Forze Armate, sempre più giovani scelgono la divisa. Le ragazze le più ambiziose.
È quanto emerge dall’Osservatorio sulle Professioni in Divisa 2021 presentato oggi in occasione dell’evento “Obiettivo Futuro: le donne che scelgono la divisa”. Tra le ragazze interessate, 4 su 10 puntano alle carriere più alte.
I giovani, e in particolare le donne, sono sempre più interessati alla carriera in divisa: è quanto emerge dall’Osservatorio sulle Professioni in Divisa 2021, realizzato da Skuola.net in collaborazione con Nissolino Corsi, presentato durante l’evento Obiettivo Futuro: le donne che scelgono la divisa. Si è infatti conclusa, con la premiazione avvenuta a Roma, la 3ª edizione del Concorso “Onore al Merito” – organizzato dall’associazione AssOrienta e dalla stessa Nissolino Corsi, scuola leader in Italia per la preparazione ai concorsi nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia. Che assegna ogni anno, dopo un’accurata selezione, centinaia di borse di studio finalizzate alla formazione in vista delle prove concorsuali per entrare nei vari Corpi. E non è un caso che, tra i 314 premiati di quest’anno, ci siano tantissime ragazze; a conferma di quanto rilevato dall’Osservatorio stesso.
Nel 2021, infatti, l’indagine – giunta alla sua quarta edizione – ha coinvolto 50mila studenti e studentesse di scuole di secondo grado e università. E la proporzione di ragazze che si dicono disposte a intraprendere questo tipo di carriera ha ormai raggiunto quella che si registra tra i colleghi maschi: siamo nell’ordine di 2 su 5. Nei prossimi anni, quindi, potremmo assistere a una crescita delle “quote rosa” anche in questo settore.
Tornando a “Onore al Merito”, dagli esiti del concorso arriva ancora più chiaro il messaggio che le ragazze sono pronte ad accettare la sfida. Sulle oltre trecento borse di studio assegnate, infatti, oltre la metà sono andate alla componente femminile. Dimostrando che, se decidono di provarci sul serio, le ragazze non hanno nulla da invidiare ai ragazzi, anche se si tratta di intraprendere una strada apparentemente distante da loro. Il vero ostacolo da superare, semmai, arriva prima di fare questo tipo di scelta.
“Incontrando migliaia di giovani ogni anno durante le nostra attività di orientamento – dice la dott.ssa Valentina Galeno Mellucci, Presidente di AssOrienta – ho constatato che, quando si affronta il tema ‘professioni in divisa’, specialmente le ragazze mostrano un conflitto interiore tra le forti ambizioni e la paura di non riuscire a conciliarle con i progetti di vita personali”.
Un’affermazione, la sua, suffragata anche da un sondaggio commissionato dallo Stato Maggiore della Difesa, dal quale emerge, specialmente dal punto di vista delle giovani donne, un’apparente incompatibilità tra vita militare e vita privata: per il 28% si tratta di una carriera che richiede troppo tempo e che non lascia spazio alla vita personale, per il 15% che non consente di avere una famiglia e/o di seguirla.
“Il nostro obiettivo, assieme alla Scuola di preparazione Nissolino Corsi – sottolinea la dott.ssa Mellucci – è proprio quello di avvicinare quante più ragazze a questo mondo fugando le loro perplessità e combattendo i luoghi comuni. E gli entusiasmanti risultati registrati dalle partecipanti ad ogni edizione di ‘Onore al Merito’, ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta. Spingendoci a rafforzare sempre più l’impegno per invogliare i giovani e soprattutto le giovani a provarci e a dare concretezza alle loro aspirazioni”.
Nel frattempo, a smentire questo luogo comune ci pensano sia le Forze Armate che quelle di Polizia, dove la parità di genere è sempre più qualcosa di assodato: “Le donne in divisa – sottolinea l’Ammiraglio di Divisione della Marina Militare Fabio Agostini, presente all’evento – sono ormai una realtà e si sono dimostrate capaci di svolgere i loro compiti in tutti i teatri operativi e in tutti i settori dove sono state impiegate al pari dei colleghi uomini. Il loro impiego ha portato peraltro capacità nuove e possibilità di meglio interagire con alcune realtà soprattutto in quei contesti dove la differenza di genere è particolarmente sentita, come il mondo arabo”.
Lo conferma anche chi la condizione di donna ‘in divisa’ la vive in prima persona, come la dott.ssa Maria Teresa Panone, Direttore dell’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato ‘Rolando Lanari’, che durante l’evento ha portato la sua testimonianza: “La nostra – osserva – è stata la prima Forza di Polizia ad aprirsi alle donne con l’istituzione della Polizia Femminile. Oggi siamo entusiasti di verificare che nell’ambito della nostra Amministrazione le donne siano presenti in numero pari al totale di tutte le altre Forze Armate e di Polizia e che non ci sia alcuna differenza o preclusione nel ruolo o nell’attività fra uomini e donne che, a giusto titolo, occupano anche posizioni di vertice”.
Un punto di vista ribadito anche da un’altra donna ‘in divisa’ presente all’evento che è riuscita a rivestire ruoli di comando, stavolta nelle Forze Armate: Carmela Carbonara, Capitano di Corvetta della Marina Militare: “Personalmente – racconta – ho guidato equipaggi composti soltanto da uomini, anche da persone più grandi di età e non ho avuto alcun disagio: fa parte della catena gerarchica. Per quanto riguarda invece la compatibilità tra vita privata e professionale, credo che i due piani siano assolutamente compatibili. Ovvio che ciò richieda tanto impegno e sacrificio. La Forza Armata, però, tutela la sfera famigliare. Del resto, poi, anche all’esterno di questo mondo è spesso difficile conciliare lavoro e famiglia”.
L’Osservatorio, peraltro, mette proprio in luce un grado di motivazione e ambizione che tra le ragazze è molto più alto rispetto a quello dei ragazzi: 4 su 10 vorrebbero intraprendere la carriera di rango più elevato – quella da ufficiale – che invece interessa in via prioritaria solo al 18% della loro controparte maschile, che al contrario si orienta in massa (56%) verso la strada intermedia da sottufficiale. E, una volta arruolate, le ragazze non si porrebbero limiti: l’87% di loro pensa che una donna possa tranquillamente aspirare alle posizioni di vertice. Il problema qui sarebbe soprattutto per la controparte maschile: ben 2 su 5 non si sentirebbero a proprio agio nel ricevere ordini da una donna e/o nell’impartirli.
“La normativa italiana – rassicura l’Ammiraglio Agostini – è un modello di reclutamento tra i più avanzati del mondo per quanto riguarda le pari opportunità. Abbiamo donne al comando di unità più o meno grandi. E durante la mia esperienza non ho mai registrato problemi di riconoscimento di autorità. Gli equipaggi e i componenti dei reparti a terra riconoscono la funzione di chi ha la responsabilità di comando. E’ questo che viene insegnato loro nelle accademie così come nelle scuole di formazione dei vari gradi”.
Ma quali sono le divise preferite dagli aspiranti arruolati? Tra le Forze Armate, sia i maschi che le femmine guardano, nello stesso ordine, a Esercito, Carabinieri, Aeronautica e Marina. In cima alla classifica delle Forze di Polizia, invece, si attesta la Polizia di Stato, seguita dalla Guardia di Finanza; unica discordanza sull’ultimo gradino del podio, con le ragazze che optano per la Polizia Penitenziaria mentre i ragazzi propendono per i Vigili del Fuoco. Per molti di loro, il concorso “Onore al Merito” potrebbe essere il trampolino di lancio verso la realizzazione del proprio sogno.
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