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CAMBIA LINGUA

Smartworking? E’ davvero così tutto positivo?

Smartworking? E’ davvero così tutto positivo?

In un momento di pandemia come quello che stiamo vivendo, a cambiare non sono solamente le abitudini di ognuno di noi, ma anche il modo di gestire i rapporti lavorativi. Sempre di più le aziende devono adeguarsi agli obblighi di legge imposti dal Governo e Regioni.

Ed ecco che “smartworking” entra a far parte di un linguaggio sempre più comune. Ma al di là di tutti i vantaggi effettivi, tra cui il lasciare maggior libertà ai lavoratori nella gestione del proprio lavoro o permettere loro di trovare un equilibrio tra vita prima e lavoro, è davvero così tutto positivo?

Nello svolgimento dell’attività lavorativa da casa, è importante focalizzarsi sull’aspetto propriamente sociale che viene meno. Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza per i dipendenti di intrattenere rapporti amichevoli nell’ambiente di lavoro, in misura addirittura superiore agli incentivi economici. Le persone hanno bisogno di costruire relazioni profonde con i colleghi per dare un senso alla loro adesione al gruppo e identificazione con l’organizzazione. Un evidente svantaggio sembra essere proprio questo, il venir meno di interazioni sociali fondamentali per l’uomo in primis, e per chi lavora.

Secondo Laura Parolin, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi: “Il lavoro da casa e l’impossibilità di uscire ci ha obbligato a una ridefinizione repentina degli equilibri tra lavoro, famiglia e tempo libero. L’organizzazione del lavoro prima della pandemia consentiva di evadere e prendere le distanze dagli altri ambienti di vita, una possibilità che ora manca, costringendoci al confronto costante con l’isolamento o alle relazioni con i conviventi, spesso con la difficoltà di definire un soddisfacente work-life balance. È comprensibile sentirsi smarriti e frastornati dalla novità, tuttavia è altrettanto cruciale sfruttare il ritrovato contatto con sé stessi per imparare ad ascoltarsi e ripensare emozioni, ansie, paure”.

Sicuramente lo smartworking, oltre alle tante qualità conosciute, ci fa anche capire quanto sia in realtà importante il contatto sociale con gli altri e la condivisione quotidiana. Tanto che anche un semplice pausa per bere caffè con i colleghi sia in realtà cruciale per la vita lavorativa stessa.

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