Nucleare sostenibile: via libera definitivo al disegno di legge delega. Pichetto: “Innovazione, sicurezza e responsabilità”
Il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge delega sul nucleare sostenibile: via libera a ricerca, nuove tecnologie e Autorità indipendente per la sicurezza.
Nucleare sostenibile: via libera definitivo al disegno di legge delega. Pichetto: “Innovazione, sicurezza e responsabilità”.
Roma, 2 ottobre – Con un provvedimento atteso e destinato a segnare una svolta nella politica energetica nazionale, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva lo schema di disegno di legge che conferisce al Governo la delega in materia di energia nucleare sostenibile.
Un passaggio che, nelle intenzioni dell’esecutivo, mira a inserire l’Italia tra i protagonisti della nuova stagione tecnologica legata al nucleare di ultima generazione, con un approccio fondato su neutralità tecnologica, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale.
Le dichiarazioni del Ministro Pichetto
“Con questo provvedimento – ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto – l’Italia si dota di uno strumento fondamentale per guardare al futuro con realismo e ambizione. Vogliamo essere protagonisti delle nuove tecnologie, dagli SMR (Small Modular Reactors) e AMR (Advanced Modular Reactors) fino alla fusione, nel quadro della neutralità tecnologica e della transizione energetica europea. Il nucleare sostenibile è una scelta di innovazione, sicurezza e responsabilità verso i cittadini, le imprese e l’ambiente”.
Una dichiarazione che sintetizza la visione del Governo: il ritorno al nucleare non come ritorno al passato, ma come investimento strategico su tecnologie di nuova generazione, considerate più sicure, efficienti e compatibili con gli obiettivi climatici.
Il percorso istituzionale
Il disegno di legge non arriva come un fulmine a ciel sereno. Già lo scorso 28 febbraio il testo era stato esaminato preliminarmente, e da allora ha seguito un iter di confronto che ha coinvolto Regioni, Province autonome e Comuni.
La Conferenza unificata ha espresso un parere favorevole, seppur condizionato: le autonomie locali hanno infatti chiesto garanzie sul coinvolgimento diretto nella fase attuativa. Le Regioni hanno votato a maggioranza per il via libera, subordinandolo a un’intesa sui futuri decreti legislativi. L’ANCI (Associazione nazionale Comuni italiani), dal canto suo, ha insistito affinché i Comuni siano parte attiva nelle consultazioni, soprattutto qualora si individuino aree potenzialmente idonee a ospitare nuovi impianti. In tal senso, è stata prevista la possibilità di misure compensative per i territori interessati, a tutela delle comunità locali.
Cosa prevede la delega
Il cuore del provvedimento è la delega al Governo per disciplinare in modo organico l’introduzione del nucleare sostenibile in Italia. Gli obiettivi sono chiari e si inseriscono nel quadro delle politiche europee:
- Decarbonizzazione entro il 2050, come previsto dal Green Deal e dagli impegni climatici internazionali;
- Sicurezza energetica nazionale, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili e dalle importazioni;
- Sviluppo tecnologico nel settore nucleare di ultima generazione.
In concreto, il disegno di legge stabilisce:
- l’elaborazione di un Programma nazionale per il nucleare sostenibile, che definirà le priorità strategiche e operative;
- la creazione di una Autorità indipendente per la sicurezza nucleare, con funzioni di controllo, vigilanza e regolazione;
- il rafforzamento della ricerca scientifica e industriale nel settore, favorendo sinergie con università, enti di ricerca e imprese;
- la promozione della formazione di nuove competenze professionali, necessarie per sviluppare una filiera nazionale del nucleare sostenibile;
- l’avvio di campagne di informazione e sensibilizzazione, per garantire trasparenza e corretta comunicazione con i cittadini.
I tempi di attuazione
La legge delega, una volta approvata dal Parlamento ed entrata in vigore, darà al Governo un termine di 12 mesi per l’adozione dei decreti legislativi attuativi. Sarà questa la fase cruciale, in cui si definiranno concretamente i passaggi operativi, le modalità di individuazione dei siti e le linee guida per la realizzazione degli impianti.
Una svolta per il futuro energetico italiano
Il provvedimento viene presentato dall’esecutivo come una scelta di innovazione e responsabilità, che colloca l’Italia nel solco delle strategie europee e globali in materia di energia e clima. Dopo oltre trent’anni di assenza dal dibattito nucleare, il Paese torna a considerare questa tecnologia come parte integrante del mix energetico futuro.
Quel che è certo è che la decisione del Governo segna un punto di non ritorno: il nucleare torna ufficialmente nell’agenda energetica italiana, e i prossimi dodici mesi saranno decisivi per trasformare la legge delega in un percorso concreto.
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