Silvia Sardone: la denuncia e la reazione alla minaccia di morte in un video dei “Maranza”
Silvia Sardone denuncia minacce e insulti in un video dei "maranza" che inneggia alla violenza. Solidarietà e supporto da parte della Lega per la sua battaglia contro il degrado nelle periferie di Milano.
Silvia Sardone: la denuncia e la reazione alla minaccia di morte in un video dei “Maranza”.
Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale a Milano per la Lega, ha denunciato un grave episodio di minacce e intimidazioni tramite un video virale che sta circolando sui social. Il filmato, realizzato da un gruppo di giovani affiliati a bande giovanili, è un messaggio chiaro contro la politica e le battaglie portate avanti dalla Sardone, in particolare per quanto riguarda la sicurezza nelle periferie di Milano e la lotta contro l’islamizzazione e la criminalità. In questo contesto, l’eurodeputata ha ricevuto insulti e minacce di morte, tra cui un esplicito “Fan***o la Sardone”, accompagnato da gesti di sgozzamento e inni alla violenza.

Il video e le minacce: un manifesto di intolleranza
Nel video, i membri di una baby gang, identificati da Sardone come “maranza”, si fanno protagonisti di un atto di violenza verbale e minacce esplicite. Tra i vari insulti, uno dei ragazzi afferma: “Sono egiziano, prendo ciò che mi manca in Italia”, un chiaro riferimento a una presunta rivendicazione territoriale. La Sardone, che da tempo denuncia la criminalità nelle aree più problematiche di Milano, come la Via Padova, ha sottolineato che questa intimidazione è direttamente legata alle sue denunce riguardanti spaccio, violenza giovanile, e la crescente presenza di fenomeni criminali in queste zone. Inoltre, l’europarlamentare ha messo in luce un’altra preoccupante tendenza, quella dei giovani nordafricani che si fanno riprendere mentre eseguono la “danza del coltello”, un gesto di sfida che rappresenta l’escalation della violenza nelle periferie milanesi.
Alcuni Frame del video minaccia
La reazione di Sardone: Nessuna paura, solo determinazione
Nonostante la gravità delle minacce, Silvia Sardone ha dichiarato di non volersi lasciare intimidire. In una nota, ha ribadito l’importanza di andare avanti con le sue battaglie politiche e sociali, nonostante la pressione e le minacce ricevute. Ha anche ricordato che, da un anno, è costantemente sotto scorta a causa delle numerose minacce di morte che ha ricevuto. La sua determinazione a contrastare la criminalità e la radicalizzazione nelle periferie milanesi, temi che le stanno a cuore, continua a suscitare l’opposizione di chi cerca di oscurare la realtà di queste zone.
Il supporto della Lega: unita nella lotta contro le minacce
Il Partito della Lega ha espresso la propria solidarietà a Silvia Sardone, condannando fermamente l’atto di intimidazione. Diversi esponenti del partito, tra cui il consigliere regionale della Lega, Davide Caparini, e il segretario regionale della Lega Lombarda, Massimiliano Romeo, hanno espresso preoccupazione per l’escalation di violenza e per l’intolleranza mostrata nel video. Caparini ha sottolineato che il video rappresenta una risposta violenta da parte di chi non vuole vedere denunciate le problematiche legate alla criminalità nelle periferie milanesi. Per Caparini, Silvia Sardone è diventata un simbolo per tutti quei cittadini onesti che non si rassegnano al degrado e alla violenza.
“C’è un’evidente escalation contro Silvia Sardone, dopo le vergognose minacce di morte e gli insulti ricevuti in un video trap che sta circolando in rete. Quello che è accaduto è un atto di intimidazione gravissimo, che non può e non deve essere tollerato. Silvia ha sempre fatto della lotta alla criminalità e del contrasto alla radicalizzazione islamica nelle periferie milanesi una delle sue principali battaglie. Le sue denunce su spaccio, bande giovanili e violenza nelle aree più problematiche di Milano danno fastidio a chi cerca di nascondere la realtà dei fatti. Questo video, che inneggia alla violenza e alla morte, è la risposta di chi vuole intimidirla. La violenza verbale e le minacce rivolte a chi, come Silvia, non abbassa lo sguardo e lavora per il bene della nostra comunità sono la chiara manifestazione di un pericoloso clima di intolleranza che non possiamo ignorare. La Lega è al fianco di Silvia: le minacce non ci fermeranno.” – Lo dichiara il consigliere regionale della Lega in Lombardia Davide Caparini.
