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Patto di Stabilità, Meloni alla Camera: «Partita ancora aperta. L’Italia è seria»

La premier alla Camera in vista della riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre

Patto di Stabilità, Meloni alla Camera: «Partita ancora aperta. L’Italia è seria».

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre.

Sul Patto di Stabilità la partita non è chiusa. Questa è la prima notizia che la premier dà ai deputati, esprimendo soddisfazione per il contenuto dell’ultima bozza. «Se nonostante una trattativa difficilissima la partita è ancora aperta e l’accordo finale posticipato è perché a Bruxelles tutti riconoscono che la posizione italiana è sostenuta da una politica di bilancio seria che anche oggi voglio rivendicare».

Secondo Meloni, il nostro Paese «non vuole spendere senza freni e sperperare senza controllo», ma la situazione «deve considerarsi ancora eccezionale e necessita di una governance eccezionale».

«Per alcuni la politica estera è stata farsi una foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente. L’Europa non è a 3 ma a 27, bisogna parlare con tutti: io parlo con la Germania, la Francia e pure con l’Ungheria, questo è fare bene il mio mestiere», ha detto la premier nella replica alla Camera, rispondendo alla dem Lia Quartapelle.

Poi, a margine del dibattito alla Camera, Meloni ha chiarito: «Non è un attacco a Draghi ma al Partito Democratico che come al solito pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania. Non è la foto con Macron e Scholz che determina il lavoro di Draghi. Lui non c’entra niente, anzi ho rispettato la sua fermezza di fronte alle difficoltà che aveva nella sua maggioranza. Il suo lavoro non si può risolvere in una fotografia accanto ai leader di Parigi e Berlino».

«L’Italia pagherà un prezzo altissimo alle alleanze sbagliate di Giorgia Meloni, perché i suoi amici sono nemici degli interessi italiani». ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein. «La manovra taglia la sanità pubblica, le pensioni, i servizi sociali e gli enti locali», ha aggiunto la segretaria.

Poi, mentre i deputati del suo partito la applaudivano, Elly Schlein ha continuato ad accattare la premier: «Vorrei dire una frase semplice che rappresenta la precondizione dell’essere qui insieme: viva l’Italia antifascista. Sentite come suona bene, la consiglierei anche alla presidente Meloni, lo dovrebbe dire con noi».

Duro con Meloni anche il leader del M5S Giuseppe Conte, che l’ha invitata ad «adottare i provvedimenti nei confronti dei suoi ministri come Santanchè, Delmastro, Sgarbi» coinvolti in vicende giudiziarie. L’ex premier ha aggiunto: «Basta con questo degrado istituzionale. Degli incarichi all’interno del suo partito può parlarne con i suoi come dice lei, ora è Natale e ne parlerà in famiglia con sua sorella e suo cognato. (…) Ma per gli incarichi di governo deve risponderne all’Italia intera».

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