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Piantedosi incontra Amy Pope: collaborazione Italia-OIM sulla migrazione

Il Ministro Piantedosi incontra la Direttrice dell’OIM Amy Pope per rafforzare la collaborazione su migrazione regolare, rimpatri assistiti e integrazione. Focus sulle iniziative per contrastare l’immigrazione irregolare.

Piantedosi incontra Amy Pope: collaborazione Italia-OIM sulla migrazione

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato la Direttrice Generale dell’OIM, Amy Pope, per rafforzare la collaborazione sulle politiche migratorie. Al centro del dialogo, il supporto ai rimpatri volontari assistiti, la promozione di canali migratori regolari e le iniziative per contrastare l’immigrazione irregolare.

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato ieri mattina, Giovedì 27 marzo al Viminale la Direttrice Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni Amy Pope. “La collaborazione con l’OIM – ha dichiarato Piantedosi – è molto importante e siamo convinti che una migrazione ordinata e rispettosa della dignità umana porti benefici sia ai migranti che alla società”.

In apertura dell’incontro il titolare del Viminale ha ringraziato la Direttrice Pope per il supporto dell’OIM alle politiche di rimpatrio volontario assistito da Paesi terzi. “Riponiamo grandi aspettative – continua il Ministro Piantedosi – nei programmi che promuovono canali migratori regolari, ne sono testimonianza i progetti che stiamo implementando, anche grazie alla collaborazione dell’OIM, che consentiranno di formare le persone nei Paesi di origine per poi fare ingresso legalmente in Italia e integrarsi nella nostra società. ‎L’espansione di queste iniziative è fondamentale per combattere i flussi irregolari alimentati dai trafficanti“. “Il ruolo dell’OIM – ha concluso Piantedosi – è centrale anche in molti progetti in corso di attuazione, quali il trasferimento dei migranti dall’hotspot di Lampedusa, le politiche di reinsediamento e ammissione umanitaria di richiedenti asilo, e le attività di informazione e mediazione a supporto dei migranti vittime di sfruttamento lavorativo“.

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