Massimiliano Romeo, nel ribadire la solidarietà a Sardone, ha espresso il suo sostegno, rivelando la continua crescita di attacchi e minacce nei confronti della politica della Lega. La solidarietà è giunta anche dal deputato milanese Igor Iezzi, che ha definito l’episodio come un atto inaccettabile da parte di una baby gang che continua a seminare violenza nelle strade di Milano. L’esponente leghista ha confermato che la Lega non si farà intimidire e continuerà a combattere contro il degrado delle periferie e le bande giovanili che infestano la città.
La condanna della violenza e dell’intolleranza
Anche Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, ha espresso vicinanza a Sardone, condannando il comportamento dei giovani protagonisti del video. Ha evidenziato come la violenza verbale e le minacce siano il risultato di un clima di intolleranza che sta permeando la società. La Scurati ha anche rimarcato il silenzio del mondo della sinistra riguardo a questi episodi di violenza e minacce quotidiane contro la Sardone. Secondo Scurati, è ora di fermare l’impunità di chi incita alla violenza, facendo riferimento alla necessità di una risposta forte contro le bande giovanili e chiunque inneggi all’estremismo islamico e alla violenza. In questo senso, ha ribadito che la Lega continuerà a lottare contro il degrado delle periferie milanesi, facendo della sicurezza e dell’integrazione un tema centrale della sua azione politica.
“Solidarietà all’amica Silvia Sardone per le ennesime minacce e insulti. Purtroppo, non passa giorno dove non si abbia notizia di minacce di morte contro di lei, e ogni volta assistiamo al solito silenzio del mondo della sinistra, cieca, sorda e incapace di prendere le distanze da chi quotidianamente minaccia lei, la sua famiglia e l’intera Lega. Questa volta si tratta di un video messaggio fatto di minacce di morte, insulti alla Lega, gesti di ‘sgozzamento’ e inni alla violenza che una baby gang di maranza ha voluto recapitare in un video trap che sta girando in rete in questi giorni”.
“La Lega ovviamente non si farà intimidire da queste misere persone e continuerà a combattere con ancora più convinzione contro maranza, spacciatori, baby gang, degrado delle periferie, immigrati, violenze e chi inneggia all’estremismo islamico. È sempre più evidente il problema dell’integrazione degli stranieri di seconda generazione come purtroppo abbiamo già visto con le scene indegne del Capodanno di Piazza Duomo. Chi non vuole integrarsi nel nostro Paese e convivere civilmente deve essere espulso e su questo dovremmo convergere tutti, da destra a sinistra” – Così Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega.
“Sono vicino a Silvia Sardone per queste nuove minacce che ha ricevuto, ennesimo vergognoso episodio contro di lei e la sua famiglia. La situazione sta degenerando ed è sempre più grave e preoccupante, complice anche il mondo della sinistra sempre cieco e sordo verso chi quotidianamente come in questo video trap diffonde messaggi di morte, gesti di ‘sgozzamento’ e richiami alla rivolta degli stranieri contro gli italiani. Veri inni alla violenza fisica da parte delle baby gang di maranza composte quasi interamente da giovani africani di prima e seconda generazione che stanno facendo dell’odio verso l’Italia la propria ragione di vivere” – Così Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Regione Lombardia, e continua – “La Lega ovviamente non si farà intimidire da queste misere persone e continuerà a combattere con ancora più convinzione contro maranza, spacciatori, baby gang, degrado delle periferie, immigrati, violenze e tutti coloro che inneggiano all’estremismo islamico e alla violenza. Fenomeni in cui i protagonisti sono, quasi sempre, giovani africani magrebini che non vogliono integrarsi e, peggio, incitano alla rivolta sociale come purtroppo abbiamo già visto con le scene indegne del Capodanno di Piazza Duomo e la pratica contro le donne con il Taharrush gamea. Ancora una volta ribadiamo: remigrazione per chi non vuole integrarsi nel nostro Paese e convivere civilmente, un concetto su cui dovremmo convergere tutti, da destra a sinistra”.
“Solidarietà all’europarlamentare leghista Silvia Sardone, minacciata e insultata in un video per le sue giuste prese di posizione contro l’immigrazione indiscriminata che sta travolgendo le nostre città. Non bastavano gli insulti contro le nostre Forze di polizia, le violenze di Capodanno alle turiste a Milano con la tecnica della Taharrush gamea o le aggressioni dei maranza che si credono padroni delle nostre piazze. Adesso arrivano i video trap con insulti e minacce a lei e ai suoi famigliari. Evidentemente dà fastidio chi, come Silvia Sardone, ha il coraggio di dire le cose come stanno e non si arrende di fronte alla trasformazione delle nostre periferie in banlieue parigine. La Lega è al suo fianco e lo sarà sempre” – Così Floriano Massardi, consigliere regionale della Lega in Lombardia, in solidarietà all’eurodeputata Silvia Sardone.
