Sanità, il Senato approva il Ddl prestazioni: più controlli e incentivi per ridurre le attese.
Via libera del Senato al disegno di legge che punta a ridurre le liste d’attesa: incentivi economici ai dirigenti sanitari virtuosi, un registro per le denunce dei pazienti e nuove misure sul personale.
Sanità, il Senato approva il Ddl prestazioni: più controlli e incentivi per ridurre le attese.
Via libera del Senato al disegno di legge che punta a ridurre le liste d’attesa: incentivi economici ai dirigenti sanitari virtuosi, un registro per le denunce dei pazienti e nuove misure sul personale.
Premi economici ai manager sanitari che riusciranno a ridurre le liste d’attesa, un sistema di segnalazione online per i cittadini e l’istituzione di un nuovo organismo nazionale di monitoraggio: sono questi alcuni dei principali contenuti del “Ddl prestazioni sanitarie”, approvato il 15 aprile dal Senato con 78 voti favorevoli, 47 contrari e nessuna astensione. Il testo, di iniziativa del ministro della Salute Orazio Schillaci, passa ora all’esame della Camera.
Segnalazioni dai pazienti: un nuovo ruolo attivo
Tra le novità più rilevanti del disegno di legge, spicca l’introduzione di un registro delle segnalazioni online: i cittadini potranno segnalare direttamente al ministero della Salute, attraverso il sito istituzionale, disservizi e criticità riscontrati nel percorso di cura. Le segnalazioni saranno esaminate da un Osservatorio apposito composto da tecnici del ministero, rappresentanti delle Regioni e delle associazioni dei pazienti.
Premi a chi riduce le liste d’attesa
Il cuore del provvedimento è il meccanismo premiale, pensato per incentivare le regioni e i vertici delle strutture sanitarie a ridurre le attese per visite ed esami. Le regioni che rispetteranno i tempi massimi previsti per le prestazioni sanitarie riceveranno un premio economico, a condizione che abbiano fissato specifici obiettivi annuali. Tali obiettivi incideranno direttamente sull’indennità di risultato dei manager regionali e delle Asl. A cascata, gli stessi obiettivi saranno assegnati ai direttori amministrativi, sanitari e ai primari, le cui retribuzioni accessorie saranno dunque legate all’effettiva capacità di accorciare le liste.
Nasce il Singla, Sistema nazionale per le liste d’attesa
Il disegno di legge istituisce il Sistema nazionale di governo delle liste di attesa (Singla), un organismo con il compito di coordinare a livello nazionale le azioni per riequilibrare domanda e offerta di prestazioni, vigilare sull’appropriatezza delle cure e controllare le attività intramoenia dei medici. L’efficacia del Singla, però, si misura con il limite della competenza regionale in materia sanitaria, stabilita dalla riforma del Titolo V della Costituzione approvata nel 2001.
In aggiunta, viene aumentato il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni dai privati accreditati, con un incremento dello 0,5% nel 2025 e dell’1% dal 2026, favorendo in particolare le strutture con pronto soccorso integrate nella rete dell’emergenza-urgenza.
Un nuovo indicatore per misurare l’aderenza terapeutica
Il Ddl introduce anche un nuovo indicatore per l’aderenza terapeutica, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aderenza terapeutica misura la coincidenza tra il comportamento del paziente e le prescrizioni del personale sanitario. In quest’ottica, l’articolo 1 del disegno di legge stabilisce che i medici, al momento della prescrizione, specifichino la classe di priorità e il quesito diagnostico, per migliorare la programmazione delle prestazioni.
Nuove misure per il reclutamento del personale
Per contrastare la carenza di personale sanitario, il testo prevede diverse misure: gli specializzandi potranno ottenere incarichi libero-professionali fino a 10 ore settimanali (rispetto alle attuali 8), mentre i primari potranno essere trattenuti in servizio fino ai 72 anni, soprattutto con funzioni di tutoraggio. Viene inoltre confermato il contenuto del decreto del 17 giugno 2024, volto a limitare l’uso dei “gettonisti” (medici e infermieri a chiamata) e a promuovere l’assunzione tramite contratti di collaborazione coordinata e continuativa.
Le Asl avranno maggiore flessibilità nel ricorrere agli specialisti ambulatoriali, con tariffe orarie fino a 100 euro. Sono inoltre previste nuove assunzioni per psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi ed educatori, e la creazione della Scuola dell’alta amministrazione sanitaria, dedicata alla formazione dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale.
Le reazioni politiche
Sul disegno di legge non sono mancate reazioni contrastanti. La senatrice Elena Murelli (Lega) lo ha definito un «provvedimento ampio, strutturato e ambizioso», utile a migliorare l’organizzazione sanitaria. Di segno opposto le dichiarazioni della senatrice Sandra Zampa (Pd), che critica la mancanza di investimenti e l’assenza di una vera presa in carico del paziente a livello territoriale. Il senatore Tino Magni (Alleanza Verdi e Sinistra) ha parlato di un disegno di legge «inutile, senza soldi e dannoso», accusando il governo di favorire il settore privato a discapito della sanità pubblica.
Il percorso legislativo del provvedimento, approvato dal Senato, prosegue ora alla Camera, dove sarà sottoposto a un ulteriore vaglio prima di una possibile approvazione definitiva.
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