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Ucraina, Mosca rilancia i negoziati: Meloni riunisce i “volenterosi”, Trump attacca Zelensky.

La premier italiana guida la diplomazia europea e riceve Macron a Roma per cercare una linea comune su Ucraina e dazi. Il Cremlino propone nuovi colloqui il 2 giugno a Istanbul, ma Kiev chiede garanzie. Trump: “Putin testardo? Lo è anche Zelensky”.

Ucraina, Mosca rilancia i negoziati: Meloni riunisce i “volenterosi”, Trump attacca Zelensky.

La premier italiana guida la diplomazia europea e riceve Macron a Roma per cercare una linea comune su Ucraina e dazi. Il Cremlino propone nuovi colloqui il 2 giugno a Istanbul, ma Kiev chiede garanzie. Trump: “Putin testardo? Lo è anche Zelensky”.

Mentre sul campo si continua a combattere e il cielo dell’Ucraina resta solcato da droni e missili, la diplomazia si muove con crescente frenesia. Nella serata di oggi, la premier italiana Giorgia Meloni riunirà i cosiddetti “volenterosi” per discutere la crisi ucraina, nel tentativo di rafforzare un’iniziativa europea che sia complementare – e non subordinata – a quella statunitense. Una manovra che avviene in un momento particolarmente delicato, tra divergenze strategiche interne all’Unione Europea e l’irruenza diplomatica del presidente americano Donald Trump.

Proprio Trump, parlando con i giornalisti a Washington, ha commentato con toni spiazzanti il muro contro muro tra Mosca e Kiev: «Putin è testardo? Lo è anche Zelensky», ha dichiarato. Parole che hanno fatto discutere, perché rivelano l’intenzione dell’ex tycoon, ora tornato alla Casa Bianca, di porsi come mediatore attivo ma anche critico verso entrambe le parti in conflitto.

Mosca boccia il vertice trilaterale, ma apre a Istanbul

Sul fronte russo, il Cremlino ha respinto al mittente l’ipotesi di un vertice trilaterale Trump-Putin-Zelensky, giudicata «non realistica» in questa fase. Tuttavia, Mosca ha rilanciato proponendo un secondo round di negoziati diretti con l’Ucraina, da tenersi il 2 giugno a Istanbul. L’obiettivo, secondo quanto riferito dal portavoce Dmitry Peskov, sarebbe presentare un «memorandum russo» sul processo di pace. Kiev, per voce del ministro della Difesa Rustem Umerov, si è detta disponibile a partecipare, ma ha chiesto di ricevere in anticipo il contenuto del memorandum, giudicando «inutile» un incontro senza una base concreta di partenza. Peskov ha bollato la richiesta come «non costruttiva».

Il presidente Zelensky, dal canto suo, ha espresso profondo scetticismo sulle reali intenzioni di Mosca: «La Russia sta facendo di tutto per prolungare il conflitto e sabotare ogni tentativo di dialogo. In due settimane capiremo se Putin ci sta prendendo in giro o no», ha detto, rilanciando le accuse di cinismo strategico alla leadership del Cremlino.

Intanto, la guerra continua a colpire duramente la popolazione civile: nove persone sono rimaste ferite nella notte a Kharkiv, durante un raid russo con droni kamikaze. Mosca ha annunciato di aver abbattuto 27 droni ucraini lanciati contro le regioni di Belgorod e Kursk.

Meloni-Macron: vertice a Roma per riallineare gli equilibri europei

Nel frattempo, sul piano europeo, si registra un’importante evoluzione nei rapporti tra Roma e Parigi. Dopo mesi di tensioni e silenzi, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron torneranno a incontrarsi martedì nella capitale italiana. Il bilaterale, nato da un breve colloquio durante il funerale di Papa Francesco, arriva in un momento in cui le divergenze fra i due Paesi – in particolare sull’approccio da tenere verso la guerra in Ucraina e i rapporti con l’amministrazione Trump – si erano fatte marcate.

La Germania ha giocato un ruolo chiave. Il neo cancelliere Friedrich Merz si è speso attivamente per mediare tra Meloni e Macron. Le divergenze – dalla polemica sulla presenza italiana alla riunione dei “volenterosi” a Tirana, fino allo scontro al G7 pugliese sul paragrafo dedicato all’aborto – avevano rallentato anche l’attuazione del Trattato del Quirinale.

In agenda: dazi, Ucraina, Gaza

Il faccia a faccia di martedì dovrebbe concentrarsi su tre assi principali: il negoziato con gli Stati Uniti sulla questione dei dazi, la guerra in Ucraina e l’instabilità in Medio Oriente, in particolare nella Striscia di Gaza. La speranza condivisa è quella di riuscire a costruire una posizione europea unitaria, capace di dialogare con Washington senza subalternità, e al tempo stesso di contribuire concretamente alla fine dei conflitti in corso.

Sul tavolo anche la conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina, che l’Italia ospiterà a Roma il 10 e 11 luglio. Per quella data, sia Roma che Parigi auspicano che si possa intravedere almeno un primo spiraglio di cessate il fuoco, da consolidare poi con un processo di pace strutturato.

La diplomazia europea cerca una voce unica

Il riavvicinamento tra Italia e Francia arriva in un momento cruciale per l’Unione Europea. A metà giugno è in programma il G7 in Canada, mentre il Consiglio Ue si riunirà a Bruxelles a fine mese. Il rischio di una frammentazione diplomatica all’interno dell’Europa è alto, e solo un fronte coeso può garantire un ruolo attivo e credibile nelle trattative globali.

Meloni, oggi in visita in Uzbekistan dove ha definito il Paese un «partner molto, molto importante», continua a tessere la sua tela diplomatica. Ma il dossier ucraino resta la vera cartina di tornasole per la credibilità internazionale dell’Europa. E il tempo, come ha detto Trump, «sta per scadere».

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