Prato, ex guardia giurata accusata di abusi nello studio di idrocolonterapia: arresti domiciliari
Misura cautelare per un 53enne ritenuto responsabile di esercizio abusivo della professione medica e violenza sessuale su pazienti.
Prato, ex guardia giurata accusata di abusi nello studio di idrocolonterapia: arresti domiciliari.
Nella mattina del 4 dicembre la Polizia di Stato di Prato ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 53 anni, ex guardia giurata, che operava pratiche di idrocolonterapia all’interno di uno studio medico della città gestito dalla moglie, una dottoressa specializzata in endoscopia.
La misura è stata disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Prato, in seguito ai risultati emersi dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile.
Esercizio abusivo della professione e presunti abusi sessuali su pazienti
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe svolto attività medica senza alcuna qualifica, entrando in contatto con pazienti donne durante la procedura invasiva del lavaggio del colon.
L’indagato risulterebbe aver commesso atti di violenza sessuale su almeno tre pazienti, due delle quali hanno già trovato il coraggio di denunciare quanto subito.
La pratica dell’idrocolonterapia, pubblicizzata sui social dalla titolare dello studio come trattamento medico per il benessere intestinale, comporta rischi significativi, tra cui la perforazione del colon, e richiede competenze professionali specifiche che l’uomo non possedeva.
Le ipotesi di reato contestate sono esercizio abusivo della professione medica e violenza sessuale per il 53enne, mentre alla moglie è contestato il concorso nell’esercizio abusivo, in quanto avrebbe diretto e indirizzato l’attività del marito e dei collaboratori.
Studio medico con carenze igieniche: in corso accertamenti della USL
Durante l’esecuzione della misura cautelare, i poliziotti hanno riscontrato nello studio condizioni igienico-sanitarie precarie, ora al vaglio degli uffici competenti della USL Toscana Centro.
Sono state rinvenute anche sonde destinate all’uso abbandonate vicino a un bidone della spazzatura, elemento che aggrava ulteriormente il quadro dell’illecita attività.
Alla luce di quanto emerso, la Procura invita eventuali altre vittime che abbiano subìto abusi o comportamenti prevaricatori durante le sedute a presentarsi presso la Squadra Mobile di Prato per denunciare i fatti.
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