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Piacenza, il Maggior Generale Sergio Santamaria riceve la benemerenza civica “Piacenza Primogenita d’Italia”

Per l'occasione il sindaco Barbieri ha voluto ringraziare pubblicamente il Santamaria

Piacenza, il Comune ha deciso di conferire la benemerenza civica “Piacenza Primogenita d’Italia” al Maggior Generale Sergio Santamaria, direttore del Polo di Mantenimento pesante Nord e comandante del Presidio militare. Per l’occasione il sindaco Barbieri ha voluto ringraziare pubblicamente il Santamaria.

Di seguito il discorso del sindaco Patrizia Barbieri:

“Pregiatissimo Maggior Generale,

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la cerimonia che celebra l’attribuzione della civica benemerenza “Piacenza Primogenita d’Italia”, alla presenza delle autorità civili, militari, politiche e religiose del territorio, rende ancor più intensa l’emozione con cui, nel conferirle questa onorificenza, le trasmetto l’abbraccio caloroso e riconoscente di tutti i nostri concittadini.

Nel valore di questo riconoscimento, tributiamo ogni anno il nostro omaggio all’impegno generoso di chi si è speso per il bene comune, mettendo le proprie doti umane e professionali a servizio della collettività, adoperandosi per la promozione del territorio e per migliorare la convivenza civile. Elementi che tutti i componenti della Commissione preposta – cui sono grata per aver subito accolto e condiviso la candidatura da me avanzata – hanno unanimemente ritrovato nella sua persona e nel suo prezioso lavoro.

 

La benemerenza che oggi le viene consegnata non afferisce alle numerose, meritate onorificenze che hanno sinora contraddistinto la sua alta carriera militare, ma racchiude la sincera attestazione di stima di una comunità intera, che in lei ha trovato – sin dal suo insediamento alla direzione del Polo di Mantenimento Pesante Nord e alla guida del Presidio militare, nell’ottobre 2018 – un punto di riferimento in cui riporre fiducia e una guida sicura nei momenti di più grande difficoltà.

Ricordo le sue parole, nel momento in cui iniziò ufficialmente il mandato a Piacenza: fino ad allora, disse, aveva conosciuto la nostra città da visitatore in una terra di passo. Oggi siamo qui per darle prova che in pochi anni, grazie all’esempio di straordinaria dedizione ai princìpi di cui la sua divisa è il simbolo, alla sua attitudine al dialogo e sensibilità, lei è entrato nel cuore di quella stessa terra.

 

Tante volte, in questi mesi, ho avuto modo personalmente di rivolgerle il mio ringraziamento; questa ricorrenza, così significativa per la nostra città, è l’occasione in cui ribadirlo pubblicamente, a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza. Per il fattivo rapporto di collaborazione che ha saputo instaurare con tutte le istituzioni locali, per lo sguardo lungimirante e attento al territorio, per la costante disponibilità ad esserci sempre – e sempre in prima linea – rendendo onore ai valori fondanti dell’Esercito Italiano, che pochi giorni fa ha celebrato il 160° anniversario dalla sua costituzione e con cui Piacenza, storicamente, vanta un solido e profondo legame.

 

Credo vi sia, oggi, una consapevolezza ulteriore. Che trova espressione, innanzitutto, nell’infaticabile spirito di servizio e nel senso di responsabilità con cui, sotto la sua egida, tutte le componenti del Presidio militare si sono fatte carico della sofferenza e della paura che la nostra comunità ha dovuto affrontare nell’emergenza sanitaria.

Non potremo mai dimenticare il respiro di quei primi, durissimi mesi, nell’impatto devastante della pandemia. Il profilo dell’ospedale da campo, allestito in poche ore nell’area dell’ex Arsenale, sarà per sempre una testimonianza delle qualità umane e morali, del coraggio, del sacrificio e dell’amore – sì, dell’amore – con cui ci avete preso per mano e protetti quando ci siamo sentiti più vulnerabili e indifesi.

In quegli istanti, fatti di decisioni da prendere in fretta, in sinergia con tutte le realtà che ne condividevano il peso, il Maggior Generale Santamaria ha risposto ad ogni necessità di aiuto andando ben oltre il mero senso del dovere, garantendo la presenza capillare e il supporto dell’Esercito in tutti gli ambiti operativi, non ultima la messa a disposizione degli alloggi militari di San Polo, nell’area logistica di San Damiano, come base per l’isolamento post-ricovero dei pazienti in via di guarigione, ma ancora affetti dal virus.

 

A lui ci siamo potuti rivolgere come si chiede il sostegno di un amico, trovando conforto non solo nella sua esperienza e nella sua competenza professionale, ma ancor prima nella sua lealtà e nel senso di autentica, radicata appartenenza alla collettività di cui è sempre stato generoso interprete.

Alla sua insostituibile azione di raccordo, nelle relazioni tra il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, il Corpo militare della Croce Rossa e il Ministero della Difesa, dobbiamo l’attivazione in pochi giorni, presso il cimitero urbano, dei container con celle frigorifere che hanno evitato, alla nostra città, il doloroso trasferimento delle salme cui tutti abbiamo guardato con sgomento, nella sfilata silente dei camion tra le vie di Bergamo.

 

Lo sottolineo oggi con immutata riconoscenza, a rischio di infrangere la formalità del protocollo: grazie di cuore, Generale carissimo. Per aver condiviso le tappe più dure del percorso, accanto a quelle felici di cui abbiamo visto scorrere, pochi minuti fa, le immagini come un segno di speranza. Lo stesso sentimento che abbiamo provato, con intensità e commozione, all’inaugurazione del primo centro vaccinale nella nostra città, di cui l’Esercito ha concesso l’utilizzo – assicurando, come sempre, la massima collaborazione nelle operazioni logistiche, di preparazione e gestionali – nell’area del Polo di Mantenimento pesante Nord appositamente riqualificata, con la consueta tempestività ed efficienza. In costante raccordo con l’Azienda sanitaria, che anche presso la sede vaccinale di Piacenza Expo ha potuto fare affidamento sulla preziosa collaborazione dei nostri militari, per l’ampia tensostruttura di accoglienza esterna.

 

Come ha fatto in così tante occasioni, quindi, ma con una motivazione ancor più forte e significativa, il Maggior Generale Santamaria ha voluto aprire ancora una volta alla cittadinanza le porte di quel patrimonio storico, culturale e di servizio che è rappresentato dalle nostre aree militari.

Ed è proprio richiamando la sua volontà di coinvolgere la società civile, di valorizzare in particolare la consapevolezza dei giovani, che vorrei concludere questo mio intervento.

Ricordando, ad esempio, l’atmosfera viva delle numerosissime iniziative tenutesi presso il Polo di viale Malta, reso tra l’altro – per la prima volta in Italia, in occasione del Raduno del 2° Raggruppamento Alpini – lo scenario suggestivo dell’ammassamento e della partenza della sfilata delle Penne Nere. O la presenza di oltre 300 studenti, nel marzo 2019, per la Giornata dell’unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera: un’opportunità preziosa, per i nostri ragazzi, di rendersi conto di cosa voglia dire, al di là di ogni retorica, l’amore per la Patria e per i suoi simboli più importanti, attraverso l’esempio delle donne e degli uomini che ogni giorno onorano la divisa.

 

Per tutte queste ragioni, con orgoglio e con emozione, oggi la nostra città le attribuisce la civica benemerenza “Piacenza Primogenita d’Italia”, segno indelebile di un legame che resterà per sempre.”

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