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Toscana, sanità: approvata la proposta di risoluzione contro le aggressioni al personale

L'atto è passato a maggioranza con i voti favorevoli di Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle, Gruppo Misto-Merito e Lealtà. Contrari Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia.

Toscana, sanità: approvata la proposta di risoluzione contro le aggressioni al personale

Approvata a maggioranza dall’Aula del Consiglio regionale la proposta di risoluzione in merito alle azioni di contrasto al fenomeno delle aggressioni nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. L’atto, presentato su iniziativa della commissione Sanità, ha ricevuto 23 voti favorevoli di Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle, Gruppo Misto-Merito e Lealtà; 11 i voti contrari di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia. La proposta di risoluzione recepisce l’emendamento presentato dai consiglieri Giovanni Galli (Lega) e Andrea Ulmi (Gruppo Misto-Merito e Lealtà). Respinti invece dall’Aula gli atti collegati: l’ordine del giorno presentato da Diego Petrucci (FdI) e la mozione a firma del portavoce delle opposizioni Marco Landi (Lega).

Ad illustrare la proposta di risoluzione il presidente della Commissione Sanità Enrico Sostegni (Pd), che ha ricordato l’importante lavoro svolto dalla stessa Commissione, “a partire dallo scorso anno, sul tema della sicurezza del personale socio-sanitari, attraverso audizioni di parti sociali, categorie, aziende sanitarie”. “L’atto, che ha avuto una gestazione molto lunga – ha spiegato Sostegni – vuole dare un messaggio chiaro di indirizzo. Mette insieme tutti gli interventi che si possono e che è opportuno realizzare sui temi che riguardano la tutela legale dei sanitari, i protocolli con Prefettura e Questura, le misure di informazione verso cittadini e operatori e di formazione nei confronti di questi ultimi”.

La risoluzione riporta i dati registrati dall’Osservatorio Regionale Aggressioni che evidenziano, negli ultimi anni, un’importante escalation: si è passati infatti dalle 752 aggressioni al personale sanitario registrate nel 2020, alle 2356 nel 2023. Nel primo semestre del 2024 gli episodi sono stati 1136.

La proposta di risoluzione impegna la Giunta regionale “a dare urgente e completa attuazione a tutti i provvedimenti e misure di contrasto alle aggressioni dei sanitari previsti dagli atti della Giunta stessa, dandone informazione al Consiglio regionale”. La impegna inoltre ad agire nei confronti del Governo “affinché si preveda l’immediata stipula e attuazione di protocolli operativi con tutte le forze dell’ordine del territorio regionale e a reperire le necessarie risorse finanziarie da destinare al controllo ed alla vigilanza”. Ancora impegna la Giunta “ad attivarsi affinché, nelle more dell’attuazione dei protocolli di cui al punto precedente e anche successivamente sulla base di una valutazione da effettuarsi specialmente nei reparti ritenuti a maggior rischio, si prosegua per quanto di competenza ad investire sull’utilizzo delle guardie particolari giurate nell’ambito delle strutture sanitarie”. Infine chiede che siano implementate “le misure di supporto alla tutela legale del personale vittima di aggressione per perseguire una sempre maggiore uniformità e omogeneità nell’applicazione delle procedure legali relative alle aggressioni subite, affinché tutti gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie possano accedere a un adeguato supporto legale e a un trattamento equo in tutte le fasi del procedimento”.

Ad aprire il dibattito in Aula Andrea Ulmi che ha evidenziato come la proposta di risoluzione riguardi “un argomento che deve superare le diatribe ideologiche”. “E’ importante che i nostri operatori sanitari e i medici si sentano tutelati dalla politica nel loro operato – ha detto – . Governo e Regione hanno più volte approntato misure, scritto leggi e delibere per poterli supportare: il problema è nazionale. Rispetto alla prima stesura del testo dell’atto sono state apportate integrazioni e credo che l’esito sia un buon compromesso”.

Diego Petrucci (FdI) ha parlato di “un documento fazioso, demagogico e strumentale, che non siamo disponibili a condividere”. “Riteniamo che non si possa affrontare questo tema senza una mappatura puntuale e scientifica di come, quando e dove avvengono gli episodi di aggressione. E, sulla base di essa, differenziare il livello di presenza della sorveglianza – ha detto – . Non tutti gli ospedali e i reparti sono egualmente esposti. Le aggressioni si verificano principalmente nei pronto soccorso e nei reparti sanitari, nella fascia oraria del venerdì e del sabato notte”. “La responsabilità della situazione è di chi ha governato male la Regione per tutti questi anni – ha poi aggiunto –. Gli episodi di violenza, da condannare nel modo più rigoroso e severo possibile, sono spesso provocati da un’organizzazione degli spazi nei pronto soccorso sbagliata, persino negli ospedali di nuova generazione, che ad oggi risultano già fatiscenti”.

“Tutti dovrebbero avere l’onestà di riconoscere che il problema delle aggressioni non è toscano ma nazionale”, ha affermato Donatella Spadi (Pd). “Mi spiace che i temi della sanità vengano strumentalizzati per fare opposizione politica – ha aggiunto – . Purtroppo è cambiata la società e la percezione di certe professioni: in pronto soccorso si lavora in base ai bisogni e alle priorità, non all’ordine d’arrivo. L’educazione ai cittadini a questo sistema andrebbe fatta costantemente. L’accordo con Questure e Prefetture è fondamentale, così come lo è omogeneizzare nelle strutture sanitarie regionali la tutela legale degli operatori. Per questo la proposta di risoluzione che presentiamo è equilibrata e saggia”.

“Mi stupisce che si possa arrivare a giustificare uno dei fenomeni più odiosi e insopportabili, come quello delle aggressioni al personale, perché si presume di aver subito una lesione causata dalla dimensione della sala o dalla durata dell’attesa – ha affermato Andrea Vannucci (Pd) – . Su una battaglia del genere la propaganda dovrebbe essere tenuta fuori dalla porta. In Commissione abbiamo lavorato con questo spirito e collaborato per presentare un atto che nasce da portati culturali profondamente diversi. Confrontiamoci sui temi e lavoriamo nell’interesse dei cittadini toscani e dei sanitari che fanno un lavoro straordinario, che va difeso attraverso investimenti in sicurezza, ma anche attraverso una manifestazione di profondo rispetto e gratitudine”.

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