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Sergio Mattarella alla Cerimonia di inaugurazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura a Castel Capuano

" E' indispensabile che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente obiettivi per il quali è predisposto"

Sergio Mattarella alla Cerimonia di inaugurazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura a Castel Capuano

«Sono molto lieto di partecipare alla presentazione dell’attività formativa organizzata per il 2023 della scuola superiore anche perché coincide con l’ inaugurazione della sua terza sede. La scelta di Castel Capuano assume grande significato sotto il profilo della storia del diritto. È, infatti, tradizionalmente, sede giudiziaria. Già nel 1540 con le Corti di Giustizia, civili e criminali. Dal 1861 e fino a non molti anni addietro è stato sede degli uffici giudiziari di Napoli. In questi ambienti si è affermata l’importante Scuola dei giuristi napoletani, che affonda le sue radici nella prima Università “laica” istituita, nel 1224 da Federico II, con lo scopo dichiarato di “formare” il gruppo dirigente necessario per il governo dello stato».

«La Scuola Superiore, sin dalla sua istituzione, ha accompagnato i giudici ed i pubblici ministeri nella loro formazione iniziale e in quella permanente, avendo cura di elaborare percorsi di alta qualità, anche in tema di etica giudiziaria. La stessa Magistratura ha dimostrato, anche recentemente, di essere capace di agire – con determinazione e senza timidezza – nei confronti dei magistrati ritenuti responsabili di gravi reati nell’esercizio delle funzioni. Va doverosamente ricordato quanto sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno, attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull’Ordine giudiziario e far dubitare dell’integrale espletamento dei doveri d’istituto».

Così Sergio Mattarella parlando Cerimonia di inaugurazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura a Castel Capuano. Il presidente della Repubblica ha sottolineato che «a volte il legislatore è in ritardo nel normare la tutela dei diritti», ma «la risposta alle istanze di giustizia impegna la Magistratura a trovare soluzioni ancorate esclusivamente nel diritto positivo». Per il capo dello Stato «si deve avere ben chiara la distinzione della doverosa interpretazione e applicazione delle norme rispetto alla pretesa di poterne creare per soddisfare esigenze che non possono trovare riscontro nell’ambito della funzione giurisdizionale, secondo quanto è previsto nel nostro ordinamento costituzionale».

Mattarella ha inoltre spiegato che «l’uniformità delle decisioni non rappresenta un limite alla attività decisionale ma ne costituisce un punto di approdo, giacchè è diretta a promuovere la prevedibilità delle decisioni e, dunque, la loro comprensibilità. A questi necessari requisiti contribuisce anche l’uso di un linguaggio consono e misurato».

Sergio Mattarella alla Cerimonia di inaugurazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura a Castel Capuano

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