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Santa Sede: «Maternità surrogata diventi delitto universale»

Il Dicastero per la Dottrina della fede: “Violenze sulle donne scandalo globale, negano la dignità”

Santa Sede: «Maternità surrogata diventi delitto universale».

La Chiesa prende posizione contro la maternità surrogata. Così l’ex Sant’Uffizio in “Dignitas infinita”, citando Papa Francesco: Ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica”.

La Chiesa ribadisce che “ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale – così è scritto nella Dichiarazione “Dignitas infinita” -, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza”.

“Le violenze contro le donne sono uno scandalo globale, che viene sempre di più riconosciuto – spiega il Dicastero vaticano per la Dottrina della fede -. Se nelle parole si riconosce l’uguale dignità della donna, in alcuni Paesi le diseguaglianze tra donne e uomini sono gravissime ed anche nei Paesi maggiormente sviluppati e democratici la realtà sociale concreta testimonia il fatto che spesso non si riconosce alle donne la stessa dignità degli uomini”.

Sull’eutanasia, il dicastero per la Dottrina della fede scrive, nella sua Dichiarazione, che esiste un caso particolare di violazione della dignità umana che è più silenzioso ma che sta guadagnando molto terreno. Un caso che presenta la peculiarità di utilizzare un concetto errato di dignità umana per rivolgerlo contro la vita stessa. Tale confusione, molto comune oggi, viene alla luce quando si parla di eutanasia. Ad esempio, le leggi che riconoscono la possibilità dell’eutanasia o del suicidio assistito si designano a volte come “leggi di morte degna” (“death with dignity acts”). Molto diffusa l’idea che l’eutanasia o il suicidio assistito siano coerenti con il rispetto della dignità della persona umana.

Certamente, dice il documento, la dignità del malato in condizioni critiche o terminali chiede a tutti sforzi adeguati e necessari per alleviare la sua sofferenza tramite opportune cure palliative ed evitando ogni accanimento terapeutico o intervento sproporzionato. Ma un tale sforzo è “del tutto diverso, distinto, anzi contrario alla decisione di eliminare la propria o la vita altrui sotto il peso della sofferenza”.

Santa Sede Maternità surrogata diventi delitto universale

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