Rovigo, la pandemia ha favorito le adozioni dei cani: prezioso il lavoro del Canile Rifugio – CIPA
Aumentano le adozioni degli amici a quattro zampe
Rovigo, prosegue a pieno ritmo l’attività del Canile Rifugio di Rovigo, un prezioso punto di riferimento per i cani abbandonati, che trovano un luogo protetto, in attesa di una famiglia. Gran parte dei Comuni della Provincia di Rovigo aderisce in convenzione, al C.I.P.A. Centro Intercomunale Protezione Animali e si avvale dei servizi erogati dal Canile Rifugio intercomunale. La struttura, moderna e funzionale punta, oltre che al mantenimento, al benessere psicofisico degli animali che vi alloggiano. È un luogo dove gli utenti possono godere del tempo necessario ad avvicinarsi agli animali, interagire con loro e prepararsi all’adozione.
Il servizio è gestito dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sezione di Rovigo, che si impegna, oltre che nelle attività ordinarie di gestione e mantenimento, anche nel recupero comportamentale dei cani, spesso spaventati o aggressivi a seguito d’abbandono, attraverso specifici programmi di rieducazione a cura di educatori cinofili esperti.
La collaborazione di volontari consente che vengano promosse attività specifiche per facilitare l’inserimento dei cani adottati nell’ambiente familiare e nel contesto urbano e favorisce la promozione di un rapporto affettivo tra cittadino e animale, accessibile anche a chi non può o non si sente di ospitare un animale, attraverso la possibilità di effettuare adozioni a distanza.
Per le adozioni è possibile rivolgersi direttamente al Rifugio CIPA di Fenil del Turco (Rovigo) dove alloggiano i cani rinvenuti nel territorio dei Comuni convenzionati.
Il 26 marzo si è riunito il Collegio di Vigilanza, istituito dai comuni aderenti per sovraintendere alla gestione della struttura. Nel corso della riunione, la presidente della Lega ha presentato un resoconto delle attività svolte dal Canile Rifugio nell’anno 2020, che ha consentito di approfondire alcune tematiche importanti, offrendo molti spunti di riflessione.
L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, il lockdown e le necessarie restrizioni hanno portato ad effetti che hanno determinato l’aumento del numero di adozioni rispetto all’anno precedente.
Determinante per mantenere i servizi e le attività della struttura è stata l’erogazione del 5×1000 relativo agli anni 2017-2018 e 2018-2019, in mancanza del sostegno economico derivante da offerte e donazioni raccolte in occasione di iniziative ed attività collaterali spesso organizzate dai volontari del Canile rifugio per contribuire a sostenere le loro attività e che non è stato possibile svolgere a causa dell’emergenza sanitaria. Ciò dimostra come la semplice scelta libera, personale e non onerosa di destinare, in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi, tale quota a beneficio delle associazioni di volontariato possa essere un aiuto concreto soprattutto, in questo periodo difficile e a favore del benessere degli animali.
Per i cittadini che volessero sostenere il canile rifugio destinando il 5xmille, è sufficiente inserire nell’apposito riquadro (“Scelta della destinazione del cinque per mille dell’Irpef”) dei moduli per la dichiarazione dei redditi (CUD, 730 e Modello Unico) la propria firma e il codice fiscale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane sez. di Rovigo 93026980297.
Il canile rifugio di Rovigo rappresenta una eccellenza sul territorio nazionale per l’alto standard di qualità dei servizi erogati e per le condizioni di permanenza che offre ai cani ospiti, sia attraverso i costanti interventi di manutenzione e continuo miglioramento della struttura, sia grazie all’attività del personale dipendente e volontario che, opportunamente formato, opera in modo da fornire le cure e le attenzioni necessarie, affinché i cani siano tutelati dallo stress dell’ambiente del canile e siano facilmente adottabili.
Purtroppo, come evidenzia Isabella Ghinello, presidente della Lega, negli ultimi anni si registra una tendenza in aumento rispetto alla tipologia di cani che entra al Rifugio. Nonostante il numero complessivo di ingressi sia diminuito, continuano ad arrivare cani dal passato difficile, con conseguenti problemi comportamentali, e cani molossi o terrier tipo bull (pittbull, incrocio cane corso, rottweiler, dogo argentino, amstaff per citarne alcune), la cui permanenza in canile potrebbe portare a problemi di aggressività.
Gran parte dei cani proviene, infatti, da situazioni di abbandono, di sequestro o di cessione da parte dei proprietari per difficoltà di gestione. Per questo è importante, prima di prendere con sé un cane o qualsiasi altro animale d’affezione, conoscerne le caratteristiche etologiche specie-specifiche, eventualmente tipiche della razza a cui appartiene, ed essere consapevoli degli impegni che comporta, per gestirne in modo corretto la convivenza in famiglia.
Un’altra problematica emersa nel corso della riunione del Collegio di Vigilanza, è il traffico illegale di cuccioli di razza, in particolare provenienti dall’Est Europa. A tal riguardo, è fondamentale divulgare una corretta informazione e promuovere un acquisto responsabile, che preveda la verifica della provenienza dei cani attraverso il microchip, obbligatorio per legge, delle condizioni di salute dell’avvenuta, necessaria zooprofilassi (controlli veterinari e vaccini).
A tal riguardo, l’assessorato allo Sviluppo Sostenibile e al Benessere Animale, con il supporto dello Sportello comunale per il Benessere degli Animali ed in collaborazione con la Lega Nazionale per la Difesa del Cane e le altre associazioni protezionistiche presenti sul territorio, intendono promuovere su questi temi, appena l’emergenza epidemiologica sarà rientrata, una serie di campagne informative ed iniziative di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
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