Nuovo DDL sicurezza: “stretta” su rivolte e manifestazioni e le tutele delle forze dell’Ordine
Il discorso sulla sicurezza torna al centro del dibattito politico italiano, alimentato dagli scontri recenti nelle piazze di Roma e Bologna e dall’attacco incendiario alla caserma dei Carabinieri a Borgo San Lorenzo. La maggioranza non ha ancora trovato una soluzione condivisa sul Ddl Sicurezza, e il Consiglio dei Ministri potrebbe essere il luogo per discutere ulteriormente di un provvedimento che promette di rafforzare le tutele per le forze dell’ordine, ma che continua a sollevare numerosi interrogativi da parte di alcuni.
L’idea dello scudo penale
Tra le varie proposte avanzate vi è quella relativa all’introduzione di uno scudo penale per gli agenti. Questa misura permetterebbe di evitare l’iscrizione automatica nel registro degli indagati in caso di atto dovuto, garantendo dunque una rapida archiviazione per scongiurare sospensioni dal servizio o uno stop degli stipendi. L’iniziativa ha trovato slancio dopo le parole della premier Giorgia Meloni, che ha espresso supporto al maresciallo Luciano Masini, indagato per eccesso di difesa.
Competizione interna nella maggioranza
Il disegno di legge, che prevede oltre venti nuove fattispecie di reato, sta diventando un campo di battaglia tra Lega e Fratelli d’Italia. La Lega di Matteo Salvini spinge per un’accelerazione, annunciando anche una proposta per garantire spese legali gratuite agli agenti sotto indagine. Fratelli d’Italia, tramite esponenti come Wanda Ferro ribadisce la necessità di uno scatto deciso, sostenendo che “il disegno di legge sicurezza è pronto per l’approvazione“.
Modifiche richieste dal Quirinale
Nonostante la pressione per procedere il più rapidamente possibile, il Colle ha segnalato comunque la necessità di rivedere alcuni punti specifici, come le norme riguardanti le detenute madri e la vendita di SIM ai migranti. Questi aspetti rimangono al centro delle riflessioni, con la maggioranza che si dichiara pronta ad apportare modifiche per garantire l’equilibrio tra sicurezza e tutela dei diritti.
Le novità previste dal Ddl Sicurezza
Il provvedimento propone interventi su più fronti. Tra questi:
Reati e aggravanti: pene severe per chi partecipa a rivolte, istiga alla disobbedienza o danneggia durante manifestazioni. Introduzione dell’aggravante per reati commessi in stazioni o sui mezzi pubblici.
Tutele per le forze dell’ordine: bodycam, possibilità di portare armi anche fuori servizio, e anticipi per spese legali.
Le critiche dell’opposizione e le reazioni
Le varie proposte non hanno mancato di suscitare proteste, in particolare per l’ampliamento dei poteri dei servizi segreti e la stretta su manifestanti e migranti. Diverse associazioni studentesche, come l’Udu, hanno annunciato nuove mobilitazioni e cortei contro il provvedimento.
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