Meloni, Tajani e Crosetto denunciati alla CPI per concorso in genocidio. La premier: “Attenzione, che poi le cose sfuggono di mano”
Meloni, Tajani e Crosetto denunciati alla Corte penale internazionale per concorso in genocidio: la premier respinge le accuse e avverte sulla tensione politica interna
Meloni, Tajani e Crosetto denunciati alla CPI per concorso in genocidio. La premier: “Attenzione, che poi le cose sfuggono di mano”
Ieri sera, nel programma Tv “Porta a Porta”, la premier Meloni ha annunciato di essere stata denunciata alla Corte penale internazionale per concorso in genocidio. Insieme alla Presidente del Consiglio, anche i ministri Crosetto e Tajani e l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani.
In merito alla questione, Meloni ha affermato: “Ora io credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere”. Successivamente, ha aggiunto: “È storia, è quello che abbiamo visto in questi anni e in questi mesi. Ora siamo arrivati alla Corte penale internazionale, non sanno più dove denunciarci per tentare di intervenire per via giudiziaria”. Meloni ha poi dichiarato di concordare con quanto affermato dal ministro dell’Economia Giorgetti, secondo cui “la sinistra non arriva al governo tramite elezioni, di solito ci arriva o con un golpe giudiziario o finanziario”.
Le denuncia alla Cpi è stata annunciata dal Global Movement to Gaza Italia. Non è stato definito chi abbia denunciato la premier e i ministri, in quanto sia associazioni che singoli individui possono muoversi in questo senso. L’Aja ha dichiarato però che, per il momento, l’accusa resta solo un’accusa, affermando: “solo le decisioni del procuratore hanno valore ufficiale e non esiste alcuna decisione”.
Sulla questione, Meloni aggiunge inoltre: “Vedo tante cose che cominciamo a dare per normale e normali non sono. Io non conto più le minacce di morte, non faccio più nemmeno in tempo a segnalarle. E penso che ci siano delle responsabilità, di chi per esempio dice che ho le mani sporche di sangue, che io e questo governo siamo complici di genocidio”. Commenta inoltre la situazione di tensione interna affermando: “Temo che ci sia un clima che può peggiorare se non richiamiamo tutti al senso di responsabilità. Io sono una persona che sa stare nella dimensione del conflitto della politica, ma stiamo cominciando a sperimentare qualcosa di diverso, e penso si stia sottovalutando da parte di chi ha pensato di fomentare la piazza. Attenzione perché poi le cose sfuggono di mano”.
La Presidente del consiglio ha inoltre sottolineato che tra gli stati europei l’Italia abbia la posizione più rigida riguardo alla fornitura di armi a Israele, dichiarando di non aver autorizzato nuovi invii dopo il 7 ottobre 2023. Meloni ha poi aggiunto: “La Francia, Macron che riconosce lo Stato della Palestina, ha fatto questa scelta un anno dopo di noi, la Germania questo agosto, la Gran Bretagna ha bloccato 30 forniture su 350. Noi abbiamo tenuto la posizione più rigida e veniamo accusati di cose che non abbiamo fatto con toni surreali da chi ha responsabilità di classe dirigente in questa nazione”.
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