L’Assessore ai servizi civici Sergio Rolando ha risposto, in Sala Rossa, ad una doppia richiesta di comunicazioni da parte dei consiglieri di Forza Italia Raffaele Petrarulo e Federica Scanderebech, in merito alla situazione delle anagrafi cittadine, con particolare riferimento alla difficoltà incontrate nello smaltire pratiche arretrate e nel celebrare matrimoni.
Nel sottolineare l’impegno dei dipendenti in questa fase così difficile, Rolando ha spiegato che, a differenza del precedente lockdown, da ottobre 2020 ad oggi tutti i servizi sono rimasti aperti e sono state messe in campo tutte le risorse disponibili per evitare chiusure o disservizi. Sempre cercando di prevenire ed evitare contagi garantendo la massima sicurezza di cittadini e lavoratori. Per questo, ha chiarito l’assessore, la sanificazione delle sedi decentrate ha richiesto chiusure mirate, cercando di limitare i disagi. Ad oggi sono ancora chiuse le delegazioni di corso Corsica e piazza Montale, ma tutte e due dovrebbero riaprire subito dopo Pasqua.
Rolando ha poi negato che ci siano liste d’attesa per la celebrazione dei matrimoni, ma solo tempi allungati fra una cerimonia e l’altra per consentire la sanificazione delle sale, come previsto dai protocolli sanitari. Il considerevole aumento di richieste in questo periodo è dovuto soprattutto al riproporsi di coppie che avevano rinunciato alla celebrazione delle nozze nel 2020.
Nella sua replica, dichiara la propria insoddisfazione Petrarulo, che apprezza lo sforzo dell’Amministrazione ma la ritiene insufficiente. Le chiusure di troppe anagrafi decentrate, per il consigliere sono causa di rallentamento in procedure importanti quali atti notori, cambi di residenza, carte d’identità, che edicole e tabaccai non possono redigere e i cittadini richiedono spesso di ottenere in tempi brevi. Se le anagrafi sono in sofferenza, serve intervenire in fretta per aumentare il personale e soddisfare le richieste dei cittadini.
Critica anche la consigliera Scanderebech che ricorda come già nel giugno dello scorso anno avesse interpellato la Giunta sulla situazione dei matrimoni, ricevendo risposte rassicuranti. Ma ad un anno di distanza, la situazione è addirittura peggiorata: l’anno scorso i mesi di attesa erano sei, adesso siamo passati a sette. Scanderebech lamenta una politica inefficace per ridurre le attese, mentre si dovrebbero incentivare le coppie che decidono di fare famiglia e sollecita un ulteriore sforzo per aumentare risorse e personale di un settore tanto in sofferenza.
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