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Si chiude la partita sulle nomine pubbliche: cambia il capo della polizia e si dà un nome definitivo al comandante della Guardia di Finanza

L'incontro tra Giorgia Meloni e Stefano Bonaccini: "il massimo sostegno da parte del Governo alla Regione Emilia-Romagna"

Si chiude la partita sulle nomine pubbliche: cambia il capo della polizia e si dà un nome definitivo al comandante della Guardia di Finanza

Con un Consiglio dei ministri lampo, Giorgia Meloni, chiude la partita sulle nomine pubbliche.
Cambia il capo della polizia, e a cascata, il prefetto di Roma, completa l’operazione Rai avviata la scorsa settimana con il decreto che cambia le regole per le fondazioni liriche e dà un nome, definitivo, al nuovo comandante della Guardia di Finanza, anche se la formalizzazione arriverà solo al prossimo Cdm.
Per la Polizia, Vittorio Pisani, vicino al ministro Matteo Piantedosi, prende il posto – dopo appena due anni – di Lamberto Giannini, spostato alla prefettura di Roma.
Nella tv pubblica, il Consiglio dei ministri ha proposto per il Cda di viale Mazzini, su indicazione del Mef, Roberto Sergio come amministratore delegato al posto del dimissionario Carlo Fuortes.

Il Cda è convocato per lunedì prossimo.

Novità anche se non formalizzate anche per la Guardia di finanza: Andrea de Gennaro, prenderà il posto di Giuseppe Zafarana, passato alla presidenza dell’Eni.
E’ il nome su cui più si era speso, si racconta in ambienti della maggioranza, il braccio destro della premier, Alfredo Mantovano.

Nomina che sarà definita al prossimo consiglio dei ministri a causa dell’assenza del ministro Giorgetti impegnato in Giappone per il G7.

Nel corso della seduta di ieri -11 maggio 2023- il Consiglio dei Ministri ha autorizzato, su proposta del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge conversione del decreto – legge n. 44 del 2023, attualmente all’esame della Camera dei deputati .

Il primo emendamento riguarda le misure di incentivazione al c.d. housing universitario introdotte dall’articolo 25 del decreto – legge n. 144 del 2022 ed è finalizzato ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea, definite nella giornata precedente, 10 maggio, che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L’emendamento conferma, anche a livello legislativo, l’immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore.

Il secondo emendamento riguarda la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici, confermando, anche nell’ambito della nuova disciplina recata dal decreto legislativo n. 36 del 2023 in vigore dal prossimo mese di luglio, il riconoscimento di premialità in favore delle imprese che adottano politiche tese al raggiungimento delle parità di genere comprovata dal possesso della relativa certificazione rilasciata ai sensi dell’articolo 46 – bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna.

Inoltre, sempre nella giornata di ieri, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato, a Palazzo Chigi il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Al centro dell’incontro, l’eccezionale ondata di maltempo che a partire dal 1° maggio scorso ha colpito il territorio delle province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena.  Durante il colloquio sono state esaminate le prime e più urgenti misure e gli interventi per garantire, laddove necessario, il soccorso e l’assistenza alla popolazione, ed è stata effettuata una prima ricognizione delle risorse disponibili.

Il Presidente Meloni ha assicurato la massima vicinanza alle popolazioni colpite e il pieno sostegno del Governo alla Regione Emilia-Romagna e al Presidente Bonaccini, nominato dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, commissario delegato per la gestione dell’emergenza con uno stanziamento di 10 milioni di euro da parte della Presidenza del Consiglio.

Si chiude la partita sulle nomine pubbliche: cambia il capo della polizia e si dà un nome definitivo al comandante della Guardia di Finanza

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