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Terremoto tra Turchia e Siria, oltre 11.200 morti. Erdogan fa mea culpa: «All’inizio problemi nei soccorsi»

Corsa contro il tempo alla ricerca di sopravvissuti. Si temono oltre 20mila vittime

Terremoto tra Turchia e Siria, oltre 11.200 morti. Erdogan fa mea culpa: «All’inizio problemi nei soccorsi».

Il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera gli 11.200 morti. I funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20mila.

Intanto, il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan fa mea culpa sulla macchina dei soccorsi, dopo le critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite: «Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili».

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Bare di metallo verde in attesa che un imam le benedica prima di una frettolosa sepoltura nel cimitero principale di Gaziantep, in Turchia. Mentre i soccorritori sono al lavoro nella speranza di trovare ancora persone vive. È una corsa contro il tempo. Il numero di vittime da seppellire è così alto che il sindaco di Gaziantep Sahin ha lanciato un appello affinché più predicatori musulmani si facciano avanti per aiutare con i funerali nei cimiteri.

L’italiano Angelo Zen, 60 anni, del Veneto, manca ancora all’appello.

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