Pordenone, un progetto per prendersi cura degli orfani dei femminicidi
Pordenone, “orfani di femminicidio Vittime invisibili”.
In conferenza stampa introdotta da Paola Dalle Molle, in municipio è stato presentato “Orfani di femminicidio Vittime invisibili” il progetto finalizzato a realizzare interventi integrati e multidisciplinari in grado di prendere in carico tempestivamente ed individualmente gli e le orfani di femminicidio e le loro famiglie.
Avrà una durata di quattro anni e coinvolge sei regioni, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, nove centri antiviolenza due università, tre centri specializzati di ricerca e di formazione professionale, due enti del terzo settore e due enti pubblici.
Unica referente in regione è l’associazione di Pordenone Voce Donna che, come commenta la presidente Silvia Brunetta … “ è un progetto molto innovativo e una tematica che noi come Associazione abbiamo già affrontato nel 2018 sulla scorta di una ricerca fatta presso l’università della Campania Vanvitelli”.
“Il Comune di Pordenone crede e sostiene questo progetto, ritenendo l’azione di cura e tutela dei minori orfani di femminicidio, che significa supporto a loro e a chi se ne prende cura, un’azione doverosa e imprescindibile e che va naturalmente condotta con i metodi più adeguati e con professionalità opportunamente formate e preparate.
Quindi finalizzato a rendere più efficace la rete di supporto sociale e istituzionale per queste vittime e per una presa in carico più accogliente e responsabilizzata per non lasciarli in una condizione di invisibilità”.
Maria Elena Tagliapietra psicologa e psicoterapeuta di Voce donna ha illustrato come concretamente si andrà ad operare.
Dalla presa in carico degli orfani, si passerà a fornire un supporto alle famiglie affidatarie, sia nella relazione con l’orfani che nei loro bisogni materiali.
Con la terza fase si vuol garantire una rete di professionisti sociosanitari, legali, educatori consapevoli del ruolo e con una capacità relazionale ed empatica, per concludere con attività finalizzate a prevenire e a contrastare la violenza di genere.
Per gli orfani sono previsti percorsi di sostegno in ambito psico-sociale, psicologico, legale, educativo, psicoterapeutico, formativo-professionale, mentre alle famiglie affidatarie verranno offerte misure di accompagnamento e sostegno nelle attività di relazione.
Un risposta concreta quindi considerato che secondo i dati raccolti dall’Eures dal 2009 al 2021 nelle regioni interessate dal progetto, rileva 159 minori orfani in conseguenza di 97 casi di femminicidio
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