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Strage di Piazza Fontana, sindaco Sala: «Viva l’Italia antifascista»

Il primo cittadino: «Continuiamo a combattere perché giustizia sia fatta»

Strage di Piazza Fontana, sindaco Sala: «Viva l’Italia antifascista».

La Strage di Piazza Fontana è una ferita ancora aperta su cui Milano non vuole rinunciare a chiedere la completa verità. È questo il sentimento che ha accompagnato le celebrazioni del 54esimo anniversario della strage che, il 12 dicembre del 1969, provocò 17 vittime e 88 feriti in seguito allo scoppio di una bomba nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura.

Un attentato di matrice neo fascista su cui Milano «continua ancora a chiedere giustizia», come sottolineato dal sindaco Giuseppe Sala che ha concluso il suo intervento dal palco al grido di «Viva l’Italia antifascista», costate nei giorni scorsi al loggionista della Scala un’identificazione da parte della Digos e tante polemiche.

Nella piazza, che non era gremita di gente come in altri anni, sono stati scanditi i nomi delle vittime della strage ed è stata ricordata la figura di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico accusato ingiustamente della strage che morì cadendo da una finestra della Questura di Milano in cui veniva interrogato.

Tra le autorità presenti in piazza, anche il Prefetto Claudio Sgaraglia e il Questore Giuseppe Petronzi, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, i generali Pierluigi Solazzo e Francesco Mazzotta, e il comandante dei vigili Marco Ciacci.

Alla cerimonia di Milano ha perso parte anche l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati che dal palco ha parlato così di democrazia: «Il tentativo di ridimensionarla, di reintrodurre pratiche violente di carattere fascista, o addirittura nazista, va combattuto con grandissima decisione».

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