rientra nel Piano di Rigenerazione del Centro a cui abbiamo lavorato e lavoriamo con Ancsa, l’Associazione Nazionale Centri Storci Artistici che dopo aver svolto una capillare attività di ascolto e di incontri sta curando la redazione di un vero e proprio Masterplan, stimolando azioni come questa. Il progetto Abitare a Ragusa conferma così come la città, e in particolar modo i più giovani, stiamo recependo queste iniziative e l’importanza di un impegno sinergico, che parte dal basso. Studiare in classe la propria città, stimolare un approccio proattivo è fondamentale ed è ciò di cui ci renderemo meglio conto l’8 maggio, quando saranno presentati gli elaborati curati con il supporto della professoressa Carrera dell’Università di Bari, membro di di Ancsa. Tutta la comunità ragusana potrà così conoscere il punto di vista dei nuovi abitanti del Centro, comprendere la sensibilità dei più giovani. Ringrazio tutti coloro i quali hanno dato il loro contributo e in particolar modo le professoresse Giulia Dimartino e Renata Capello e l’avvocato Alfio Di Pietro”.

Il convegno dell’8 maggio, pensato e voluto dall’Istituto comprensivo Vann’Antò  Ci sentiamo quindi responsabilmente impegnati non solo nel Convegno ma di più e soprattutto nello sviluppo e nella valorizzazione dei frutti che potranno derivarne, a beneficio della città e dei suoi abitanti, in una prospettiva di lungo termine. Dove non c’è “cuore”, noi crediamo, non può esserci né una comunità umana, né alcuna forma di vita buona”.

Abitare a Ragusa: la rigenerazione della città che parte dai ragazzi

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