“Voglio esprimere tutto il mio appoggio e la mia vicinanza a Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, finita nel mirino per avere osato dire no alla radicalizzazione islamica delle periferie milanesi ed aver contestato l’immigrazione forsennata e la violenza dei maranza che non vogliono integrarsi e spadroneggiano nelle nostre città. Voglio sottolineare come lei sia l’unica che si batte per tutti noi sul tema dell’islamizzazione, che è e sarà centrale per il futuro del nostro territorio e dei nostri figli”. – Così il consigliere regionale Lega Lombarda Alessandra Cappellari. Che aggiunge: “Stupisce che chi dovrebbe controllare i social media non abbia agito, così come scandalizza il silenzio della Sinistra. Evidentemente per taluni la democrazia e il diritto di parola sono solo a senso unico e chi non marcia col passo dell’oca va zittito a tutti i costi. Sono sicura che Silvia non si lascerà intimidire, sono al suo fianco, così come tutta la Lega”.
Il Sindaco si Sesto San Giovanni (Ml) contro i maranza: “Finchè ci sarò io, non ci sarà posto per loro a Sesto San Giovanni”.
“Esprimo la mia più ferma solidarietà a Silvia Sardone, vittima di un vile attacco da parte dei soliti maranza, che con un video hanno scelto di insultarla. Voglio ribadire con forza un concetto che non cambierà mai: non faremo un passo indietro di fronte a chi diffonde odio, violenza e intimidazioni, come accaduto in passato nei suoi confronti e dei nostri figli. Finché sarò sindaco di Sesto San Giovanni, questa città non accetterà mai la presenza di individui di questo tipo: la nostra comunità non sarà mai nelle mani di chi pensa che l’utilizzo dei coltelli rappresentino la nostra Nazione. Nessuno dovrebbe subire attacchi così violenti per le proprie idee, soprattutto quando queste riguardano valori imprescindibili come la sicurezza dei cittadini e i diritti delle donne. Questi ragazzi di seconda generazione non rappresentano i tanti cittadini stranieri, a cui va il mio profondo affetto e ringraziamento, che con molta dignità hanno rispetto per le regole e si rimboccano le maniche per portare avanti una famiglia. Sono certo che Silvia non si farà intimidire e proseguirà la sua battaglia con ancor più determinazione. Il coraggio di chi difende i principi fondamentali della nostra società è invincibile e cresce più forte di fronte agli insulti e alle minacce” – così dichiara il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.
Un problema sociale: l’integrazione e il degrado delle periferie
Il caso di Silvia Sardone è solo l’ultimo episodio in un contesto più ampio che riguarda le difficoltà di integrazione nelle periferie di Milano e in altre città italiane. La Sardone ha più volte evidenziato il rischio che la mancata integrazione di alcune comunità straniere porti a fenomeni di violenza e criminalità. In questo scenario, la denuncia della politica leghista appare come una risposta contro l’abbandono delle zone più difficili delle città, dove il degrado e la criminalità sono percepiti come una minaccia quotidiana per la sicurezza dei cittadini. Le dichiarazioni di solidarietà da parte dei vertici del partito sono un segnale forte di sostegno a chi si batte per migliorare le condizioni di vita nelle periferie e garantire maggiore sicurezza.
Un paese da salvare dalla violenza
La minaccia a Silvia Sardone segna un punto di rottura nell’intolleranza crescente che la politica e la società italiana stanno vivendo. La continua escalation di violenza verbale e fisica nei confronti di esponenti politici, come Sardone, mostra una frattura sempre più profonda nella società, che si riflette nelle sue periferie più problematiche. Il caso, purtroppo, non è isolato, ma rappresenta un monito: l’Italia ha bisogno di affrontare il problema della criminalità e dell’integrazione con determinazione. Come ha dichiarato la stessa Sardone, “Andremo avanti con le nostre battaglie”, nonostante il clima ostile e le minacce. Il futuro delle periferie milanesi, ma anche di molte altre città italiane, dipenderà dalla capacità di combattere contro la violenza e l’intolleranza, per garantire a tutti i cittadini una vita migliore, senza paura.
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