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Roma, M5S guida la protesta contro il riarmo UE: in piazza anche il PD

Il Movimento 5 Stelle guida la manifestazione a Roma contro il piano di riarmo UE. Presenti anche esponenti del PD, Fratoianni, Bonelli e numerosi intellettuali.

Roma, M5S guida la protesta contro il riarmo UE: in piazza anche il PD

Sabato 5 aprile 2025 Roma è tornata a essere il centro della mobilitazione politica, con migliaia di manifestanti scesi in strada per protestare contro il piano di riarmo europeo proposto dalla Commissione UE. A guidare il corteo il Movimento 5 Stelle, che ha radunato il suo popolo in Piazza Vittorio Emanuele II, per poi marciare compatto fino ai Fori Imperiali, dove si è tenuta una kermesse politica con interventi di leader politici, intellettuali e attivisti.

La manifestazione, fortemente voluta dal leader del M5S Giuseppe Conte, si è svolta sotto lo slogan “Basta soldi per le armi. Fermiamoli”, a voler marcare un netto dissenso rispetto al piano europeo da 800 miliardi dedicati al riarmo, considerato pericoloso e dannoso per la tenuta sociale ed economica dell’Unione.

Conte: “Qui nasce un progetto di governo”

Mettiamo il primo grande mattone per un progetto di governo alternativo”, ha dichiarato Conte dal palco, criticando duramente il governo guidato da Giorgia Meloni. “Questo piano europeo non prevede una difesa comune, ma solo nuovi tagli a scuola, sanità e lavoro. È una follia senza strategia e senza visione”, ha aggiunto.

Sul palco, insieme a Conte, sono intervenuti i capigruppo M5S Stefano Patuanelli (Senato), Riccardo Ricciardi(Camera), e Pasquale Tridico (Parlamento Europeo), oltre a figure simbolo del movimento come Roberto Fico, Paola Taverna e la neo-eletta governatrice della Sardegna Alessandra Todde.

Accanto a loro, hanno preso la parola anche l’economista Jeffrey Sachs, lo storico Alessandro Barbero, l’intellettuale Tomaso Montanari, il giornalista Marco Travaglio, il divulgatore scientifico Mario Tozzi, e personalità del mondo culturale come Barbara Spinelli, Massimo Wertmüller e Saskia Terzani.

Il PD partecipa, ma senza Schlein

A sorpresa, seppur in forma ridotta, anche il Partito Democratico ha preso parte al corteo, con una delegazione guidata dal capogruppo al Senato Francesco Boccia, mentre la segretaria Elly Schlein ha scelto di non essere presente fisicamente, pur esprimendo vicinanza all’iniziativa in una telefonata privata a Conte.

Le nostre posizioni non coincidono su tutto, ma condividiamo una forte critica alla proposta della Commissione europea”, ha dichiarato Schlein. Dal palco, Boccia ha ribadito: “Alcune cose ci dividono dal M5S, ma altre ci uniscono. Vogliamo una difesa comune europea, ma diciamo no alla corsa al riarmo. Siamo qui anche per costruire un’alternativa al governo di Giorgia Meloni”.

Tuttavia, non mancano tensioni all’interno del PD. L’ala riformista guarda con scetticismo a questa vicinanza ai pentastellati. La vicepresidente della Camera Anna Ascani ha ricordato che “serve equilibrio tra unità e differenze, anche su un tema sensibile come la difesa europea”.

Fratoianni e Bonelli: “No al riarmo, sì alla pace”

Anche l’Alleanza Verdi-Sinistra ha raccolto l’invito del M5S. I leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sono intervenuti pubblicamente per spiegare la loro presenza: “Condividiamo molti dei punti fondamentali di questa mobilitazione. La risposta alla crisi globale non può essere l’escalation militare”.

L’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga ha offerto una prospettiva internazionale: “Serve una svolta pacifista europea. Il piano di riarmo è l’opposto di ciò che l’Europa dovrebbe rappresentare”.

Le divisioni tra le opposizioni

La manifestazione ha però anche evidenziato le spaccature nel fronte delle opposizioni. Il M5S aveva disertato la precedente manifestazione per l’Europa organizzata il 13 marzo da Michele Serra, dove erano invece presenti tutte le altre forze progressiste (Pd, Italia Viva, Azione, +Europa e AVS). Ora le parti sembrano essersi invertite: Italia Viva, Azione e +Europa hanno scelto di non aderire alla piazza guidata da Conte, criticandone i contenuti e il tono “antieuropeista”.

Tajani attacca: “Conte pacifinto”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha bollato l’iniziativa come ipocrita. “Conte parla di pace, ma quando era al governo aumentava le spese militari. Questi sono i pacifinti. Noi stiamo con le democrazie, non con chi guarda a Putin”.

I militanti: “Più sanità, meno armi”

Tra i partecipanti al corteo, tanti giovani e famiglie. Cartelli con slogan come “La pace è il nostro futuro” e “I soldi servono agli ospedali, non ai missili” hanno accompagnato il corteo. Una manifestante ha dichiarato: “La Russia è sempre stata un Paese amico. Non possiamo sacrificare la sanità per inseguire una guerra infinita”.

Anche i parlamentari M5S delle commissioni Affari sociali si sono espressi: “Ai cittadini non servono carri armati, ma visite mediche in tempi ragionevoli, personale sanitario e diritto alla salute”.

La manifestazione contro il riarmo europeo, organizzata dal M5S, ha segnato un momento politico significativo nel panorama italiano. Pur tra distinguo e contraddizioni, l’evento ha mostrato un tentativo di coagulo tra diverse anime dell’opposizione su un tema cruciale: il futuro dell’Europa e la direzione che l’Italia vuole imprimere alla propria politica estera e sociale.

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